La terza edizione del Festival del Cinema Tedesco al Cinema Quattro Fontane di Roma, presenta Tutti parlano del tempo, il lungometraggio d’esordio della regista e sceneggiatrice tedesca Annika Pinske.
Tutti parlano del tempo racconta la storia di Clara (Anne Schäfer), giovane donna sulla trentina, che vive con la figlia quindicenne Emma (Emma Frieda Brüggler) in un appartamento condiviso a Berlino Kreuzberg. La dottoranda in filosofia inizia una relazione con Max (Marcel Kohler), suo studente, e coltiva ostinatamente l’amicizia con Margot (Judith Hofmann), la sua relatrice.
Tornando nella casa di famiglia, nella campagna del Mecklenburg, per festeggiare il sessantesimo compleanno della madre Inge (Anne-Kathrin Gummich), Clara si rende conto di quanto si senta estranea nella sua stessa famiglia. In più, Margot inizia ad avere pensieri suicidi. Clara mette in discussione il suo intero progetto di vita, rendendosi conto di quanto sia diverso amare in città rispetto ad amare in campagna.
Annika Pinske sceglie di stare sulla protagonista quasi nella totalità degli 89 minuti di pellicola, rari momenti di coralità che rafforzano la dicotomia vissuta da Clara. L’esistenza come scelta condizionata, la solitudine che ne consegue e la mdp che toglie il respiro. Addosso, pesante come la presa di coscienza della protagonista salutando la madre, come se si riuscisse a percepire che nulla sarà più come prima.
Il direttore della fotografia Ben Bernhard accompagna con precisione i differenti momenti che connotano la vita di Clara: le luci evidenziano gli stati emotivi e i ruoli che interpreta nella vita. Differenzia con discrezione i momenti di introspezione di Clara. Sentiamo che Clara è uno specchio, un riflesso della condizione contemporanea della donna, ma Annika Pinske non è retorica o polemica; ci sottopone la questione, lasciando la conclusione a noi.