‘Niente di nuovo sul fronte occidentale’. Nuova trasposizione filmica di un caposaldo della letteratura antimilitarista
È disponibile sulla piattaforma Netflix il film del regista tedesco Edward Berger, selezionato per rappresentare la Germania per l’Oscar come miglior film internazionale
La piattaforma di film in streaming Netflix mette a disposizione per i suoi abbonati Niente di nuovo sul fronte occidentale. Il film di Edward Berger (autore, fra l’altro della riuscita serie Deutschland ’83), candidato alla corsa agli Oscar per la Germania, è il terzo adattamento (dopo quelli di Lewis Milestone del 1930 per il cinema e di Delbert Mann del 1979 per la televisione) del famoso, omonimo romanzo dello scrittore tedesco Erich Maria Remarque, caposaldo della letteratura antimilitarista del secolo scorso.
Niente di nuovo sul fronte occidentale: la trama
Ambientato durante la Prima guerra mondiale sul fronte occidentale dove, in una sfinente guerra di trincea, si affrontano gli eserciti tedesco e francese, il film narra le vicende degli ultimi due anni di guerra.
Un gruppo di giovani liceali, fra i quali il protagonista Paul Bäumer (Felix Kammerer), indottrinati e fuorviati dalla retorica patriottica di un loro professore, vengono spinti ad arruolarsi nell’esercito. Inviati così, quasi senza addestramento, nelle trincee del fronte, si trovano sprofondati in un incubo fatto di bombe, attacchi alla baionetta, fango, fame e, soprattutto, morte.
Tra loro e il gruppo di veterani, fra cui il “vecchio” Stanislaus Katczinsky (Albrecht Schuch), si svilupperà un senso di profonda amicizia e cameratismo, indispensabile per sopportare i lunghi mesi di un massacro che sembra non finire mai.
In parallelo si assiste alle trattative fra i vertici francesi e tedeschi per arrivare all’armistizio e al cessate il fuoco. Su un vagone ferroviario a Compiègne, siamo così partecipi della resa incondizionata dei vertici germanici guidati dall’allora Segretario di Stato e capo delegazione Matthias Erzberger (Daniel Brühl) che, più di ogni altro, è convinto della assoluta necessità di porre fine alla carneficina.
Una pallida e inutile riproposizione dei film di genere
Per forza di cose la visione di Niente di nuovo sul fronte occidentale porta a comparare l’opera di Edward Berger, in primis con il libro di Remarque dal quale è tratto. In secondo luogo, la mente non può non andare al primo adattamento cinematografico del libro: quell’All’ovest niente di nuovo che il regista americano Lewis Milestone realizzò nel 1930 e che, in Italia, venne bloccato dalla censura fascista e sdoganato solamente nel 1956, dopo un lungo e ingiustificato ostracismo.
Ma se il film di Milestone trovava la sua ragion d’essere nella particolare situazione politica di quel tempo, rappresentando un monito a non ripetere i tragici errori che avevano portato alla carneficina del primo conflitto mondiale, la nuova versione di Berger appare come una pallida e stanca riproposizione dei film di genere. In particolare, oltre al confronto perdente con la prima trasposizione cinematografica del romanzo di Remarque, il Niente di nuovo sul fronte occidentale di Berger deve scontare il paragone con l’Orizzonti di gloria di Stanley Kubrick, capolavoro indiscusso del cinema antimilitarista di tutti i tempi.
Nel film di Berger, al di là di una messa in scena che, dal punto di vista visivo, non ha nulla di sbagliato, manca, paradossalmente, proprio il senso della drammatica disperazione che provoca la guerra. Pur essendoci, manca però la reale percezione dei corpi sventrati durante un attacco alla baionetta; delle urla di dolore dei feriti; della solitudine che si prova durante le lunghe ore passate in trincea, sotto la pioggia e il fango, mitigata in parte dal cameratismo e dall’aiuto reciproco. Manca, inoltre, una vera e propria caratterizzazione dei personaggi, tutti diversi fra loro e tutti accomunati dalla medesima sciagura.
Un film che procede per immagini stereotipate
Berger procede per immagini stereotipate, già ampiamente utilizzate nel passato, enfatizzando, involontariamente, immagini retoriche già viste e riviste, intercalando, ad esempio alla morte e alla fame sui campi di battaglia, la vanagloria dei generali che, davanti a tavole imbandite, non si rassegnano alla sconfitta predisponendo ulteriori, inutili massacri. O i cieli azzurri intravisti al di sopra delle cime degli alberi contrapposti ai campi sventrati dalle bombe e dalle trincee.
Inoltre, adattando molto liberamente il capolavoro di Remarque, EdwardBerger decide di ometterne una parte fondamentale: quella del ritorno a casa in licenza di Paul e del suo incontro con il vecchio professore. Invitato da quest’ultimo a raccontare ai suoi nuovi studenti l’esperienza al fronte, allo scopo di indurli ad arruolarsi, Paul, ormai disilluso, tiene un discorso ai suoi quasi coetanei con il quale, descrivendo realisticamente l’orrore visto sui campi di battaglia, denuncia la perdita della ragione e la completa mancanza di senso in tutto ciò che sta avvenendo.
Una scelta sbagliata che priva il film del vero, profondo messaggio pacifista insito nel romanzo, limitandolo così a un mero esercizio di stile fin troppo didascalico.
Infine, a penalizzare ulteriormente il film, una colonna sonora che, spesso, diventa inutilmente ridondante finendo per risultare fastidiosa.
Così, al termine delle due ore e mezzo di visione (sinceramente eccessive), si rimane con una sorta di rammarico per un’operazione non completamente riuscita, tanto più che il tema risulta attualissimo, con i venti di guerra che, oggi, stanno prepotentemente riaffacciandosi alla ribalta.
Niente di nuovo sul fronte occidentale
Anno: 2022
Durata: 147'
Distribuzione: Netflix
Genere: Guerra
Nazionalita: Germania
Regia: Edward Berger
Data di uscita: 28-October-2022
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