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In Sala

Gli Infedeli

Il film, suddiviso in vari sketch e diretto da diversi registi, riesce nel suo intento, disegnando un ritratto completo dell’uomo contemporaneo affannosamente alle prese con la propria natura

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Anno: 2012

Distribuzione: Bim Distribuzione

Durata: 108′

Genere:  Commedia

Nazionalità: Francia

Regia: Emmanuelle BercotFred Cavayé,Alexandre CourtèsJean DujardinGilles LelloucheMichel HazanaviciusEric Lartigau

 

L’ho beccata in discoteca con lo sguardo da serpente, Io mi sono avvicinato lei già non capiva niente…L’ho guardata m’ha guardato e mi sono scatenato”. Così risuona la famosa canzone di Pino AngiòMa che idea”, intonata dal pluripremiato agli Oscar Jean Dujardin all’inizio de Gli Infedeli, il nuovo film a episodi diretto da sette registi francesi, (Emmanuelle Bercot, Fred Cavayé, Alexandre Courtès, Jean Dujardin, Gilles Lellouche, Michel Hazanavicius, Eric Lartigau). L’idea di fare il film è venuta ai due amici attori Jean Dujardin e Gilles Lellouche, i quali, oltre ad essere interpreti dei vari episodi di cui è composto il film, sono anche sceneggiatori e registi del primo episodio. Il tema comune è il tradimento, l’infedeltà, problema analizzato secondo vari punti di vista e tramite storie che ne evidenziano il lato più divertente e quello più squallido e meschino. Ci sono uomini che non riescono a fare a meno della volontà di conquista, e lo fanno per se stessi, per apprezzarsi di più; altri, invece, hanno bisogno di evadere dalla tranquillità familiare e ricercano la trasgressione nel sesso fuori dal matrimonio. Poi ci sono gli irriducibili, quelli che s’innamorano delle più giovani perché non vogliono invecchiare…e via dicendo.

Fantastici gli attori, perfettamente calati nel ruolo di infedeli viziosi, in particolare Guillaume Canet che interpreta una tipica e simpatica canaglia. Il film, suddiviso in vari sketch, riesce nel suo intento, disegnando un ritratto completo dell’uomo contemporaneo affannosamente alle prese con la propria natura. Nell’epoca attuale in cui la globalizzazione, l’apertura mentale e la fine delle religioni ci stanno conducendo in un mondo di distrazioni, l’uomo ha sempre più difficoltà a controllare se stesso e la propria natura. Tutti i dialoghi presenti nel film non sono nient’altro che i discorsi che ogni giorno sentite pronunciare dalla vostra amica/o, o da una sconosciuta sulla metro. Infine, anche se il film è fondamentalmente interpretato da uomini, c’è spazio anche per la donna, non solo come moglie tradita, ma anche come seduttrice, cinica, e perché no, anche infedele.

Insomma ce n’è per tutti, ma nessuno è innocente né colpevole, sono solo storie che, legate tutte insieme, creano un ritratto autentico della società in cui viviamo.  A rendere il film ancora più godibile è lo stile politicamente scorretto che ricorda tanto le commedie italiane degli anni sessanta. Lo sguardo è chiaramente rivolto a I mostri di Dino Risi, e ciò è evidente per quell’umorismo pungente che scruta l’umanità e ne mostra platealmente tutta la sua fragile piccolezza.

Il film esce nelle sale italiane il 4 maggio.

Valentina Calabrese

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