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Eventi

Cinema Manzoni: il 19 gennaio, insieme per difendere un bene comune

Perché adoperarsi proprio per il cinema Manzoni? Perché solo adesso? Pensiamo che la tutela del Cinema Manzoni abbia un profondo senso politico, perché andrebbe a preservare qualcosa che può essere definito come “bene comune”.

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Perché adoperarsi proprio per il cinema Manzoni? Perché solo adesso? Non è ormai troppo tardi?

Molte riflessioni di tipo pragmatico sull’attuale andamento del cosiddetto “trend commerciale” e sulla realtà culturale conducono alla dichiarazione che “una sala come il Manzoni – 1200 posti – in centro a Milano ormai non ha ragione di esistere”.

Le monosale stentano a vivere e negli ultimi dieci anni (nel solo centro storico) hanno chiuso cinema nati in epoche più o meno lontane: Ambasciatori (inaugurato nel 1956), Ariston (1945), Astra (1941), Cavour (1962), Corallo (1973), Corso (1926), Durini (1955), Excelsior (1928), Mediolanum (1971), Mignon (1945), Pasquirolo (1975), President (1977).

Il Manzoni era e resta la sala più prestigiosa ed elegante della città, costruita nel 1947 dall’architetto Mario Cavallè (Milano 1895-1982, studiò a New York e costruì in tutta Europa ben 136 sale, tra cui l’Astra). Amata da Keaton e da Bergman, fu la prima in Italia e la terza nel mondo a proiettare in Cinerama.

Ovviamente i motivi della chiusura, se visti da una lente di tipo commerciale, risiedono nella non sostenibilità economica. Da una parte il caro-affitti, frutto di una lenta ed inesorabile speculazione immobiliare, dall’altra la trasformazione socio/economica che ha portato alla nascita delle multisale, e quindi ad un consumo di cinema trasformato in profondità, che ha lasciato il campo al prodotto commerciale di intrattenimento, a discapito di quello di opera d’arte o di prodotto culturale.

Ci siamo chiesti: che senso ha un’iniziativa a sostegno di una sala che “non ha più ragione di esistere”? Di un’idea di cinema e di consumo culturale che non ha più “senso di esistere”?

Pensiamo che la tutela del Cinema Manzoni, che peraltro è sotto il vincolo della Sovraintendenza alle Belle Arti, abbia un profondo senso politico, perché andrebbe a preservare qualcosa che dal nostro punto di vista oggi può essere definito come “bene comune”.

Il giurista Ugo Mattei, nel suo recente “Beni Comuni – Un Manifesto” teorizza infatti i beni comuni come riconquista di spazi pubblici, democratici, fondati sulla qualità dei rapporti e non sulla quantità dell’accumulo, merce declinabile solo in termini di un “esistere insieme” di tutti i cittadini. Cose di utilità per i diritti della persona e a beneficio delle generazioni future.

Nella stessa direzione si situa anche l’intervento – presso il Teatro Valle Occupato – di Stefano Rodotà, giurista ed ex presidente dell’Autorità garante per la privacy: “Dipende da noi – ha sottolineato Rodotà – da quanto vogliamo poi nel tempo continuare ad essere difensori di questo principio che affermiamo come comune. Perché i diritti possono sempre essere messi in discussione nel tempo, e oggi – cosa che credevamo impossibile – vengono messi in discussione diritti che pensavamo e pensiamo ancora inalienabili. Tutto sta nelle nostre mani, a quanto siamo disposti ad essere “partigiani” dei nostri diritti acquisiti, difensori di quei beni che riteniamo comuni”.

É qui che affondano le radici della nostra iniziativa.

L’obiettivo generale è quello di sensibilizzare la cittadinanza sul fatto che anche il cinema Manzoni dovrebbe assoggettarsi alle leggi del mercato e dismettere per sempre la sua natura, ovvero quella di luogo importante dal punto di vista architettonico, culturale, storico e sociologico e come tale bene comune.

Nella prospettiva di promuovere un confronto con le Istituzioni e la proprietà Prelios-Pirelli, che a tutt’oggi non pare aver ancora presentato alcun progetto e sulle cui intenzioni né l’Amministrazione Comunale, né la Sovraintendenza alle Belle Arti si sono espresse, intendiamo proporre una giornata di “utilizzo culturale” della sala, un momento di forte richiamo che faccia riscoprire il luogo, chiuso da diversi anni, “abitandolo” con rappresentazioni ed interventi.

