Dopo essere passato a Locarno, The Vanishing Soldier trova un suo spazio anche nella programmazione dell’interessante MedFilm Festival 2023, dove concorre per il premio “Amore e psiche”. La manifestazione, la cui 29esima edizione è in cartellone a Roma dal 9 al 19 novembre, permette di sbirciare su un universo storico e cinematografico differente e importante.
The Vanishing Soldier rientra esattamente in tale discorso. L’opera seconda di Dani Rosenberg racconta una storia di vita drammatica, venandola di una sottilissima ironia, che la rende ancora più intensa.
The Vanishing Soldier | La trama del film in concorso al MedFilm Festival 2023
Shlomi (Ido Tako) si è arruolato nell’esercito da giovanissimo ma non ne può già più di un’esistenza sempre in bilico, tra sopravvivenza e morte. Il giorno in cui gli si presenta un’occasione, la coglie al volo: si mette in fuga. Comincia così la sua “odissea”, in cerca di un posto in cui ricominciare, magari in compagnia della bella Shiri (Mika Reiss), lasciata tempo prima e mai dimenticata.
Correndo con tutta la disperazione e la speranza che gli sono rimaste, Shlomi riesce ad allontanarsi dai suoi commilitoni, stanziati sul campo di battaglia a Gaza. Il ritorno a Tel Aviv, in una realtà del tutto diversa e distante da quella sino ad ora sperimentata, non va esattamente come previsto. A peggiorare la situazione, l’esercito israeliano crede che sia stato rapito dal nemico per chiedere un riscatto.
Cosa muove l’essere umano
The Vanishing Soldier possiede una forza narrativa inarrestabile. Le vicende del protagonista mostrano l’universalità di alcune spinte che muovono l’essere umano. La ricerca della felicità, che spesso dipende da una libertà d’azione negata o ambita, il bisogno di appartenenza e di un’identità che possa sentirsi propria, ne sono solo alcuni esempi.
Shlomi è solo un ragazzo che ha avuto la sfortuna di ritrovarsi incastrato in un gioco più grande di lui e terribilmente pericoloso. Semplici e alquanto comuni, i suoi sogni hanno subíto un’interruzione imprevista e, probabilmente, definitiva. Tramite la fuga, la corsa, è come se si riappropriasse del suo diritto a esistere. Correre verso la salvezza, l’amore o l’incertezza, non è tanto questo a contare, quanto piuttosto il semplice gesto di farlo, di trovare il coraggio di farlo.
L’Odissea di Shlomi
Le 24 ore di Shlomi somigliano a una vera e propria Odissea. Non a caso il primo ad accoglierlo al suo ritorno è il fedele Boby. L’unico, insieme a Shiri, a fargli trascorrere qualche attimo di pace e di tenerezza. The Vanishing Soldier alterna momenti attraversati da una leggerezza accennata a situazioni drammatiche strazianti. Persino nell’istante in cui viene sollevata la comicità del malinteso, niente può far dimenticare cosa stia realmente accadendo.
Una guerra intestina e destinata forse a non concludersi mai sta mietendo vittime; innocenti o colpevoli che siano, gli uomini muoiono in nome di una giusta causa, ma giusta per chi? E allora anche uno come Shlomi può considerare giusta la sua di causa e lottare, contro tutto e tutti, compresa la sua stessa madre, affinché la sofferenza, la frustrazione, la rabbia, che sente schiacciargli l’anima e le ossa, possano sparire.
*Sono Sabrina, se volete leggere altri miei articoli cliccate qui.