Lamborghini – The Man Behind the Legend è un biopic sulla figura di Ferruccio Lamborghini, fondatore della casa automobilistica famosa in tutto il mondo, basato sulla biografia Ferruccio Lamborghini, la storia ufficiale scritto dal figlio dell’imprenditore, Tonino Lamborghini. Sceneggiato e diretto da Bobby Moresco, produttore di film come Million Dollar Baby e Crash: Contatto fisico, il film vede come protagonista Frank Grillo. L’attore, di origini calabresi, è noto per aver partecipato al franchise di La notte del giudizio e per aver interpretato il villain Crossbones nel Marvel Cinematic Universe. Il film è stato presentato in anteprima il 23 ottobre alla Festa del Cinema di Roma 2022 ed è ora disponibile su Prime Video.
Lamborghini: La trama
Siamo in Italia alla fine della Seconda Guerra Mondiale. Ferruccio Lamborghini è destinato a diventare un agricoltore come suo padre, ma le sue speranze e i suoi sogni sono riposti altrove. Grazie al sostegno della moglie Clelia e dell’amico Matteo, il giovane è pronto a rischiare tutto per aprire la sua fabbrica di trattori. E’ solo l’inizio di un’avventura che lo porterà a sognare sempre più in grande, fino all’ambizione di costruire l’automobile più bella di sempre. Competitivo e determinato, Ferruccio dovrà sacrificare la famiglia e le amicizie per arrivare alla meta che si è prefissato.
Lamborghini – The Man Behind the Legend: La recensione
Lamborghini è la storia della nascita, dell’ascesa e del declino di uno dei nomi più iconici del made in Italy nel mondo. Una storia di successi e fallimenti che si presta bene all’apparato epico del film hollywoodiano che Bobby Moresco cerca di tessere con questa pellicola. Vengono messi in scena tutti gli archetipi del genere, in modo quasi troppo programmatico. I personaggi che vengono messi in campo- la moglie perfetta, l’amico tradito, il gigante rivale etc.- sono pezzi che si muovono attorno al campo magnetico di Lamborghini, per esaltare ora una ora l’altra delle sue caratteristiche, senza avere un proprio carattere o arco definito.
Lo stesso Ferruccio è un’esaltazione di un personaggio quasi archetipico nella sua familiarità: il genio sregolato, crudele e donnaiolo. La sceneggiatura è così determinata a dipingere in questo modo il proprio protagonista da portarlo a compiere azioni meschine per tutto il film, anche senza vere motivazioni. Non si capisce ad esempio il motivo del matrimonio con Anita, per cui Ferruccio non ha mostrato nessun interesse. La donna, di cui il suo migliore amico è innamorato, viene assoldata come madre per il figlio Tonino. Con questa come unica motivazione apparente per l’unione, ci si chiede se Lamborghini non avrebbe potuto trovare un’altra donna per il compito.
L’ennesimo brutto biopic
Il finale, con Lamborghini tristemente abbandonato sia dalla famiglia che dai collaboratori, cerca di ristabilire un certo senso di giustizia, ma lo fa in modo poco convinto. Quel che ne risulta è un’ode fuori tempo ad un personaggio privo di una vera costruzione psicologica, imbrigliato nello stereotipo del latin lover. Tutto il film del resto è ambientato in una versione dell’Italia che definire da cartolina sarebbe riduttivo.
In conclusione Lamborghini- The Man Behind the Legend risulta l’ennesimo biopic fallito, un tentativo di inserirsi in un filone che accusa già la sua stanchezza. Un film che non fa per nulla onore al suo protagonista ma che lo fa invece figurare come il prototipo di quella mascolinità tossica tutta donne e motori, assolvendolo alla fine in nome della bellezza delle sue auto.