Coinvolgere la cittadinanza, informandola della situazione del cinema Manzoni e del suo destino prossimo, ci sembra un’opportunità imprescindibile per dimostrare che anche a Milano esiste una sensibilità diffusa verso i luoghi della cultura e della memoria culturale, sempre in pericolo.

L’appuntamento è il giorno 19 gennaio 2012 alle ore 21:00 presso la Casa della Cultura, in via Borgogna 3 a Milano (MM San Babila).

I promotori:

Mietta Albertini

Franco Bocca Gelsi

Giacomo Gatti

Cinzia Masòtina

Luisa e Morando Morandini

Mario Nuzzo

Eva Schwarzwald

Per manifestare la vostra adesione scrivete a:

cinemamanzonimilano@gmail.com

Hanno già aderito:

Eric Alexander

Elvio Annese

Sonia Antinori

Vanna Antonietti

Lorenza Antonucci

Barbara Apuzzo

Emanuel Balbinot

Giuseppe Baresi

Andrea Basile

Marco Bassano

Chiara Bazzoli

Barbara Benetti

Giovanni Bermond des Ambrois

Anna Bertolotti

Fabio Bettonica

Augusto Bianchi

Daniela Bianchi

Maria Binetti

Marco Bonfanti

Silvia Borsari

Marina Brezza

Lorenzo Calzeroni

Luigi Camarilla

Felice Cappa

Giorgio Carella

Claudio Casazza

Elisabetta Cascino

Mario Castagna

Giorgia Castellini

Florence Castiglioni

Arturo Cattaneo

Marina Cavallo

Massimo Cecconi

Donatella Cianchetti

Silvia Colavizza

Luca Confortini

Nello Correale

Francesco D’Agostino

Elisa Dal Corso

Maddalena De Ferrari

PierPaolo De Fina

Mattia De Gasperis

Laura De Melgazzi

Enrico De Vito

Anna Di Francisca

Luciano Di Pietra

Giulia D’Imperio

Massimo Donati

Barbara Enrichi

Lisa Falzarano

Fulvia Farassino

Manuel Ferreira

Ida Finzi

Dario Fo

Piergiuseppe Francione

Giulia Frova

Massimo Gallerani

Annamaria Gallone

Sandro Gastinelli

Rosella Gaudiuso

Francesca Gerosa

Leonardo Gervasi

Gianfranco Giuliani

Tina Grieco

Alessandra Ianniello

Antonietta Inga

Lucia Italia

Giovanni Lanzone

Laura Laterza

Giovanna Lazzati Livraghi

Nelsy Leydi

Samantha Lina

Jacopo Linetti

Marco Maccaferri

Marco Malfi

Lucia Mannucci

Clara Mantica

Maurizio Margherito

Fabio Martina

Giampaolo Marzi

Paola Mattioli

Dedi Mazzucchelli

Alessandra Messori

Claudio Molteni

Francesco Monico

Danilo Monte

Giovanni Monteforte

Marco Mori

Antonella Nappi

Maurizio Nichetti

Alberto Nigro

Giuseppe Nuzzo

Elisa Ossino

Maria Pace Ottieri

Laura Ottolengh

Roberto Ottolenghi

Silvia Palombi

Carlo Paramidani

Valentina Parravicini

Simona Parravicini

Salvatore Pecoraro

Gianfilippo Pedote

Riccardo Peroni

Carlo Pescetti

Giovanni Pessina

Silvano Piccardi

Laura Pirrotti

Fausto Pisani

Angelo Pisani

Franca Pizzini

Simona Podestà

Monica Poggi

Paola Ponti

Gabriele Porro

Marco Pozzi

Alessandra Quaglia

Stefano Radice

Annalisa Rainoldi

Federica Ravera

Stefano Ricci

Tiziana Riva

Pepi Romagnoli

Maruska Ronchi

Caterina Saban

Sara Sagrati

Beniamino Saibene

Gaia Salinari

Carlo Savona

Carlo Siliotto

Rossella Sobrero

Ranuccio Sodi

Paolo Soravia

Marina Spada

Alessandra Speciale

Isabella Spinelli

Beatrice Stampa

Anna Stuart Tovini

Renata Tardani

Chiara Tiberi

Anna Tolotti

Bona Tolotti

Alessandro Traldi

Corrado Traverso

Silvia Trevale

Demetrio Triglia

Trio Milonga

Gianna Valsecchi

Marcella Vanzo

Paolo Vari

Marina Visentin

Tommaso Volpi

Marco Weiss

Kathleen Ellen White

Laura Zagordi

Wladimir Zaleski

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