Anno: 2009
Durata: 65’
Genere: Docufiction
Distribuzione: Distribuzione Indipendente
Nazionalità: Italia
Regia: Francesco Cordio
Nato da un’idea di Alessandro Tartaglia Polcini (cassaintegrato Alitalia) e Matteo Messina, Tutti giù per aria ripercorre le tappe della vertenza degli ex-lavoratori Alitalia nel periodo compreso tra settembre 2008 e aprile 2009. Il film è stato realizzato utilizzando soprattutto le riprese effettuate da Alessandro Tartaglia Polcini, che è anche produttore del lungometraggio, durante le manifestazioni di protesta sorte all’indomani dell’acquisizione di Alitalia da parte della nuova società Alitalia/Compagnia Aerea Italiana (C.A.I.). I tagli di risorse umane effettuati dalla C.A.I. sono al centro di questo film documentario che si arricchisce anche dei contributi di Ascanio Celestini, Dario Fo e Marco Travaglio. In cifre: 6000 i dipendenti finiti in cassa integrazione, per i quali viene previsto un percorso di 7 anni di ammortizzazione sociale a spese della collettività, e 2500 i precari rimasti disoccupati. A questo disastroso bilancio si aggiungono gravi inadempienze della C.A.I. la quale, come risulta dalle diverse testimonianze, ad oggi, sembra non aver assunto il 7% delle categorie protette (per esempio i portatori di handicap), percentuale prevista dalla legge 68 del 1999, e non aver riconosciuto l’esonero dal lavoro notturno previsto a tutela dei minori fino ai 3 anni o per l’assistenza dei disabili, regolato dalla legge 151 del 2001.
Il regista Francesco Cordio alterna le immagini della diretta con quella della finzione. Queste ultime vedono protagonista un pilota vestito di tutto punto, interpretato dall’attore Fernando Cormick, che si aggira per le sale immense di un aeroporto senza avere più uno scopo preciso.
Da un punto di vista cinematografico Tutti giù per aria non può dirsi un’opera ben riuscita, soprattutto per la mancanza di un’unità di stile, oltre che per un montaggio che, purtroppo, lascia parecchio a desiderare. Comunque sia, la forza dei contenuti è tale da saper rilanciare la gravità di una vicenda così controversa che ha riguardato e riguarda migliaia di lavoratori italiani.
La colonna sonora è firmata da Luca Bussoletti premiato, anche e non solo, dal RIFF- Rome International Film Festival 2010.