Ecco i premiati della 21esima edizione del Future Film Festival 2021
Al Future Film Festival 2021 trionfa la Francia. Alla cerimonia che si è tenuta stasera, 12 dicembre, in Cineteca a Bologna, la giuria, costituita da Marco Bellano (Università di Padova), Raul Garcia (Animation Department I Simpson) e Roy Menarini (Università di Bologna), ha premiato per la sezione lungometraggi: (1) MY SUNNY MAAD di Michela Plavatova (Repubblica Ceca, Francia, Slovacchia), (2 ex aequo) SNOTTY BOY di Santiago López Jover, Marcus H. Rosenmüller (Germania, Austria) e (2 ex aequo) THE CROSSING di Florence Miailhle (Francia). Mentre per la sezione cortometraggi: (1) WHAT RESONATES IN SILENCE di Marine Blin (Francia), (2) ÉCORCE di Samuel Patthey e Silvain Monney (Francia), menzione speciale per MOM di Kajika Aki Ferrazzini (Francia).
Vince l’ARVR Contest, dedicato alle proiezioni con i visori di realtà aumentata e virtuale, “Strands of Mind” di Adrian Meyer (Germania, 2021), mentre la SkyUp Academy di Montebelluna (TV), con “The Child”, si aggiudica l’AVFX Student Award, che premia il miglior lavoro delle scuole di effetti visivi italiani.
12/12/21 Future Film Festival 2021. Foto di Alessandro Ruggeri
I numeri della XXI edizione: 2 CITTÁ, 7 GIORNI, 47 PROIEZIONI, 61 RELATORI, 11 PANEL
Il festival, a tema Split Screen, con gli omaggi a KON SATOSHI e GEORGE PAL, si è occupato non solo di grande schermo ma anche di realtà aumentata e virtuale, gamification e piccolo schermo di ieri e di oggi, con anteprime italiane e ospiti internazionali.
Direzione artistica: Giulietta Fara
1-2 dicembre: MODENA – Laboratorio Aperto / 8-12 dicembre: BOLOGNA – DumBo, Cineteca, DMS, Das
www.futurefilmfestival.it
2 città, 7 giorni, 47 proiezioni, 61 relatori, 11 panel. Ecco i numeri della XXI edizione della manifestazione organizzata da Doc Servizi e dalla sua area Doc Games, Comics & Cartoons, che associa professionisti di rilievo nei campi delle nuove tecnologie e dei new media, con la direzione artistica di Giulietta Fara e in collaborazione con l’Associazione Amici del Future Film Festival. Protagonisti dei giorni modenesi e bolognesi, proiezioni e contenuti legati al mondo dell’animazione: dai film e corti in concorso, alle opere in ambito AR/VR e “new frontiers”, ai workshop sulla realtà aumentata e virtuale, con esperti di gamification e professionisti del settore.
“Siamo molto soddisfatti di questa scommessa: ripartire in, ancora, piena pandemia, con le regole appena cambiate, dopo due anni di fermo – è il commento della direttrice artistica Giulietta Fara – La giuria, il pubblico, le persone coinvolte a vario titolo e tutti gli ospiti ci hanno dimostrato che la direzione è quella giusta. Effetti visivi, animazione, vfx e gaming hanno mostrato il meglio di sé, dimostrando una vitalità incredibile.”
Il festival ha reso omaggio al regista Kon Satoshi con la proiezione del documentario Satoshi Kon, The Illusionist di Pascal-Alex Vincent, presentato allo scorso Festival del Cinema di Cannes in anteprima mondiale, e a George Pal, con la presentazione dei restauri delle sue opere con i Puppetoon movies, a cura di Arnold Leibovitz. Tante le anteprime italiane, tra cui quella del making of della serie “Strappare lungo i bordi” di Zerocalcare e di “The Deer King” di Masashi Ando e Naohoko Ueashi, il nuovo film fantasy della Production I.G, distribuito nelle sale italiane da Koch Media.
