Wird gewesen sein (Will have been): l’appartamento di Heinz Frank

Il 21 giugno alla 59esima Mostra internazionale del nuovo cinema di Pesaro è in programma il film Wird Gewesen Sein di Sasha Pirker: 17 minuti per conoscere la personalità di Heinz Frank , architetto viennese e artista poliedrico morto nel 2020, attraverso il suo studio di trenta metri quadri e i racconti della figlia, unica protagonista nella vicenda. La pellicola era stata già proiettata in anteprima in occasione della Viennale 2022, a Vienna, dove si trova anche l’appartamento con tutti i suoi lavori che rischia di essere venduto.

Taxi drivers è Media Partner del festival internazionale di Pesaro, dal 17 al 24 giugno.

La vita e le opere di Heinz Frank  in 30mq

Per conoscere qualcuno basta vedere il suo appartamento: è un assunto spesso vero, ma in Wird Gewesen Sein viene anche confermato da Lilli Breuer-Guttmann, figlia di Heinz e unica presenza nel corto-documentario che racconta l’importanza del luogo per il padre (e per lei):

C’è per esempio questo cappotto denim, fino alla caviglia […] erano importanti per lui come una seconda pelle; la terza pelle era la casa, che è come un abito su misura

I vestiti, dunque, che portava con eleganza segnata dal dandismo che lo contraddistingueva e l’appartamento come terza pelle; dettagli che rappresentavano la sua arte e la sua personalità e lo fanno ancora oggi.

Non sembra qualcosa di strano osservando i frame che si susseguono nel corto: una casa che è abitazione ma anche luogo di lavoro, piena di oggetti particolari in ogni angolo che testimoniano una vita vissuta. Heinz si è spento nel 2020, ma la casa testimonia ancora la sua presenza viva: Lilli mostra i suoi oggetti, i vestiti, i lavori, gli utensili, i disegni e le modifiche apportate a sua immagine e somiglianza, come il legno che ricopre le pareti fino alla sua altezza. Il colore rosso predomina nello studio, donando profondità a tutto l’ambiente.

Dentro lo studio di Heinz Frank 

Amava performare

I movimenti di macchina seguono adagio l’andamento e il ritmo delle descrizioni della figlia, soffermandosi su ogni dettaglio che mostra la personalità di Heinz Frank, le sue opere e il suo stile di vita. L’impressione è quella di ritrovarsi catapultati dentro una grande opera d’arte, costruita a sua misura, dove nulla è messo lì per caso ma con un senso che vuole raccontare e arricchire l’ambiente circostante.

Di sottofondo, la voce narrante della figlia Lilli è una presenza umana che arricchisce gli oggetti e gli spazi, anche con aneddoti sulla personalità dell’artista con un tenero, e giustificato, coinvolgimento.

Will have been (?)

Non puoi tenere un buco, e ha detto che esiste un buco solo se trova un confine

Will have been (Wird gewesen sein) è il titolo di uno dei suoi lavori, un foglio dove viene intagliata quello che sembrerebbe un profilo; tra i fogli ne seguono altri vari, accomunati dal tema del “buco”: qualcosa di intangibile che per esistere ha bisogno di confini, di qualcosa che lo circondi e che definisca tutta la forza e la potenzialità che esprime un qualcosa che apparentemente è vuoto.

Sarà stato è la domanda- non domanda in tedesco e in inglese; viviamo in una società dove le immagini sono sempre più effimere e per questo motivo (o nonostante questo) le persone sentono sempre di più il bisogno di affermare il loro passaggio sulla terra, che sia con un gesto d’impatto o con un video su TikTok.

Questo viaggio corto ma completo nella vita di Heinz Frank vuole approfondire la sua esistenza, oltre ad accompagnare lo spettatore in un minitour guidato dentro qualcosa che alla fine si rivela  un’opera d’arte, una casa museo, ma anche il racconto e la testimonianza di un’esistenza che (come molte altre), va conosciuta.