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Sky Film

‘Dogman’ di Luc Besson ha letteralmente sorpreso tutti – ora su Sky

«Solo l'arte e l'amore ci possono salvare», afferma il regista francese in conferenza stampa parlando della sua ultima pellicola, un racconto intimistico sul percorso di dolore di Douglas, protagonista indimenticabile di questa storia. Il film è ora disponibile su Sky.

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Dogman

«Ovunque ci sia un infelice, Dio invia un cane». Con le parole del poeta Lamartine si apre Dogman, il nuovo film di Luc Besson. Il grande regista francese che ha collezionato film cult come Léon (1994) e Il quinto elemento (1997), scrive e dirige una pellicola in lingua inglese che è una vera sorpresa. Ispirato ad un fatto di cronaca, il film racconta la storia di Douglas, del suo percorso di dolore e del rapporto straordinario che ha con i suoi cani. E di come l’amore può salvarti, anche da un fato contrario.

DOGMAN arriva in prima TV da  lunedì 11 marzo alle 21.15 su Sky Cinema Unoin streaming su NOW e disponibile on demand. Su Sky il film sarà disponibile on demand anche in 4K per i clienti Sky Q o Sky Glass con pacchetto Sky Cinema e con servizio opzione Sky HD/Sky Ultra HD attivo.

Nel ruolo del protagonista, uno straordinario Caleb Landry Jones (Tre manifesti a Ebbing, Missuri, Get out, The Florida project), vincitore come migliore attore per Nitram al Festival di Cannes 2021.

Il film è prodotto da LBP, EuropaCorp e TF1 Films Production ed è girato in prevalenza a Newark, nel New Jersey. Nelle sale italiane da agosto 2023, distribuito da Lucky Redora su Sky.

Dogman | la trama

È buio, la polizia ferma un uomo in un furgone. Il volto è coperto, si intravedono lividi e ferite sulla sua schiena. Poco dopo la psichiatra Evelyn (Jojo T. Gibbs) riceve una chiamata nel cuore della notte. Si catapulta in carcere, poiché nessuno sa come classificare il nuovo arrivato. La donna è brillante ed empatica, segnata forse dal medesimo dolore. Si siede dinanzi a Douglas (Caleb Landry Jones) in un’inquadratura stretta, per ascoltare la sua storia.

Dogman

Caleb Landry Jones in una scena del film.

Con una costruzione temporale ricca di flashback e flashforward, inizia e si agita il racconto di Doug, un emarginato a cui il fato ha destinato un viaggio orrorifico e al tempo stesso sublime. Douglas cresce in una famiglia senza amore. Da madre pavida e padre ricolmo di odio, innanzitutto verso se stesso, il giovane si trova ben presto rinchiuso in una gabbia, in compagnia dei cani che padre e fratello preparano ai combattimenti. È grazie ai cani che Doug conosce l’affetto e la fedeltà e sbriglia dentro e fuori di sé le catene di questa prigionia.

In un percorso irto di ostacoli, dalla malattia fisica alla solitudine e ancora all’ostilità del mondo esterno, Doug costruisce il suo universo di gentilezza e grazia. Oltre ai suoi adorati cani, trova nel teatro di Shakespeare una via privilegiata verso la comprensione delle cose e nelle drag queen un’umanità inedita.

Con uno stile lontano da ogni categorizzazione, Luc Besson sembra dirci che non c’è gabbia da cui non ci si possa liberare, verso un finale che è in nostro potere scrivere.

I cani hanno tutte le virtù degli uomini, ma non i loro vizi

A quattro anni di distanza dal suo ultimo film, Luc Besson porge allo spettatore un racconto intimistico e quindi innovativo rispetto alla sua produzione precedente, ma anche in filo diretto con le atmosfere anni ’90 a lui care. Che sia corretto o meno chiamarlo cinema di genere, Dogman coniuga al meglio cinefilia, cuore e storia di crescita. Lo fa mettendo al centro della vicenda un protagonista per cui è impossibile non fare il tifo.

“Come un fiore che è cresciuto sull’asfalto e sul cemento”, la performance di Doug è in grado di portare l’audience dentro il suo inferno e poi fuori per tentare insieme a lui una via d’uscita. Dal punto di vista narrativo, l’identificazione con il mondo animale, opposto a quello animalesco da cui proviene, agevola fortemente l’immedesimazione. In questo senso, vediamo Doug avvicinarsi nelle movenze e nel carattere ai cani, con i quali il protagonista dimentica la sua condizione di emerginato. Il loro minimo comun denominatore è la libertà e la vicinanza emotiva colte palpitanti dalla cinepresa.

Tra fato e libero arbitrio: Dog al contrario si legge God

La pellicola di Luc Besson ha il suo perno nella scrittura, incessante, diretta, sentimentale e generosa. Il tema trattato è particolarmente delicato e il regista affida al protagonista il compito di raccontarsi, oltre che mostarsi al pubblico. La trama narrativa è intessuta di spunti stilistici variegati, passando dal dramma al thriller e all’action in un misto che tiene insieme tutta la sua passione per il cinema. Dogman non sarebbe stato possibile senza Caleb Landry Jones, la cui versatilità e inclinazione alla teatralità hanno agevolato l’enfasi sulla caduta nel personaggio.

Caleb Landry Jones in una scena del film.

Tantissimi i temi rintracciabili nel film. Dalla riflessione sulla malvagità umana e la sopravvalutazione della nostra specie, all’inequivocabile incidenza del nucleo familiare, dall’ereditarietà delle condizioni di partenza alla capacità di autodeterminarsi. Dogman è un’opera sull’esistenza e, come tale, si affaccia a porre più domande che risposte. Perciò, occorre ripetere: Douglas sta sulla croce di un destino che sembra accanirsi contro di lui, eppure conserve la genuina speranza di poter ancora decidere del proprio percorso. Spesso interroga Dio, chiedendo se sarà mai degno di posizionarsi nella schiera delle anime salve. Nell’attesa di una risposta, si dedica dolcemente alla sua vocazione, l’accudimento dei cani come a interpretare il volere di Dio.

Ed è questo che cerca nel finale. Dirsi pronto, essere pronto, con la purezza che lo eleva rispetto agli uomini e lo avvicina ai cani, o a Dio.

I due registi Fabio e Damiano D’Innocenzo raccontano della loro nuova miniserie ‘Dostoevskij’

Dogman

  • Anno: 2023
  • Durata: 114 min
  • Distribuzione: Lucky Red
  • Genere: drammatico, thriller
  • Nazionalita: Francese
  • Regia: Luc Besson
  • Data di uscita: 31-August-2023

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