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Anno: 2010
Durata: 52’
Genere: Documentario
Nazionalità: Italia/Cuba
Regia: Enrica Viola
Uscita: 12/03/2012
Una donna con una vecchia macchina da scrivere manuale formula questa frase: “Traversata è l’andare del pianeta attraverso le età, è il viaggio della persona attraverso la vita”. Scopriamo che la donna è la figlia di un italiano trapiantato a Cuba, la professoressa Graziela Pogolotti, nata e cresciuta a L’Avana. La donna continua a scrivere: “In ogni traversata c’è un porto, un luogo in cui ancorarsi e seminare”.
Entriamo lentamente nella narrazione di una storia che ne racconta due, poiché il documentario di Enrica Viola si muove su due livelli narrativi contemporaneamente. Da una parte abbiamo Dino Pogolotti, il padre di Graziela e Marcelo, e dall’altra un quartiere popolare, il “Barrio Pogolotti”. A fare la traversata della quale parla Graziela è proprio suo padre Dino, che da Giaveno andò prima a New York per poi seguire, insieme a sua moglie Grace, il console americano a Cuba. Il quartiere de L’Avana fu un progetto di edilizia popolare di Dino Pogolotti, che ancora oggi è considerato uno dei migliori esperimenti di edilizia popolare a Cuba. Tra ricordi di famiglia ed incontri con gli abitanti del quartiere, emerge la continuità delle gesta di un solo uomo che hanno finito per contribuire alla vita di molte altre persone diversissime tra loro. Incontriamo Juan Amelia Padilla O’Farril, un’anziana che racconta di come era il quartiere, mentre lo attraversa, andando a trovare le sue amiche. Poi è la volta dell’artista Carlos Reyes ed infine incontriamo un musicista vincitore di un Grammy, il percussionista Oscar Valdez. È proprio il musicista a coniare la frase che darà il titolo al documentario: “Mi Pogolotti Querido” che altro non significa se non il mio amato quartiere Pogolotti.
Il documentario di Enrica Viola, prodotto dall’Assessorato alla Cultura della Regione Piemonte, dalla Film Commission Piemonte e Torino e dal Piemonte Film Fund, si muove leggero tra le mura del Barrio Pogolotti, mentre degli anziani giocano la loro rituale partita di domino, e tra le foto della famiglia Pogolotti, regalandoci scorci di una Cuba inedita e mettendo insieme i tasselli di una storia di quelle che si sarebbero dimenticate senza la lungimiranza di certe amministrazioni locali. La storia di un altro successo italiano che fa molto piacere ricordare.
Fabio Sajeva