In sala dal 25 Luglio, Mavka e la foresta incantata di Oleh Malamuzh e Oleksandra Ruban, film di animazione prodotto dal grande colosso ucraino FILM.UA., è una favola che unisce con garbo e fantasia il folklore ucraino al moderno rapporto con la natura e finanche alla contemporaneità della guerra.
D’altronde la storia di Mavka prende spunto dall’opera Forest Song (Лісова пісня) della poetessa Lesja Ukraïnka(1871-1913), che fu strenua sostenitrice della dignità e dell’indipendenza culturale del suo paese. Ma se il tema centrale delle sue opere poetiche è l’ostilità ucraina verso l’imperialismo russo, in Forest Song, esempio mirabolante di fantasy ucraino, la Ukraïnka celebra piuttosto il folklore del suo Paese, raccontando personaggi tipici della tradizione ed una natura viva e cosciente, trasportando il lettore in un bosco incantato popolato di creature affascinanti ed inquietanti al tempo stesso.
Mavka e la foresta incantata: la storia
La trasposizione cinematografica di Oleh Malamuzh e Oleksandra Ruban rispetta lo spirito dell’opera originale dell’autrice, donandole la leggerezza di una storia a lieto fine, in cui anche gli aspetti più cupi vengono chiarificati da una animazione che lascia spazio all’ironia e finanche alla bonaria burla.
Mavka è uno spirito della foresta dal cuore buono, che risveglia alla vita la natura ogni primavera, sempre accompagnata dal suo buffo e fedele compagno gatto-rana; la foresta è divisa da anni dall’adiacente Villaggio a causa di una guerra che distrusse entrambi e di cui il Custode, artefice della tangibile chiusura del passaggio tra i due mondi e testimone dell’accaduto, non vuole parlare. Ma quando giungerà nella foresta il gentile suonatore di flauto Lukash, conquistando il cuore della dolce Mavka, Foresta e Villaggio si troveranno nuovamente a confronto. Riusciranno a ristabilire l’equilibrio perduto?
L’Amore e il dialogo pacificano
Se la storia d’amore tra la ninfa Mavka e l’umano Lukash ha affinità con quella della Sirenetta, l’intera opera rispecchia ideali più alti: dal difficile rapporto tra uomo e natura all’inutilità di una guerra che tutto distrugge, Malamuzh e Ruban raccontano una fiaba antica e moderna al tempo stesso dove il dialogo tra le parti è l’unica speranza per capirsi e porre fine alla lotta e dove, come in ogni bella favola, l’Amore trionfa. In Mavka e la foresta incantata, il confronto tra la vita nella Foresta e nel Villaggio è equilibrato, mostrando armonia in entrambi i mondi; sarà la brama di giovinezza eterna della perfida Kylina a spezzarla, riportando l’ombra dell’antico dissidio che spingerà nuovamente alla guerra gli abitanti del villaggio. Starà a Mavka fare la scelta giusta tra Ira ed Amore per porvi fine e pacificare Uomini e Natura.
Personaggi accattivanti e folklore ucraino
Ecco, una delle cose che più ci è piaciuta del film sono i personaggi, originali e ben delineati; se Lukash e Kylina appaiono maggiormente stereotipati nella figura del ‘principe’ e della ‘cattiva’ della storia, tutto il mondo della foresta è cangiante, ogni spirito ha sfaccettature diverse e contrastanti. Da Mavka, che da ninfa a Guardiana assume poteri inarrestabili e personalità oscura ma il cui cuore resta aperto all’amore, al vecchio Guardiano, che custodisce un segreto che lo tormenta da anni, passando per le ostili ninfe acquatiche che scoprono la bontà in cattivi dall’inaspettato cuore gentile, un gatto-rana che ama i dolcetti tipici del Villaggio e una strana creatura tronco che supera la diffidenza verso gli umani.
Dall’altro lato, degni di nota l’assistente stilista di Kylina, figura moderna ed assolutamente esilarante anche nella malignità, e i due cacciatori dall’aspetto dei Bravi di Don Abbondio ma fondamentalmente ingenui. A far da cornice a questo quadro dipinto con tinte vivaci ed intense, la musica tradizionale ucraina di Lukash e del gruppo popolare del Villaggio rafforza l’originalità del racconto e le sue radici contadine nella Terra considerata il granaio d’Europa, donando a Mavka e la foresta incantata il perfetto equilibrio tra fantastico e mondo reale.
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