Tra i focus speciali dell’edizione 2021 del festival, Piano terra || Ground Floor, ciclo di tre proiezioni dedicate alla cinematografia d’animazione che denuncia il consumo di suolo, il disastro ambientale degli oceani inquinati, il mancato rispetto per l’ambiente, la sua flora e la sua fauna: L’uomo che piantava gli alberi (L’homme qui plantait des arbres) di Frédéric Back (Canada, 1987), La collina dei conigli di Martin Rosen (UK, Stati Uniti d’America, Canada, 1978) e la Maratona Conan Il Ragazzo del Futuro di Hayao Miyazaki (Giappone, 1978).
Le motivazioni della giuria
Le motivazioni della giuria
LUNGOMETRAGGI – LONG FEATURES
MY SUNNY MAAD (1st) di Michela Plavatova (Repubblica ceca, Francia, Slovacchia);
consegna il premio Raul Garcia
IT- Per la capacità di far comprendere come negli opposti sia possibile una relazione, per mezzo di uno stile scarno che non si lascia sopraffare dall’utilizzo della tecnologia. Nelle differenze ogni mondo sembra assomigliarsi. La differenza è un dono. Una storia capace di mettere in connessione i generi: un uomo e una donna; le culture: quella occidentale, europea, e quella mediorientale; i registri espressivi: quello drammatico, tragico e quello ironico. Per l’abilità di raccontare, nel modo e nel contenuto, il continuo fluire tra antinomìe in cui appare un terzo elemento, che si mostra esso stesso un opposto vivente: un bimbo nel corpo di un vecchio. Per essere in grado di definire in modo puntuale il concetto di armonia e della sua mancanza.
EN – For the ability to make people understand how a relationship is possible in opposites, by means of a lean style that isn’t overwhelmed by technology. In differences, each world seems to be similar. Difference is a gift. A story capable of connecting genders: a man and a woman; cultures: Western, European, and Middle Eastern, Afghan; the expressive registers: the dramatic, tragic and the ironic. For the ability to tell, in the way and in the content, the continuous flow between antinomies in which a third element appears, which shows itself as a living opposite: a child in the body of an old man. To be able to accurately define the concept of harmony and its lack.
SNOTTY BOY (2nd ex aequo) di Santiago López Jover, Marcus H. Rosenmüller (Germania, Austria); consegna il premio Roy Menarini
IT – Per la capacità di accostare in modo politicamente scorretto i toni del comico alla condizione dell’incompreso, reietto, emarginato della società. Per la scaltrezza di saper suggerire con tratti reali e non grotteschi, paradossalmente una possibilità di fuga dalla realtà, spesso avvertita come ipocrita, e da un ordine reazionario pronto ad emarginare chiunque si discosti o non si mostri allineato alla norma.
EN – For the ability to approach in a politically incorrect way the tones of the comic to the condition of the misunderstood, rejected, marginalized of society. For the ability to suggest with real and not grotesque traits, paradoxically, a possibility of escape from reality, often perceived as a hypocrite, and from a reactionary order ready to marginalize anyone who deviates or does not show themselves aligned with the norm.
THE CROSSING (2nd ex aequo) di Florence Miailhle (Francia);
consegna il premio Marco Bellomo
IT – Per la sua capacità di affrontare il presente e l’attualità quotidiana che troppo spesso pensiamo non ci tocchi o non ci riguardi. Saper narrare una difficile traversata dall’infanzia all’età adulta, oppure, di bambini diventati adulti troppo presto. Riuscire a raccontare una storia di emigrazione, di soprusi, di arbìtri, di sofferenze, un contesto crudele, attraverso una tecnica di pittura animata delicata, romantica e naïf, costringendo lo spettatore a non poter ignorare, voltandosi dall’altra parte, un’emergenza cui la Storia con la “s” maiuscola, lo pone di fronte.
EN – For his ability to deal with the present and the daily news that too often we think doesn’t concern us. Knowing how to narrate a difficult journey from childhood to adulthood, or of children who became adults too early. Being able to tell a story of emigration, of abuse, of suffering, a cruel context, through a delicate, romantic and naïf animated painting technique, forcing the viewer not to ignore, turning away, an emergency which history with a capital “s” places him in front of.
