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Euphoria tratta argomenti difficili in modo delicato

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Euphoria è una delle serie TV più viste in tutto il mondo. La serie, trasmessa da HBO negli Stati Uniti e da Sky Atlantic in Italia, è giunta ormai alla seconda stagione e racconta le vicissitudini di Rue Bennet, un’adolescente reduce da un periodo di riabilitazione per abuso di stupefacenti.

Questa serie ha riscosso moltissimo successo per motivazioni sia tecniche che culturali. Dal punto di vista tecnico, è indubbio che Euphoria sia a tutti gli effetti una delle migliori serie del momento. La fotografia, ad esempio, non ha nulla da invidiare ai migliori film di Hollywood. La seconda stagione, in particolare, con il passaggio dal digitale alla pellicola, ha regalato una fotografia davvero eccellente e apprezzata universalmente.

Anche la colonna sonora ha ricevuto notevoli apprezzamenti. Composta da Labrinth, produttore inglese, è in grado di evocare i ricordi adolescenziali, e allo stesso tempo coinvolge gli attori stessi. Zendaya, che interpreta la protagonista, è infatti tra le voci che interpretano pezzi della colonna sonora. Oltre alle composizioni di Labrinth, Euphoria si avvale anche di molta musica popolare, proprio per evocare la vita da adolescente.

Non bisogna poi ovviamente dimenticare l’interpretazione degli attori: l’intero cast, composto soprattutto da attori molto giovani, è pienamente calato nei vari ruoli. Anche i personaggi più complessi sono interpretati alla perfezione, e questo ha sicuramente contribuito al successo della serie.

Euphoria non è però soltanto tecnica: i temi trattati, a partire da quello della tossicodipendenza, sono difficili ma attuali, e richiedono un certo tatto. Molti sono convinti che questi argomenti siano trattati in modo delicato, ma non sono mancate le critiche.

Una critica piuttosto diffusa è quella rivolta proprio al modo di trattare la tematica della tossicodipendenza. Diversi personaggi della serie sono infatti coinvolti con questo problema in vari modi: c’è chi ne è appena uscito, chi sta provando a uscirne, chi è sull’orlo del baratro, ecc. Poiché i protagonisti sono per lo più dei ragazzi, questo ha portato alcuni a pensare che una serie di questo tipo potesse incoraggiare gli adolescenti a utilizzare stupefacenti. Il problema non riguarda soltanto la tossicodipendenza: anche la sessualità è un tema molto presente in Euphoria, e ovviamente l’idea che dei ragazzi abbiano rapporti non sempre salutari non è stato ben visto.

In queste critiche qualcosa di vero c’è: è innegabile che questi temi siano effettivamente presenti e in primo piano, e che vengano rappresentati in modo molto esplicito e diretto. Questo però non significa che la serie incoraggi gli spettatori ad assumere gli stessi comportamenti dei personaggi. Anzi, da un certo punto di vista, è proprio il contrario.

Se pensiamo al consumo di stupefacenti, ad esempio, Euphoria non mostra semplicemente gli aspetti positivi. Vengono messi in primo piano anche gli aspetti negativi, le difficoltà e soprattutto le conseguenze disastrose che la tossicodipendenza può avere. La stessa Rue non è un personaggio che suscita simpatia, e questo è dovuto in parte anche al suo rapporto con le droghe.

Anche il tema della sessualità è affrontato con delicatezza: se da un lato è vero che il sesso rappresentato non è sempre visto in luce positiva, è anche vero che vengono affrontati i problemi ai quali un adolescente è costretto a far fronte nella vita reale. Non bisogna poi dimenticare che Euphoria è una serie che si sofferma molto sul problema dell’identità di genere e dell’orientamento sessuale, argomenti molto sentiti e che purtroppo sono ancora poco trattati in maniera così esplicita.

Guardando la serie nel suo complesso, ci si rende conto che l’obiettivo di Euphoria non è certo quello di glorificare comportamenti sbagliati. Quello che Euphoria riesce a fare, al contrario, è parlare di certe problematiche in modo onesto, anche se a volte brutale. Lo spettatore non è invogliato a imitare i protagonisti della serie ma a immedesimarsi in loro per cercare di capirne il comportamento. In questo modo, anche chi, ad esempio, non ha mai avuto a che fare con problemi di tossicodipendenza, è in grado di capire meglio chi invece questo problema lo deve affrontare per davvero. L’empatia che si viene a creare è fondamentale per capire meglio gli altri e, perché no, anche se stessi. Tra gli spettatori ci sono infatti sicuramente anche persone che questi problemi li vivono quotidianamente, e grazie alla serie potrebbero sentirsi meno soli.

Al giorno d’oggi seguire una serie TV significa anche e soprattutto approfondire le tematiche trattate e discuterne con amici e altri appassionati. Ciò significa che per uno spettatore è importante avere accesso a Internet, dove si possono trovare risorse web, commenti, forum di discussione e molto altro. Navigare sul Web, soprattutto quando si fanno ricerche, può però essere pericoloso per la propria privacy. Su Internet si è infatti sempre vulnerabili ad attacchi informatici mirati a impossessarsi di informazioni personali molto importanti, come dati anagrafici o credenziali di accesso ai propri account. Per questo è fondamentale imparare a proteggersi.

Uno dei metodi più efficaci per proteggere i propri dati è quello di usare una VPN, cioè una rete privata virtuale. Una VPN permette di crittografare il proprio traffico, in modo che i propri dati non possano essere intercettati e rubati da eventuali hacker. Inoltre, con una VPN è possibile anche mascherare il proprio indirizzo IP, in modo che nessuno possa risalire alla provenienza dei dati stessi. Usare una VPN è molto semplice: basta scaricare una VPN gratis e provare il servizio offerto.

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