Su Prime Video è disponibile da qualche giorno un concitato thriller intitolato Senso Unico, ovvero One Way in originale, diretto con un certo piglio dal regista irlandese quarantasettenne Andrew Baird, già autore del discreto film di fantascienza intitolato Zona 414, e già al lavoro con il prossimo progetto intitolato Sunrise.
Nel cast piuttosto interessante, il protagonista è il lanciatissimo rapper Machine Gun Kelly, che tuttavia al cinema si fa spesso riconoscere, come avviene nel presente film, col suo nome vero, corrispondente a Colson Baker.
Lo affiancano un ambiguo Travis Fimmel, lo spietato Kevin Bacon nel ruolo di un padre davvero sui generis, mentre nel ruolo della boss agguerrita per riavere il malloppo estortole, riconosciamo la sexy Drea de Matteo, attrice che ha esordito con Abel Ferrara, raggiungendo la fama con il ruolo di Adriana La Cerva ne I Soprano.
Nel ruolo della ingenua adolescente, che tuttavia si dimostrerà l’unico individuo disposto ad avere compassione per il protagonista ferito a morte, troviamo l’incantevole Storm Reid.
Quando la posta in gioco si fa alta, non c’è più grado di parentela che giustifichi la compassione
Il bandito Freddy è riuscito a darsi alla fuga dopo che la rapina organizzata col suo gruppo è andata malissimo e quasi tutti i suoi compari sono stati arrestati o uccisi.
Pur ferito all’addome da un proiettile, il ragazzo è riuscito non solo a darsi alla fuga, ma anche a sottrarre la borsa con il malloppo e un’ingente quantità di droga sia alle forze dell’ordine, sia ai suoi compari.
In fuga, disperato e dolorante, debole per il sangue perduto dalla ferita profonda, l’uomo tenta la fuga rifugiandosi presso un autobus che lo allontani dalla città.
Intenzionato a tenersi il malloppo per poter finalmente mantenere la figlia e riscattarsi come padre, Freddy cerca di non perdere lucidità e freddezza per non farsi acchiappare dalla spietata donna che comanda la sua gang. Una donna che Freddy ben conosce, e la cui identità si chiarirà nel prosieguo della vicenda.
Aiutato da una giovane passeggera, il giovane si metterà in contatto con il padresbandato, che si dimostrerà anche in questa occasione una persona spregevole e senza sentimento.
La corsa in pullman, ostacolata da ogni sorta di imprevisto, finirà nel momento in cui la resa dei conti si rivelerà non più procrastinabile.
Senso Unico – la recensione
Il regista Andrew Baird probabilmente non è un genio assoluto della settima arte, ma ha già dimostrato, col suo precedente action Zona 414, di essere in grado di confezionare prodotti di cassetta dignitosi e di buon intrattenimento.
Questo suo Senso Unico possiede il giusto ritmo che si confà ad un thriller, e una giusta costruzione dei personaggi principali, che non svelano mai troppo direttamente i segreti che li costringono ad interagire uno con l’altro, garantendo il giusto grado di ritmo e adrenalina a una storia di inseguimenti e di violenze a bruciapelo.
Azioni motivate, anche stavolta, dalla brama di possesso e di arricchimento che rende la specie umana come il più aggressivo e infido dei mammiferi viventi sul pianeta.
Il film vive la sua sostanziale riuscita grazie anche a un cast di tutto rispetto, in cui ritroviamo, in un ruolo insolitamente sgradevole peraltro, il bravo Kevin Bacon, genitore snaturato che non fa nulla per potersi redimere, e una dark lady di tutto rispetto come Drea de Matteo.
Ma il ruolo centrale di Freddy è quello che fa davvero la differenza, e il buon Colson Baker, alias Machine Gun Kelly, tenace rapper e cantante hip hop di grande richiamo, funziona molto bene.
Il cantante e attore texano, recentemente un po’ affossato in concomitanza della Notte degli Oscar con un premio “Razzie” come peggior regista assieme a Mod Sun per il suo ruolo di co-regista in Good Mourning, si impegna in questa sede in una performance apprezzabile e piuttosto credibile, ostentando una lodevole professionalità, conferma del suo precedente ruolo da duro nel film The last son di Tim Sutton del 2021.