‘In buone mani’ la recensione del film del regista turco Ketche
Una toccante storia diretta da Ketche (nome d'arte di Hakan Krvavac), il regista turco al suo quinto lungometraggio, che racconta la ricerca condotta da una madre, malata terminale, di una persona che possa prendersi cura del proprio figlio.
In buone mani, il cui titolo originale è Sen Yasamaya Bak, diretto da Hakan Krvavac, in arte Ketche, disponibile sul catalogo Netflix dal 21 marzo, è la toccante storia di una madre, malata terminale di cancro, che inizia la lunga ricerca di una persona che possa occuparsi di suo figlio.
In buone mani – La trama
Melisa (Asli Enver), è una madre single, che da una relazione occasionale ha avuto il figlio Can (Mert Ege Ak), un bimbo di sei anni, dotato di una spiccata propensione per l’arte. Quando la donna scopre di avere pochi mesi di vita, il suo pensiero è rivolto a chi si prenderà cura del figlio. Il destino le mette davanti un uomo, Firat (Kaan Urgancioglu), imprenditore di biciclette, dotato di bell’aspetto e di una rara sensibilità, che potrebbe rivelarsi la persona giusta per questo compito.
Iniziamo col dire che il quinto lungometraggio diretto da Ketche, il regista turco molto amato in patria, è il ritratto toccante di una madre amorevole, Melisa, interpretata da un’intensa e bravissima Asli Enver (Oteki Taraf, Instabullu Gelin, Babil). Il rapporto con il figlio Can è simbiotico. A lui, se pure privato della figura paterna, non ha mai fatto mancare nulla.
La prima parte del film immerge lo spettatore nella quotidianità di Melisa e di suo figlio, nel vivere gli ultimi mesi che le restano, cercando di godere ogni singola giornata. La seconda parte, invece, è un colpo al cuore, poiché assistiamo all’inevitabile scandire del tempo e all’avvicinarsi del suo commiato al figlio. Infatti, è davvero difficile trattenere le lacrime.
Il lavoro di sceneggiatura compiuto da Hakan Bonomo si concentra sul rapporto tra Melisa e Cam, l’incontro di lei con il bel Firat e la conoscenza tra i due. Ma l’opera diretta da Ketche sembra avvicinarsi soprattutto allo stile di alcune commedie francesi o americane, in cui i buoni sentimenti dominano in maniera incontrastata: Quasi a voler sottolineare che anche in Turchia si è capaci di raccontare i sentimenti in maniera egregia e toccante.
Kaan Urgancioglu, bellezza turca, si rivela un attore capace di bucare lo schermo. Volto inedito in Italia, ma molto apprezzato in patria, riesce a conferire al suo personaggio quella dose di simpatia e dolcezza, utili a stemperare la tensione emotiva che viene percepita durante la visione.
In buone mani è un’opera che, pur non originalissima, è capace di arrivare dritta al cuore dello spettatore, perché descrive come l’amore incondizionato di una madre non conosca nessun limite, facendoci commuovere e riflettere sul senso della vita.
In buone mani
Anno: 2022
Durata: 95'
Distribuzione: Netflix
Genere: drammatico
Nazionalita: Turchia
Regia: Hakan Krvavac
Data di uscita: 21-March-2022
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