‘Nightbooks’, su Netflix il dark fantasy per ragazzi con Krysten Ritter

Prodotto dalla Ghost House Pictures di Sam Raimi e disponibile su Netflix, Nightbooks di David Yarovesky, tratto dal romanzo di J.A. White, è un viaggio fantastico nei racconti del terrore. Un horror per i più piccoli che dosa gli elementi tipici del genere senza stravolgerlo.

Nightbooks: trama

Dire che Alex (Winslow Fegley) sia un appassionato di horror è un eufemismo. Ma quando il ragazzo si ritrova all’improvviso prigioniero nell’appartamento di una strega (Krysten Ritter) ghiotta di racconti dell’orrore, quella sua passione per vampiri, licantropi e zombie inizia a vacillare. Riuscirà a trovare ogni sera una nuova storia da raccontare alla perfida Natacha?

Tra ‘Le mille e una notte’ e ‘Piccoli Brividi’

Non c’è niente di più difficile che far paura a un pubblico di giovanissimi, a meno che non li si voglia terrorizzare con l’horror puro. Ne sa qualcosa, ad esempio, R. L. Stine, l’autore di Piccoli Brividi, ma anche questo Nightbooks che a quell’immaginario deve molto, a partire dalle sue stesse premesse. Cos’è, del resto, quell’espediente che ricalca Le mille e una notte se non un grande omaggio al raccontare storie, in questo caso di paura? È proprio di quelle storie che vive questo horror per i più piccoli, capace di dosare (ed edulcorare) gli elementi tipici del genere senza mai stravolgerlo.

Una favola nera (ma non troppo)

Basterebbe questo per fare di Nightbooks l’ideale prodotto per il suo target di riferimento. Una favola nera (ma non troppo) su streghe, sortilegi e magia capace di fare da apripista al genere per un pubblico di nuovi spettatori. Un viaggio fantastico nell’orrore raccontato dal regista David Yarovesky con garbo e con qualche trovata interessante, attraverso un immaginario semplice ma genuino. È così che all’appartamento/prigione dalla geometria imprevedibile in cui ha luogo tutta la vicenda si affiancano creature magiche e soluzioni visive spesso felici.

Per nuovi appassionati

Al resto ci pensa Krysten Ritter, nei panni della strega Natacha, mettendo a disposizione il suo fascino a la Barbara Steele per una storia fantastica ad altezza di bambino. Una storia dove l’horror più adulto (Nightmare e Ragazzi perduti, citati a più riprese) si stempera fino a tornare alle sue origini fiabesche (con tanto di casa di Hansel e Gretel) e ammonitrici. Approdando inevitabilmente a un finale edificante sull’accettazione della diversità e sul valore dell’amicizia.
Quanto basta, insomma, per catturare una nuova generazione di appassionati. O, perlomeno, così si spera.