Presentato al TIFF del 2020 arriva Bruised, un film sul pugilato ma che è prima di tutto un dramma personale e familiare. Il film è diretto e interpretato da Halle Berry
Il film, presentato in anteprima al TIFFnel 2020, esce oggi in alcune sale americane per un periodo limitato e sulla piattaforma streaming. La pellicola segna l’esordio dietro la macchina da presa di Halle Berry, che decide di stare anche davanti all’obbiettivo.
L’attrice interpreta infatti la protagonista, Jackie, alle prese con un percorso di rinascita dopo una pesante sconfitta subita sul ring quattro anni prima. Il film è una godibile opera prima, in grado di intrattenere ed emozionare, ma che non brilla affatto per originalità. Nel cast principale figurano anche Shamier Anderson, Adan Canto, Sheila Atim, Stephen McKinley Henderson e Valentina Shevchenko.
La trama di Bruised
Jackie Justice è una lottatrice di arti marziali miste che ha lasciato lo sport dopo una grave sconfitta. Anni dopo, mentre vive un periodo caratterizzato da rabbia e rimorso, è obbligata dal manager e fidanzato Desi a partecipare a un violento incontro clandestino. Qui un promotore di tornei di lotta la nota e le promette il ritorno sull’ottagono. La strada verso la redenzione prende però una svolta personale quando alla sua porta si presenta la madre con Manny, il figlio che aveva abbandonato da neonato.
BRUISED (2021), HALLE BERRY as JACKIE JUSTICE, DANNY BOYD JR. as MANNY LYONS JR
Il pugilato come metafora di rinascita personale
Il sottotitolo aggiunto dalla distribuzione per il mercato italiano è “Lottare per vivere”, ma i due verbi possono essere tranquillamente intercambiabili.
Il film riflette proprio sulla dicotomia di Jackie : fare qualcosa per necessità o perché fa parte di lei e la rende una persona viva?
Jackie è una pugile per natura: ha un animo irruento ed è abituata ad esternare ciò che prova con la violenza. È la sua arte, il suo modo per parlare a sé stessa e al pubblico che la segue.
Il film mette a fuoco il momento in cui la vita della donna prende una svolta. Viene notata da un pezzo grosso dei tornei di pugilato che le offre la possibilità di tornare sul ring. Fino a questo momento la sua vita era stata al pari di quella di un animale in gabbia, privato della sua libertà e della sua essenza.
Una delle prime scene del film vede la donna arrabbiarsi in maniera eccessiva per lo stupido scherzo di un ragazzino a tal punto da scaraventargli il cellulare a terra e pestarlo in modo rabbioso. Attraverso questo comportamento quasi primitivo si capisce bene che il passato della donna è rimasto vivo e pulsante dentro di lei e viene canalizzato in modo sbagliato. Tornare a poter praticare il pugilato e competere è per Jackie un obiettivo da raggiungere e in cuor suo lei sa che non vi può rinunciare in alcun modo.
BRUISED
Una trama che non brilla per originalità
Bruisedè un film che regala due ore scorrevoli che sanno intrattenere e appassionare. È forse proprio l’eccessiva linearità della trama e dei risvolti uno dei difetti maggiori del film. Il destino dei personaggi è facilmente immaginabile e c’è pochissimo spazio per la sorpresa. Non aiuta affatto una caratterizzazione dei comprimari superficiale che li rende monodimensionali, ai limiti dello stereotipo. La trama presenta anche delle forzature che non arricchiscono in alcun modo la pellicola. Vengono introdotte e non più affrontate successivamente, mettendo eccessiva carne al fuoco che poi non viene affatto sviluppata.
Il film si preoccupa di voler inserire più cose possibili, ma risultano messe in modo approssimativo e ingenuo in un contesto già di per sé non originale e stimolante.
BRUISED (2021); L to R, SHEILA ATIM as BOBBI ‘BUDDDHAKAN’ BERROA, HALLE BERRY as JACKIE JUSTICE, SHAMIER ANDERSON as IMMACULATE, and VALENTINA SCHEVCHENKO as LADY KILLER
Una regia solida
Halle Berry in cabina di regia confeziona un prodotto che convince e appassiona. La lunga sequenza del combattimento finale, in particolare, tiene col fiato sospeso dal primo all’ultimo fotogramma. Berry capisce che ha tra le mani un progetto che prima di essere un film sul pugilato è un dramma personale e familiare. L’attrice pone quindi un’attenzione speciale per le scene drammatiche da sola e col figlio, facendo molto uso di piani stretti e concentrandosi sugli sguardi dei personaggi. Il bambino, che nel film non parla a causa di un trauma, si esprime con gli occhi, valorizzati dalla regista in modo particolare.
Nello sguardo risiede l’essenza di ciò che siamo e questa scelta risulta essere una buona trovata per un film di questo genere.
Lo stesso non si può dire della orribile, confusa e irrealistica soggettiva iniziale, ripresa anche a sprazzi durante il film. Si tratta però di una scelta discutibile a fronte di un lavoro che, tutto sommato, è solido e da promuovere nonostante non abbia particolari guizzi registici.
BRUISED (2021), HALLE BERRY, director
Bruisedè un film che non brilla per originalità, ma che intrattiene e si guarda volentieri, convincendo a promuovere HalleBerry, qui alla sua prima prova da regista.