È da pochissimo disponibile nelle sale il nuovo film Wonka, che riprende il personaggio del nostro cioccolataio preferito, Willy Wonka, e ne racconta la storia e le origini. Ma qual è il passato cinematografico del personaggio? Torniamo indietro a Willy Wonka e la fabbrica di cioccolato? Oppure al suo successore, e predecessore di Wonka: La fabbrica di cioccolato.
La fabbrica di cioccolato del 2005 è una reinterpretazione del classico di Roald Dahl, a cui Tim Burton, regista del sinistro e del macabro, aggiunge il suo tocco distintivo, creando un mondo straordinario e un po’ bizzarro, oltre che vagamente inquietante. Ecco la nostra recensione per rispolverare qualche ricordo sul film del 2005.
Il Wonka di Johnny Depp
Johnny Depp dona a Willy Wonka una stravaganza unica, rendendo il personaggio memorabile, anche se diverso dalla versione originale. È pesante la responsabilità che gravava sulle spalle del grande attore, che recuperava con la sua interpretazione un personaggio dormiente da decenni, ma come dimostra l’affetto per questo grande classico, Depp è riuscito a portare sullo schermo un cioccolataio straordinario, dal carisma memorabile e la grande personalità.
Le scenografie e gli effetti speciali di La fabbrica di cioccolato sono spettacolari: trasportano gli spettatori in un regno di dolci e meraviglie, tra i più gustosi dolciumi da mangiare e piccoli, scattanti scoiattoli addestrati per settimane e impegnati in articolate coreografie che fanno osgnare. Il film del 2005 con Johnny Deep è ormai un grande cult, degno di essere ricordato ora che al cinema è uscito Wonka, una nuova reinterpretazione del personaggio che vede Timothee Chalamet nei panni del protagonista, pronto a regalarci una performance dolcissima.
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La reinterpretazione del classico
Al La fabbrica di cioccolato di Burton del 2005, predecessore dell’ultima reinterpretazione appena uscita, non sono mancate comunque le tante critiche degli appassionati e dei fan più anziani. Più precisamente, fonte delle polemiche furono le modifiche apportate alla trama originale e al personaggio di Willy Wonka, che in questa versione è più enigmatico e meno affabile, ma non potevamo certo pretendere che fosse tutto troppo colorato e zuccheroso, con la mano di Tim Burton a guidare la cinepresa. Pur mantenendo lo spirito fantastico, alcuni fan potrebbero preferire la fedeltà alla storia originale, piuttosto che una reinterpretazione a tratti un po’ macabra.
Resta comunque questa la forza di La fabbrica di cioccolato: non una copia, non un omaggio particolarmente mirato: più un film nuovo, che ha saputo entrare nei cuori di molti e rimanere un cult intramontabile, e di cui torniamo a parlare oggi, mentre al cinema Willy Wonka continua a camminare, stavolta col volto di un giovanissimo e talentuoso Timothee Chalamet.
La fabbrica di cioccolato offre un’esperienza visiva accattivante e una performance straordinaria da parte del cast del film, anche se potrebbe dividere gli appassionati del libro sulla sua interpretazione creativa della storia. E’ comunque una pellicola che ricordiamo ancora, e l’ideale da guardare se, dopo che saremo usciti dalla sala per vedrre Wonka, non ne avremo abbastanza del famoso cioccolataio, tra i sognatori più grandi mai esistiti.
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