Detachment il distacco. Il supplente e i suoi alunni problematici
Un supplente zelante quanto originale nel metodo di approccio nei confronti della problematica scolaresca assegnatagli, finisce per negare ogni affettività o condiscendenza utile a tentare di ingraziarsi gli alunni, fornendo loro un appoggio concreto che gli stessi imparano, poco per volta, a saper cogliere. Nel film spicca Adrien Brody, impegnato in una delle sue più toccanti interpretazioni.
Dal 15 giugno è disponibile sul sito di cinema d’autore in streaming MUBIDetachment, il distacco.
Il film del 2011 è diretto dal bravo regista statunitense Tony Kaye, noto soprattutto per il suo riuscito American History X del 1998, con il bravissimo Edward Norton.
Detachment il distacco – la trama
“Non mi sono mai sentito così profondamente distaccato da me stesso, e al contempo così presente al mondo”
Con questa importante citazione da Albert Camus inizia l’ interessante film di Tony Kaye, autore dell’efficacissimo e spiazzante American History X di oltre due decenni orsono.
E inizia, di nuovo, puntando la cinepresa sul disagio e sulla difficoltà di essere giovani in una società genericamente civilizzata più di ogni altra, ma che trova nei quartieri più poveri, proletari e culturalmente meno sviluppati, una vera e propria giungla primordiale dei sentimenti e degli affetti. Un territorio dove l’unica soluzione per non essere aggrediti è attaccare per primi.
Il distacco è innanzi tutto l’arma utilizzata dal professore supplente Adrien Brody (molto bravo) per riuscire a scuotere dall’arroganza e dall’indifferenza un’aula di ragazzi incredibilmente problematici, in una scuola dove i professori ricevono costantemente insulti e minacce con la cadenza di un saluto o di un intercalare.
Il distacco si rivela presto un’arma efficace non solo a scuola, ma anche nei confronti di una baby prostituta che il professore, nel vuoto ermetico del suo tempo libero solitario, salva dalla strada e ospita in casa propria. Il suo è un comportamento che cerca di negare, almeno in apparenza, ogni condiscendenza o affettività gratuita per fornire un’assistenza reale e fattiva. Una separazione quasi asettica e solo apparentemente fredda, che il professore ha saputo far sua grazie alle drammatiche esperienze familiari, che il film fa venire a galla pian piano, durante l’agonia ospedaliera del nonno del protagonista.
La recensione
É un bravo e sensibile regista, Tony Kaye, che sa trovare in Adrien Brody(The french Dispatch, (Grand Budapest Hotel, Il pianista, King Kong e moltissimi altri) nel suo sguardo sempre smarrito e timoroso, nel suo incedere quasi goffo e dinoccolato, nel suo bel viso irregolare, ma così umano e piacevole, la forza di un interprete che scalda i motori della passione e dell’emozione.
Brody riesce egregiamente in tutto ciò surclassando, e mantenendo sempre un po’ come alle corde, il generoso illustre cast di professori giovani e vecchi che popola l’interessante pellicola.
Tra questi (oltre a Lucy Liu, Christina Hendricks, Bryan Cranston, Tim Blake Nelson) fa certamente piacere rivedere il pur bravo James Caan, all’epoca quasi ottantenne e proprio per questo tecnicamente davvero poco credibile nei panni di un professore attempato che sfida nel suo ostinato ruolo di insegnante, i più plausibili limiti pensionistici.
Tratto dallo script di un ex docente come Carl Lund, che certamente racconta con cognizione di causa, il film di Kaye brilla per la messa in scena concitata e adrenalinica che riesce ad attrarre lo spettatore e a coinvolgerlo in una vicenda che sa emozionare e creare il giusto pathos.
Vuoi mettere in gioco le tue competenze di marketing e data analysis? Il tuo momento è adesso!
Candidati per entrare nel nostro Global Team scrivendo a direzione@taxidrivers.it Oggetto: Candidatura Taxi Drivers