Malta. Annalisa Dossi (Andrea Osvart) gestisce un bar e vive insieme a Margherita, sua figlia di dieci anni. Tenta di condurre una vita normale e felice, nonostante la prematura scomparsa di suo marito, e le sue doti da medium. Sebbene cerchi di tenerlo a bada, infatti, Annalisa ha un dono: riesce a vedere oltre la realtà che sta sotto gli occhi di tutti. Attraverso sogni premonitori o vere e proprie visioni, viene a scoprire cose che non dovrebbe e, spesso, non vorrebbe conoscere. Proprie attraverso queste percezioni extrasensoriali, Annalisa entra all’interno del più pericoloso recinto del parco zoologico dei suoi incubi, quello che rinchiude il predatore per eccellenza: un serial killer di bambine.
Nel suo primo sogno Annalisa segue, da spettatrice, la corsa di una bambina della stessa età di sua figlia, bardata di una mantellina con cappuccio rosso (il primo richiamo ad opere esterne è rivolto al mondo delle fiabe), inseguita dal più classico degli assassini, con cappello a tesa larga e impermeabile scuro (la più consueta delle mise per richiamare una tradizione di gialli italiani portata a marchio italico doc da Dario Argento). La cosa interessante della visione è l’inaspettata mutazione dell’omicida, in siluette, in un felino, un giaguaro, a concretizzare la reale essenza del più classico villain da giallo all’italiana, sempre suggerita, ma mai così concretamente palesata: quella del predatore, di piccole bimbe innocenti in questo specifico caso.
Quando Annalisa si reca in commissariato, per raccontare dei suoi poteri e della visione, viene a conoscenza dell’effettiva scomparsa di Alice, una bambina bionda molto simile a quella del suo sogno. Nonostante la curiosa coincidenza, solo Harry Chase (Craig Bierko), ex agente dell’FBI, crede ai poteri di Annalisa, e inizia una personale indagine, parallela a quella della polizia, basandosi proprio sulle immagini confuse e oniriche che ossessionano la donna (decisamente riuscito il sogno in cui l’omicida in nero seppellisce la sua piccola vittima in spiaggia, circondato da bagnanti che non possono vederlo).
Un thriller con qualche nesso col paranormale, Presagi di Lamberto Bava (2012), dà il via alla serie di sette episodi 6 passi nel giallo, prodotta da RTI e Leader Film Company, in programma dal 22 febbraio 2012, ogni mercoledì su Canale 5 in prima serata. Lamberto Bava, che nella sua carriera aveva già avuto a che fare con il linguaggio televisivo dirigendo per Mediaset, tra le altre, la serie di tv-movies Brivido Giallo (1988), nonché quella fantasy Fantaghirò (1991-1996), firma anche altri due episodi, Omicidio su misura e Vite in Ostaggio.
Uno dei maestri del genere italiano che, affiancato dal figlio Roy Bava (che, dopo una fortunata carriera come aiuto-regia, passa alla regia con l’episodio Gemelle) ed Edoardo Margheriti (episodi Sotto protezione e Souvenirs), potrà creare, secondo Giancarlo Scheri, direttore di Fiction Mediaset presente alla conferenza stampa del 21 febbraio alla Casa del Cinema di Roma, «una solida linea di continuità tra il linguaggio del genere italiano anni ’70, quello più osannato dai fan, capeggiati da special guest come Quentin Tarantino, e la grammatica più affine al pubblico televisivo, continuando il lavoro di innovazione della fiction messo in atto da Mediaset con serie come Il tredicesimo apostolo (2012), ma continuando a tenere conto del fatto che si stia lavorando per una tv generalista.».
Puntare su prodotto innovativi, ma ben calibrati, quindi, questa è l’attuale mossa creativa-commerciale di Mediaset Fiction, che con 6 passi nel giallo pare volersi confermare come buon supporto per la produzione di film televisivi di qualità, non disdegnando una sana propensione alla cinematografia di genere, troppo spesso disdegnata in ambito di palinsesti tv.
“Per la prima volta, dopo un po’ di anni, si torna a parlare di film di genere creati per la tv. E si torna a farlo ad alti livelli. Ottima fotografia, buoni attori e, soprattutto, una sceneggiatura ben fatta” – afferma Lamberto Bava, il primo fra i tre regista ad essere stato contattato per dirigere l’episodio pilota della serie, proprio il Presagi che vi abbiamo presentato; “Lo sceneggiatore della serie, Stefano Piani – continua Bava -, ha svolto meravigliosamente il suo compito. Il ‘fare paura’ non sempre è dovuto al modo di girare un film, mentre è sempre strettamente connesso alla storia. Nei ‘film de paura’, come li chiamo io, la cosa più importante è la storia. Mio padre stesso (ndr.: Mario Bava), spesso, si è trovato in condizione di dover cambiare le sceneggiature su cui stava lavorando, per poter innestare al meglio il meccanismo della paura. E fare paura in televisione è ancora più difficile che farlo al cinema. Perché in sala non hai tutte le distrazioni che puoi avere in casa. Ma con 6 passi nel giallo abbiamo provato a scardinare questa problematica. In Presagi, ho addirittura vissuto il problema opposto: il cercare di non fare ‘troppa’ paura, trattando in prima serata il tema di un serial killer di bambine!”.
Occhi aperti, quindi stasera, per assistere al ritorno in tv di Lamberto Bava e del genere made in Italy e, almeno per i prossimi sei mercoledì, non disdegnate gli schemi televisivi, per assistere a quello che, secondo il regista Edoardo Margheriti, non solo è una riavvicinamento importante tra televisione e cinema di genere, ma è anche un buon accostamento al modus operandi produttivo importante, di stampo americano, che in prospettiva potrebbe essere seme per la nascita di un nuovo modo di far film per la televisione. Anche uno degli attori della serie, Adriano Giannini, nota uno stile USA, nel taglio e nel ritmo delle sceneggiature, che vengono, però, girate nel rispetto della grammatica dei nostri film anni ’70, creando così un interessante ibrido.
Nella clip di presentazione dei sei episodi, però, si respira anche aria di rape&revenge alla Funny Games e di thriller internazionali alla Saw o Il silenzio degli innocenti.
Quel che è certo è che, nel lungo cammino di riavvicinamento tra la produzione italiana e il mondo del cinema di genere, i primi 6 passi sono stati fatti!
Luca Ruocco
Anno: 2012
Distribuzione: Mediaset
Genere: Thriller
Durata: 100’ a episodio
Nazionalità: Italia
Regia: Lamberto Bava, Roy Bava, Edoardo Margheriti
Primo episodio in onda su Canale5: mercoledì 22 febbraio 2012