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In Sala

Maternity Blues

Tratto dal testo teatrale “From Medea” (Sironi Editore) di Grazia Verasani, che firma insieme al regista anche la sceneggiatura, “Maternity Blues” affronta un tema decisamente duro e complesso: l’infanticidio

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Anno: 2011

Distribuzione: Fandango

Durata: 95’

Genere: Drammatico

Nazionalità: Italia

Regia: Fabrizio Cattani

 

Clara, Eloisa, Vincenza e Rina hanno commesso il più atroce dei delitti: l’uccisione di un proprio figlio. Dividono la stessa stanza all’interno di un ospedale psichiatrico giudiziario, luogo di espiazione di una condanna che è soprattutto interiore: il senso di colpa per aver commesso un atto che ha vanificato le loro esistenze. Immagini terribili albergano nelle loro menti, di giorno e di notte. Le loro solitudini si sfiorano nel dolore straziante che le accomuna e che non permetterà a tutte di sopportare il peso della sopravvivenza.

Tratto dal testo teatrale From Medea (Sironi Editore) di Grazia Verasani, che firma insieme al regista anche la sceneggiatura, Maternity Blues affronta un tema decisamente duro e complesso: l’infanticidio. Come l’autrice ha dichiarato durante la conferenza stampa tenutasi alla Casa del Cinema di Roma il 23 aprile scorso: “L’urgenza di raccontare la storia di queste donne nasce da una mia rabbia personale nei confronti di quel giudizio sommario e molto superficiale che l’opinionismo televisivo ci ha proposto dopo il caso Franzoni, e ringrazio Fabrizio Cattani per aver abbracciato questa causa realizzandone un film. La maternità è una realtà molto più complessa e assai meno edulcorata di quanto comunemente ci venga raccontato. È un momento di grande disagio, c’è una grande paura di non essere all’altezza della situazione, ci sono ansie di prestazione sempre più stressanti. Dietro la vita di queste donne c’è un mondo di solitudine. Esiste una corresponsabilità della nostra società  in tutto questo. Dobbiamo guardare dentro le auto in cui viene lasciato un bambino per dieci ore, non possiamo essere o continuare ad essere indifferenti. Io ho preferito cercare di comprendere piuttosto che di giudicare”.

E così come l’opera a cui fa riferimento, il film esplora la realtà delle protagoniste, svelandoci, poco a poco, l’abisso in cui sprofondano i loro sguardi. La regia di Fabrizio Cattani risulta più efficace quando lascia che a parlare siano le immagini. Sono quelli i momenti in cui la storia riesce davvero ad esprimere il raggelo del dramma. In generale, in Maternity Blues si sente un po’ la mancanza di un vero e proprio salto cinematografico. La sceneggiatura rimane ancorata a una struttura che privilegia la parola e il suo significato, piuttosto che le azioni e i contesti.

Nel cast Andrea Osvart, Monica Birladeanu (premiata come Miglior Attrice al Tirana International Film Festival 2011), Chiara Martegiani, Marina Pennafina, Daniele Pecci, Elodie Treccani.

In concorso, nella sezione Controcampo Italiano, alla 68esima Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia,  Maternity Blues ha vinto come Miglior Film al Festival “Il Cinema Italiano visto da Milano” edizione 2012.

Ginevra Natale

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