Netflix distribuisce uno short movie, Weathering, dell’esordiente Megalyn Echikunwoke, qui nel triplo ruolo di regista/produttrice e autrice. Il corto è prodotto dalla Lea Pictures Production, Mind Hive Films, e Bradley Cooper. Nel cast Alexis Louder (Watchmen) e Alfre Woodard (12 anni schiavo).
Il poster
Aborto e altri incubi
Dopo essere sopravvissuta alla perdita della sua bambina, la giornalista Gemina, tra pentimenti e visioni allucinate, è terrorizzata da una figura misteriosa che la perseguita. Chiede aiuto ad un suo amico credendo di ricevere protezione e conforto; ne ottiene invece un approccio di molestia. La ragazza, in un vortice di tensione sempre più incalzante, affronta il misterioso stalker venendo picchiata e affogata in piscina, scoprendo che in realtà si tratta di se stessa. Risolto questo conflitto interiore inizia finalmente a scrivere il suo prossimo articolo : “Cosa servirà per proteggere le donne nere?”.
Costruire e Decostruire il Trauma
La protagonista Gemina nella sua confusione mentale annega ogni pulsione e repressione del bimbo mai nato, e delle conseguenze che ciò avrebbe potuto portare nella sua vita. Furbescamente e sapientemente Megalyn Echikunwoke ci fa rimanere nel dubbio riguardante ciò che ha portato all’aborto. Nel discorso ammonitore con la madre, Gemina sembra aver avuto un aborto spontaneo. Volutamente il compagno viene celato fino al finale quando la protagonista scorre il suo profilo Instagram.
Inizia qui il travaglio onirico di Gemina. L’estetica del sangue della sala parto ben presto si trasferisce all’incubo di cui si farà portatrice; è ricoperta da una corona di fiori in quello che sembra un rito di iniziazione della tribù sudafricana dei Tsonga, mentre le sue ancelle ricoprono il ruolo di severi giudici. Gemina infatti nel suo travaglio psicologico, pur ripetendo alla madre che doveva andare così, vive nel corpo, percosso e smosso, il rimorso della donna contemporanea.
Carriera o maternità? Sembra chiedersi la regista del corto. L’emancipazione femminile di Gemina infatti passa attraverso un lungo viaggio della sua mente in cui le paure e le aspettative incominciano fin dopo l’ospedale ad avere il volto di un misterioso stalker di cui non si vedrà mai il viso se non nel finale.
L’eroina nell’universo Misogino
La regista crea intorno al mondo di Gemina un piccolo mondo misogino e patriarcale con cui la protagonista deve fare i conti. Un po’ quello che avviene nel recente Men di Alex Garland ma con poco tempo e spazi da sfruttare. Già dalle prime scene e in particolar modo col dialogo tra lei e il suo medico che dovrà operarla, Weathering evidenzia lo scontro con cui Gemina dovrà avere a che fare per tutto il corto. La stessa mancanza di attenzione ed eccessiva accondiscendenza del medico, la ragazza la ritroverà in quello che riterrà amico fidato a cui rivolgersi, James.
Quest’ultimo inquadra il mondo tossico di cui Megalyn Echikunwoke ci vuole parlare, l’oppressione sociale in cui si trova una giovane ragazza di colore come Gemina. Ostaggio degli equivoci e in quanto donna ritenuta un oggetto dal prototipo patriarcale rappresentato da James, e al suo rifiuto considerata mentalmente inadatta.
I venti minuti di Gemina nell’Alfred Hitchcock Presents
Mentre Gemina continua il duello a distanza e nel contempo ravvicinato tra il suo stalker e la sua mente, l’incubo del suo bambino continua a perseguitarla. I sensi di colpa la rendono disperata e soffocata da se stessa a tal punto da immaginare qualcuno che non smette di rincorrerla ed è pronto a tutto per ucciderla, ma fanno uscire anche il suo lato oscuro. La prospettiva di aver voluto perdere la propria bambina e autoconvincersi di essere uno spietato villain dell’aborto non adatto ad essere madre. Nello short movie di Megalyn Echikunwoke si può facilmente riscontrare un tentativo riuscitissimo di omaggiare il celebre serial antologico del maestro Alfred Hitchcock e del suo Alfred Hitchcock Presents dell’orrore. Appare infatti Weathering un episodio più standalone di un progetto più grande che probabilmente non si realizzerà mai ma che ha nella sua struttura l’inizio di un racconto.
La velocità delle varie scene e della narrazione, per quanto perfetta, riduce di molto ciò che avrebbero potuto essere. Per dare qualche spunto, il rapporto con la madre e la mancanza di ispirazione davanti al pc necessitavano di un approfondimento ulteriore. Non a caso sono le due uniche parti del corto appena accennate: il primo per allestire gli incubi di Gemina, e il secondo per dare una conclusione alla realizzazione del topic dello short.
Risolvere l’Agente Atmosferico
Avendo risolto il conflitto con il turbinio del proprio inconscio e la lotta all’ultimo respiro con proprio stalker, cioè se stessa, Gemina deve risolvere un ultimo ostacolo. Cosa scrivere per il giornale. Dopo averci riflettuto, le sue dita incominciano a scrivere da sé non solo l’articolo ma anche il senso di Weathering.
Un corto sull’emancipazione femminile e sul diritto di essere madre o no si trasforma in una critica al patriarcato e al mini-mondo che gravita attorno a Gemina. E rispondersi con una domanda all’agente atmosferico della disparità tra sessi, è lo sblocco dello scrittore che serve alla protagonista e alla regista per concludere il suo piccolo manifesto femminista.
Weathering è di molto aiutato dalle musiche del compositore Spencer Nezey. Il suo tappetino sonoro infatti riproduce perfettamente con grida, sospiri e rumori la confusione mentale di Gemina. La prova registica dell’esordiente Megalyn Echikunwoke è molto alta. Non vi sono virtuosismi degni di nota, ma è comunque molto abile con piccoli espedienti: le riprese dal basso e supine rendono realistiche e tese le scene col presunto stalker. Bravo anche il montatore Andrew Wesman a renderci l’instabilità di Gemina con l’uso di un calzante jump cut.
La vita è una battaglia, sottolinea per tutto lo short la Echikunwoke, così come lo è esistere ed essere ciò che il mondo vuole. Trovando la forza di non arrendersi alle circostanze, Gemina decide di andare avanti per non darla vinta al mondo misogino che la vorrebbe inadatta e adattabile a tutto e tutti. Weathering è un inno alla libertà dell’essere donna e un grande esempio di horror d’autore.