Con Aftersun, passato in concorso alla Semaine de la Critique del 75° Festival di Cannes, la regista scozzese Charlotte Wells si è mostrata subita dotata di una profondità non indifferente.
Il Film è ora al Festival del Cinema di Roma, presentato nella sezione Alice nella Città.
Aftersun la trama
Callum e Sophie sono padre e figlia. In vacanza in una località di mare turca presso un villaggio turistico.
Il loro rapporto apparentemente tranquillo nasconde in realtà dei problemi. Il padre sta per compiere 31 anni, la figlia ne ha 11. Sophie è dunque nata quando Callum era appena ventenne e lui non vive più con la madre della ragazzina. Callum è infatti separato da tempo e non vive più a Edimburgo, bensì a Londra. L’uomo indossa la maschera del padre premuroso, ma dietro la sua dolcezza, il suo umorismo, i suoi sforzi per garantire che il soggiorno raggiunga il suo standard di felicità familiare c’è una grande tristezza, una profonda frattura (anche economica non potendo offrire niente di meglio) ma soprattutto esistenziale.
Questa vacanza, che precede l’inizio dell’anno scolastico, dovrebbe essere un momento di ritrovo tra i due prima dell’ imminente separazione. Callum e Sophie documentano ogni istante della loro breve vacanza, ma sullo sfondo resta l’ombra del non immortalato.
La recensione
“Ho appena compiuto 11 anni e tu ne compirai 31 tra due giorni“.
Sophie ( straordinaria Frankie Corio) e suo padre Callum (l’irlandese Paul Mescal, attore in ascesa dai tempi della serie Normal People) sono un binomio travolgente. La piccola protagonista, al suo debutto sul grande schermo, è dotata di un carisma luminoso.
Quello mostrato in Aftersun è davvero un grande amore fatto di legami da ricostruire, di ricordi da rievocare (indispensabili i continui flashback) e di molto non detto. Tra questo padre bambino, ma protettivo, i suoi libri sul comodino (tra cui Poems, Stories and Writing di Margaret Tait , regista ma anche appassionata viaggiatrice) due anime speciali si rincontrano sotto lo stesso cielo.
L’essenziale è capire chi sia l’altro, trovare un canale per comunicare e soprattutto il linguaggio adatto per farlo. Non importa se sia il silenzio, non ha rilievo se molto resta solo sussurrato . Anche le promesse di un futuro incerto assumono valore.
Con una messa in scena elegante e semplice nella sua essenzialità, due interpreti perfetti, una rappresentazione originale e dinamica del tempo, un uso funzionale della luce e dell’inquadratura (coprotagonisti fondamentali della pellicola), Aftersun si discosta dal classico canovaccio del film sul rapporto padre-figlia proponendo un innovativo ribaltamento di ruoli e un intreccio di simboli e motivi che raccontano invece cose diverse dalla vicenda principale. Un piccolo gioiello e una straordinaria opera prima.
premi:
Cannes 2022 |
Settimana della Crítica – Concorso
French Touch Premio della Giuria |
Toronto 2022 |
Contemporary World Cinema |
Festa del cinema di Roma 2022: si comincia