CORTOMETRAGGI – SHORT FEATURES
WHAT RESONATES IN SILENCE (1st) di Marine Blin (Francia) ;
consegna il premio Roy Menarini
IT – Per la capacità di definire un’atmosfera intensa e nostalgica e di suggerire il ritratto di una società composta non da una massa ma da persone, ognuna con una propria storia alle spalle. Di un mondo in cui esiste un conflitto e una distanza generazionale, che non sfoga nella lotta ma si rinchiude per poi risolversi nella dolcezza e tenerezza dei gesti che la legano ai defunti. Una memoria in cui l’inizio e la fine, la nascita e la morte, coincidono, fondendo il proprio mistero. Un processo della memoria e del ricordo, il quale ci viene evocato non dagli eventi, ma dai sensi e dalle emozioni. L’atto del disegnare richiama questo processo. Un film capace di smuovere i nostri ricordi e, dunque, le nostre emozioni.
EN – For the ability to define an intense and nostalgic atmosphere and to suggest the portrait of a society composed not of a mass but of people, each with its own history behind it. Of a world in which there is a conflict and a generational distance that doesn’t vent in the struggle but closes itself off and then resolves in the sweetness and tenderness of the gestures that bind it to the dead. A memory in which the beginning and the end, birth and death coincide, melting their own mystery. A process of memory and remembrance, which is evoked to us not by events, but by the senses and emotions. The act of invoking this process. A film capable of moving our memories and, therefore, our emotions.
ÉCORCE (2nd) di Samuel Patthey e Silvain Monney (Francia); consegna il premio Raul Garcia
IT – Un approccio grafico che mira a stabilire un contatto tra autore e pubblico, un’intimità, semplice, attraverso il segno di un artista maturo, un tratto che pare tenersi agganciato nel vuoto, quasi metafisico, che attraversa le pagine ed i fotogrammi. Per la capacità di creare con il non disegnato ed il non detto, un rapporto di estrema empatìa con lo spettatore, ed immergerlo in un tempo sospeso che svanisce nella routine, in un luogo nascosto.
EN – A graphic approach that aims to establish contact between the author and the public, an intimacy, simple, through the sign of a mature artist, a trait that seems to be hooked into the almost metaphysical void, that crosses the pages and frames. For the ability to create a relationship of extreme empathy with the viewer with the undrawn and the unspoken and immerse him in a suspended time that vanishes into routine, in a hidden place.
MOM (special mention) di Kajika Aki Ferrazzini (Francia); consegna il premio Marco Bellomo
IT – Il potente stile personale dell’autore conferisce tensione narrativa e densità delle immagini che corrispondono ad una pienezza emotiva ma si contrappongono al tempo rarefatto. Una dichiarazione d’amore alle madri, un desiderio di ritorno a quel senso di protezione che unisce ricordi e sogni, immagini, profumi e sensazioni tattili.
EN – The author’s powerful personal style confers narrative tension and density of images that correspond to an emotional fullness but contrast with the rarefied time. A declaration of love to mothers, a desire to return to that sense of protection that unites memories and dreams, images, perfumes and tactile sensations.
FUTURE FILM FESTIVAL La Mission
Future Film Festival ha l’obiettivo di scoprire nuove cinematografie e nuove frontiere delle tecnologie, gaming, realtà virtuale e aumentata, sostenendo anche la creatività italiana del settore e valorizzando la ricca esperienza emiliano-romagnola in un contesto internazionale, con azioni mirate e progettate assieme agli imprenditori e ai professionisti.
Il festival si è avvalso del contributo di Regione Emilia-Romagna, Emilia Romagna Film Commission, Comune di Bologna, Comune di Modena, Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna, Fondazione Unipolis, con il sostegno di Cineteca Bologna, Clust-Er Create, Centro di Ricerca per l’interazione con le industrie culturali e creative, Laboratorio Aperto di Modena, DumBo, Cineca, Visit Lab, Legacoop Bologna, Legacooop Estense, CNA Emilia Romagna. Mediapartner Radio Rai 3, Silenzioinsala.com, Taxi Drivers