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Biennale del Cinema di Venezia

‘Skeen Deep- Aus meiner Haut’: negli abissi dell’anima

In concorso alla Settimana della critica un intenso dramma esistenziale

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Presentato alla Biennale di Venezia 2022 nella Settimana della critica Skin Deep è una pellicola di Alex Schaad.

Nel cast Mala Emde, Jonas Dassler, Dimitrij Schaad. Maryam Zaree Thomas Wodianka Edgar Selge

Trama ufficiale di Skeen Deep

A prima vista, Leyla (Mala Emde) e Tristan (Jonas Dassler) sono una coppia felice. Mentre viaggiano verso un’isola misteriosa, inizia un gioco di identità che cambia tutto: la loro percezione, la loro sessualità, il loro intero “io”. Ma non è solo la loro relazione che minaccia di rompersi. Forse non potranno mai più diventare quello che erano una volta…

Skin Deep. Viaggi

Inizia con un sogno fra le acque del mare, Skin Deep. Il colore azzurro dell’acqua non fa rumore e avvolge un abbraccio tormentato tra i due protagonisti che sembrano avviati ad un viaggio di ritrovi e cambiamenti.

L’approdo sulla spiaggia accosta i passeggeri ad uno sbarco verso un passato che nasconde la pelle di qualcosa di profondo. La morte di qualcuno di importante sembra aver segnato una piccola misteriosa comunità. Leyla e Tristan vi approdano come smarriti in un Universo ‘altro’. La sensazione di estraneità li immerge in un mondo popolato da coppie che sembrano alla ricerca di se stesse e allo stesso tempo cercano una via d’uscita dal loro essere.

Il disagio di Tristan è incomprensione mentre quello di Leyla nasconde forse qualcosa di più profondo. Il film di Schad ci inoltra con immediatezza nelle profondità dei disturbi dell’anima, nel dramma della depressione, della mancata accettazione di sè e nel compromesso di coppia.

skeen deep

Scambi

L’idea dello scambio corporeo vuol veicolare il messaggio di come il corpo sia solo una prigione per chi non vive bene con se stesso. Liberarsi dal corpo è liberarsi da un involucro, mero ostacolo all’espressione completa di se stessi, ma allo stesso tempo possibilità di manifestare la vera pelle che ci ricopre. Leyla vive con apparente e serena libertà il poter guardare se stessa con ‘nuovi’ occhi, assaporando forse per la prima volta la sensazione di una totale simbiosi col suo corpo (e la sua anima?).

Il regista indugia sui sorrisi, sui sospiri continui di incredulità, sull’uso dei sensi come mezzi di scoperta e riscoperta dell’Io, in un gioco di ruoli in cui anche la Natura ha il suo posto fondamentale. I fiumi, il mare, il verde dei prati. L’esaltazione dell’Io coincide con l’elogio ad una Natura lussureggiante e soprattutto complice di un percorso di evoluzione.

Non solo Leyla e Tristan divengono protagonisti del quadro: Mo ( Dimitrij Schaad visto anche nella serie Klèo)  e sua moglie   Fabienne , Roman e l’intero villaggio di anime. Ognuno di loro gioca un ruolo fondamentale nel percorso che Tristan , e soprattutto Leyla, compiranno su stessi.

É possibile che un corpo possa essere più felice di un altro?

Alla fine è il  il vero protagonista di questo dramma esistenziale. Tristan-Mo, Leyla-Fabienne. Leyla- Roman-. Il nome non ha più valore. I volti si sovrappongono, i corpi si scambiano e nel gioco dei ruoli c’è chi vince e chi perde. L’anima dei vari personaggi muta nel corpo che l’alberga. Tranne una. Quella di chi nutre il sentimento più sincero, quella di chi ama aldilà di chi ‘indossa’ il suo nome.

 

Skeen Deep

  • Anno: 2022
  • Durata: 103'
  • Nazionalita: Germania
  • Regia: Alex Schaad

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