Disponibile da aprile su Netflix, Heartstopper è la nuova proposta seriale in ambito teen drama. Basato sugli omonimi lavori (webcomic e graphic novel) di Alice Oseman – anche sceneggiatrice della serie – Heartstopper possiede una delicatezza, un romanticismo e uno stile assolutamente pregevoli e rari. Con un cast di giovanissimi e poco noti, con a “capo” la veterana Olivia Colman, nei panni della madre di uno dei protagonisti.
Heartstopper | La trama
Charlie (Joe Locke) ha da poco fatto coming out ed è alle prese con un ragazzo che vuole mantenere il segreto sulla loro relazione. Dispiaciuto, frustrato e stanco di non poter essere se stesso, decide di rivoluzionare totalmente, o quasi, la sua esistenza. Accetta infatti l’offerta di Nick (Kit Connor) di far parte della squadra di rugby della scuola.
Abbinati per caso per un progetto didattico, i due entrano subito in sintonia. Sul campo e fuori, la loro amicizia cresce giorno dopo giorno. Come immaginabile, Charlie inizia ben presto a provare qualcosa per Nick, pur sapendo che le sue sono vane speranze, essendo l’altro eterosessuale.
Ma qualcosa sembra spingerlo a pensare il contrario: Nick si mostra così attento e premuroso, che a volte è difficile scindere i suoi sentimenti d’amicizia dalla cotta che si è preso…
Il valore di una graphic novel
Avere una graphic novel come punto di partenza spesso si rivela un’arma vincente. Heartstopper non fa eccezione e sfrutta al massimo le potenzialità offerte dal mezzo espressivo. La grafica della serie ne determina l’identità e lo stile. Cuoricini, foglie e scintille animati svolazzano sopra le teste dei protagonisti, tra le loro mani e tutto intorno.
I colori contagiano gli stati d’animo, per cui viene immediato reagire in un modo o in un altro alle situazioni che via via si presentano, percepirle prima coi sensi e poi con la razionalità. L’istinto gioca un ruolo di primo piano, sebbene sia Nick che Charlie tentino di non lasciarsi sopraffare.
La loro esistenza è costellata di segreti. Segreti che nascondono agli altri, ma spesso anche a loro stessi. E non è affatto semplice conviverci. Il percorso di crescita che dà forma all’identità necessita di quella libertà a loro negata. Ogni gesto, azione, sguardo, assumono un valore imprescindibile, dal quale dipende più di quanto si immagini.
Quanto è difficile essere teenager
L’accettazione rappresenta la meta finale. Senza, non si può andare da nessuna parte. Il fatto che l’adolescenza sia un periodo fondamentale e particolare della vita di ogni essere umano non sorprende. Nel caso di Charlie e Nick, entrano in campo fattori, purtroppo realmente esistenti, che complicano tutto. Il bullismo, l’omofobia, la paura, sono i mostri da affrontare e sconfiggere.
A un certo punto si è costretti a uscire dalla comfort zone e a mettersi in gioco, rischiando di soffrire. Ma cosa pesa di più sul piatto della bilancia? Qual è la rinuncia accettabile? Se gli atti di coraggio allontanano la solitudine, è più facile appropriarsi di un senso di appartenenza che dà sicurezza e fiducia.
Essere adolescente è una vera tortura.
Sviluppato in capitoli – ognuno degli 8 episodi, che compongono la prima stagione, ne costituisce uno – Heartstopper ritrae una serie di personalità comuni, ma stratificate. Le emozioni si sprigionano dal modo in cui queste personalità interagiscono l’una con l’altra. E sono tante le scene da cui emerge quella poesia che solo i migliori progetti possiedono. Il merito va innanzitutto alla scrittura, capace di soffermarsi sui dettagli che fanno la differenza. In fondo basta un “ciao” perché inizi una grande storia d’amore. E un abbraccio vale più di mille parole.
*Salve sono Sabrina, se volete leggere altri miei articoli cliccate qui.