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Lucca Film Festival

‘Starring Jerry as Himself’ al LFF, sbatti il pensionato in missione speciale

Al Lucca Film Festival il docudrama dell'esordiente Law Chen ricostruisce in divertito stile spy story la storia vera e commovente del 70enne taiwanese che dopo una vita negli USA ha dovuto agire sotto copertura per evitare di essere arrestato ed estradato in Cina

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Jerry pensieroso sullo sfondo di alberi

Mai titolo fu più onesto, bisogna dirlo, di Starring Jerry as Himself. La star è proprio lui: Jerry. Nel docudrama diretto da Law Chen in concorso al Lucca Film Festival, infatti, l’uomo interpreta sé stesso – con tanto di copione, attori professionisti e familiari a loro volta prestati ad auto-interpretarsi. Ma il ruolo più elettrizzante, in questa storia vera raccontata “falsamente” (cioè, recitata) resta il suo. Il 70enne pensionato, immigrato negli Stati Uniti decenni prima dal Taiwan, dopo una vita spesa a lavorare, risparmiare e investire per i figli, si ritrova a diventare una specie di 007. Dalla licenza di risparmiare a quella di spiare è tutto un attimo: lo squillo di un telefono. Un connazionale, presunto ufficiale di polizia, lo avvisa che è il principale sospettato in un’indagine internazionale per il riciclaggio di denaro, minacciando arresto ed estradizione in Cina. Salvo collaborare.

Qui parte la spy-story (anche le musichette sono piuttosto losche). La storia, che Jerry si appresta a raccontare alla famiglia, decolla in parallelo per lo spettatore. Ma quale storia? Lo capiremo con un colpo di scena, perché non tutto è come sembra. E oltre alla suspense, Starring Jerry as Himself ha un’altra missione: l’umanità. Intrigante e divertito, con licenza di commuovere.

Il trailer di Starring Jerry as Himself

La trama di Starring Jerry as Himself

Questa è la storia di Jerry, il padre del produttore. Jerry è un immigrato taiwanese in pensione e divorziato che vive a Orlando. Un giorno riceve una telefonata urgente dalla polizia cinese. Lo informano che è il principale sospettato in un’indagine internazionale per riciclaggio di denaro, secondo la quale 1,28 milioni di dollari sono stati trasferiti illegalmente attraverso il suo conto bancario in Florida.

Con la minaccia di arresto ed estradizione in Cina, la polizia costringe Jerry a collaborare al caso come agente sotto copertura. Nelle settimane successive, Jerry aiuta la polizia a indagare su questo caso internazionale di riciclaggio di denaro prendendo foto di sorveglianza della sua banca, effettuando trasferimenti top secret e persino indossando un microfono per spiare i cassieri della banca.

Ufficiale di polizia al telefono

Starring Jerry as Himself, l’ufficiale col quale Jerry collabora (e simpatizza)

Dopo aver tenuto l’indagine segreta per mesi, Jerry svela finalmente tutto alla sua famiglia. I suoi tre figli decidono di documentare la sua odissea e di scoprire la verità su ciò che è realmente accaduto e come abbia cambiato per sempre la vita di Jerry. (Sinossi ufficiale)

Un documentario sotto copertura

L’incipit di Starring Jerry as Himself può apparire uno scioglilingua, ma funziona da autentica dichiarazione di semi-autenticità – vale a dire, descrive con efficacia il formato del film:

Questa è una storia vera tratta da una storia vera, in prima persona, sostanzialmente fatti veri, innegabilmente, assolutamente ispirati da una storia vera.

Non bastava, dunque, all’esordiente regista cinese Law Chen raccontare la storia di Jerry attraverso un documentario. L’obiettivo era quello di mantenere l’ossatura del vero, ma incorporando elementi ibridi, con tratti fittivi e ricostruiti, a cui, di artificiale, si aggiungono anche le zampate stilistiche. Così, oltre alle sgargianti sovrimpressioni giallo Van Gogh che annunciano i nomi di figli e moglie di Jerry, ovunque è un sovraimprimere alla verità del documentario l’artificio del cinema. Anche un po’ giocosamente, come nel fingere la simultaneità degli interlocutori nello stesso luogo durante le telefonate. C’è addirittura un cambio di formato dell’immagine nel passaggio dai filmini di famiglia iniziali al momento in cui Jerry comincia a raccontare la sua storia. Da quel momento, Starring Jerry as himself s’avvia a diventare un film sotto copertura: un documentario travestito da crime movie o spy story.

Spia per caso, eroe per un giorno

E se finzione dev’essere (del vero), finzione sia. Con una corroborante autoironia. Se non fosse una storia drammatica, se ne sorriderebbe con meno inibizione. D’altro canto, si fa di tutto per connotare la missione speciale di Jerry con note gustose. Certe musiche, ad esempio, ricordano con la loro furtività caricata quelle di una nota serie tv, Chuck, su quell’impiegato di un negozio di elettronica (Zachary Levi) che diventa per caso una super-spia. L’arma letale di Jerry è il cellulare, con cui si aggiorna costantemente con la polizia.

Jerry al telefono

Starring Jerry as Himself, Jerry al telefono, come spesso durante il film. L’ex moglie sospetta si tratti di un’amante…

Ironico è anche il cliché del pedinamento: Jerry in auto che, nell’attesa del pedinato, sgranocchia qualcosa, in perfetto stile americano. Il culmine, tuttavia, è nel rapporto del pensionato con l’impiegato della banca, Matt Johnson (interpretato da Nick Bailey, con uno stile molto alla Matthew McConaughey), possibile scagnozzo in colletto bianco del presunto malavitoso a capo del riciclaggio di denaro. Jerry si figura come l’eroe, il collaboratore di giustizia che sgomina l’attività criminale, riscattando con 15 minuti di gloria 40 anni di anonimato. Fate voi se chiamarlo American o Taiwanese Dream.

Designated Survivor

In questo apice super-eroico, che solo l’immaginazione di Jerry consegna al film, c’è in realtà, senza troppo svelare delle decisive battute conclusive, il senso di un’umanità profonda. Si oserebbe anche trovare accenti di malinconia, di tenerezza. È la storia di un uomo, separato dalla compagnia (shoppingomane compulsiva), che ha devoluto la propria esistenza ai figli, a cui ha consegnato il sogno americano allontanandosi dal proprio paese. Ora, pur in pericolo, sente quasi il brivido di un’avventura che lo faccia uscire dall’impersonalità. Al punto da paragonarsi, a proposito di serie tv, al protagonista di Designated Survivor, anonimo segretario di dipartimento (Kiefer Sutherland),che diventa Presidente degli Stati Uniti per un attentato che elimina tutti i superiori di grado:

Se tutti quelli della Casa Bianca morissero, bisognerebbe scegliere qualcuno come Presidente (…) è una grande responsabilità per una persona comune.

Così al docudrama vero, ma sotto copertura, capita di tornare vero docudrama nella parte finale (non si può dire come e perché), e se ne apprezza il senso ultimo.

Quando sei vecchio non hai più tempo per cambiare le cose. Devi tirare dritto.

Va bene così, senza i fuochi d’artificio della spy story. Jerry sopravvive senza gadget o missioni speciali, è già speciale da comune. And after all we’re only ordinary men, diceva quel pezzo dei Pink Floyd. Jerry che interpreta sé stesso, a suo modo, è da Oscar.

Starring Jerry as Himself

  • Anno: 2022
  • Durata: 75'
  • Genere: Documentario, drammatico
  • Nazionalita: USA
  • Regia: Law Chen

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