Il lungometraggio SPLINTERS in concorso al Festival Unarchive 2023
Splinters L’esplosione del 1995
Nel Novembre del 1955 a Rio Tercero esplose una fabbrica di proiettili. Una nuvola di bombe e polvere da sparo si estese su tutto il suolo della cittadina . Uccise sette persone e molte famiglie dovettero evacuare la città. I sopravvissuti nei mesi a venire manifestarono disastrose conseguenze fisiche.
Nadi, regista di questo lungometraggio, attraverso le immagini della sua videocamera, ripercorre i momenti della catastrofe vissuti in prima persona, sia del 1994 sia del 1995, con lei da giovane insieme alla sua famiglia.
Il Film é in concorso da Unarchive Found Footage Fest
Tra l’immagine e l’umanità
Nonostante questo evento sconvolgente, il documentario riesce a strapparci un sorriso. Infatti, Nadi e suo fratello inizialmente sono felici per non andare a scuola nei giorni dopo e per il fatto di finire in tv. Scavalcando e spostando le macerie del disastro, i due iniziano a raccontare l’accaduto con la caricatura di un giornalista classico.
La realtà contaminata dalla polvere da sparo però non osa arrestarsi. Nelle settimane a venire molte persone si ammalano e le cure a disposizione non riescono a coprire i danni di tutti. I governatori sostengono di avere tutto sotto controllo e che l’accaduto era frutto di “uno sfortunato incidente”. Ma questa dichiarazione ha poca vita: mesi dopo in un’altra zona di Rio Torcero vi è un’altra esplosione di cui un morto e un paio di feriti.
Il padre di Nadi, che nelle giornate raccoglie i proiettili dispersi per ripulire la città, viene intervistato dai giornali ed emerge così l’origine della cittadina, la quale, ai tempi della costruzione sul suolo argentino, non aveva avuto certificazioni e non vi è burocrazia di alcun tipo sulla fabbrica.
Il governo non perde l’occasione di puntare il dito contro Manuel che avrebbe scatenato lo sfortunato incidente poiché operante della zona. Manuel, amico della famiglia di Nadi, si scagiona dall’accusa grazie a un video in cui mette a confronto l’esperimento degli esperti e il suo fatto in casa con sostanze simili.
Ma mentre il polverone di accuse continua ad ingrandirsi, le conseguenze in città paiono irreparabili.
Una delle sorelle maggiori di Nadi, Caro, aspirante dentista e la prima della famiglia a lasciare Rio Tercero, venti anni dopo l’accaduto muore di cancro. Dopo questo evento Nadi non rimetterà più piede in città.