Shark: The beginning di Chae Yeo-jun (Johnny Chae) è un film d’azione tratto dal webtoon di successo Shark di Kim Woo-sub e prodotto da TVing, JTBC e Toyou’s Dream.
Il film è un omaggio alle arti marziali più estreme, e alla perseveranza come qualità di vita che dona, anche ai meno dotati, la possibilità di una rivincita concreta.
Shark: The beginning di Chae Yeo-jun, la trama
Woo-sol è un liceale che è stato preso di mira impietosamente dal bullo della scuola, Seon-chak, guarda caso pure campione nazionale di boxe. Le torture subite sotto l’indifferenza degli adulti e il terrore dei compagni lo portano a reagire brutalmente. Assumendosi le colpe del suo atto violento, Woo-sol finisce in carcere.
Allo stesso penitenziario arriva anche Do-hyun, con una storia ben diversa. Campione acclamato di MMA, rincasando la sera ha trovato la propria famiglia trucidata e, nel confronto con i tre assassini, non li ha risparmiati.
Woo-sol, non trovando scampo neppure alle botte dei compagni di cella, decide di chiedere aiuto a Do-hyun per diventare più forte e smettere di scappare. È così che inizierà per il ragazzino un allenamento più che intenso, che lo trasformerà in uomo e lo preparerà a confrontarsi con la bestia Seon-chak.
Eroi irrisolti
Shark: The beginning di Chae Yeo-jun si divide virtualmente in due parti: ciò che scatena il peggio dei due buoni e ciò che li porta a rinsaldare proprio quella parte più umana che avevano smarrito.
Per Woo-sol (Kim Min-suk) il viaggio dell’eroe è un percorso scontato; la trasposizione dall’animazione alla finzione è interessante dal momento che la sua forza prende vita e così le sue capacità atletiche. Il film si anima di scene di lotta mista dinamiche, spesso costrette in una dimensione ridotta o addirittura claustrofobica, che le rende ancora più esplosive e agonizzanti. È il caso della sequenza nella falegnameria, dove il legno è l’elemento che rappresenta meglio questo ragazzetto, che da germoglio è diventato quercia resistente.
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Purtroppo, il personaggio di Do-hyun si perde nelle pieghe lasse dell’intreccio. Il volto candido e il fisico atletico di Wi Ha-joon (Midnight, Squid Game), che ovviamente deve molto al poliziotto di Squid Game per la sua fama, non è sufficiente a regalargli corposità.
D’altronde, i personaggi sono diffusamente scadenti nella loro caratterizzazione; sembrano piuttosto rappresentare galli da combattimento, ognuno con la propria durezza, ma senza un minimo di back-story che ne giustifichi la follia.
Il film si tiene in piedi grazie alla caparbietà senza fine del ragazzino e alla sua capacità di trasformarsi da preda in predatore.
Un po’ sconfiggendo i ragazzi nel loro stesso gioco, un po’ favorendo dei buoni principi in cui crede, Woo-sol riesce a spingere il microcosmo della piccola prigione verso un cambiamento.
Combattimenti, pestaggi e duelli
Dopo un violentissimo inizio, che su alcuni dettagli farebbe sobbalzare anche gli stomaci più abituati allo splatter, Shark: The beginning di Chae Yeo-jun ci ubriaca di pestaggi e duelli a mani nude. Non si riceve alcuna risposta ai “perché” del film; i personaggi rimangono irrisolti, a parte il povero Woo-sol, che, se non era chiaro già dopo i primi cinque minuti di film, ha subito sevizie senza fine a ripetizione fino a risvegliarsi squalo.
Sharks never stop swimming. If they stop they die.
Don’t ever stop.
In questo condensato di arti marziali e gente malmenata, si arriva in fondo al film carichi, ma non così convinti di voler vedere anche dove questo shark andrà a finire.