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Il Giovane Montalbano

“Il Giovane Montalbano” è davvero una piacevolissima sorpresa

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Il Giovane Montalbano è davvero una piacevolissima sorpresa.

Michele Riondino, nei panni del celebre commissario agli inizi di carriera, non fa minimamente rimpiangere Zingaretti. Il resto del cast è azzeccatissimo, specie i nuovi personaggi di Mimì e Livia, introdotti nel terzo episodio, interpretati da Andrea Vassallo e Sarah Felberbaum.

La serie cresce di episodio in episodio, siamo al terzo per un totale di sei, grazie anche e soprattutto alla sapiente regia,  televisiva sì ma assolutamente non piatta, di Gianluca Maria Tavarelli, uno che ha fatto cinema e si vede, già autore della bella miniserie tv Le Cose che Restano.

Ottimo il lavoro di scrittura del grande Camilleri, coadiuvato da Francesco Bruni, sceneggiatore di grande talento, artefice degli script di tutti i film di Paolo Virzì. Notevole anche il tema musicale di Andrea Guerra, uno dei nomi di punta tra i nostri compositori, già autore delle musiche per i film di Ferzan Ozpetek e conosciuto anche all’estero grazie alle colonne sonore realizzate per pellicole come Hotel Rwanda o Nine. Da sottolineare ancora una volta l’ottima interpretazione di Michele Riondino, volto emergente del miglior cinema italiano e già apprezzato in film interessanti come Dieci Inverni, Fortapàsc e Henry, uscito in (poche) sale la settimana scorsa.

Alla luce di ciò si può tranquillamente azzardare che questa sorta di prequel, tratto dalla raccolta La prima indagine di Montalbano, sia per certi aspetti superiore alla serie regolare diretta da Alberto Sironi.

Non rimane che godersi gli ultimi tre episodi e sperare vivamente che venga messa in cantiere una seconda stagione.

Boris Schumacher

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