Matthew J. Saville, in Juniper, opera prima (di cui è regista e sceneggiatore) mette in scena uno scontro generazionale, ad alto tasso alcolemico, tra nonna e nipote.
Il film, con Charlotte Rampling e George Ferrier, è al cinema dal 3 Ottobre con Trent Film.
Juniper: generazioni a confronto
Sam, un adolescente in piena crisi con tendenze autodistruttive, rientra a casa dal collegio e scopre che sua nonna, Ruth, si è trasferita lì. Il rapporto con la donna, dai modi ruvidi e con una dipendenza dall’alcol, all’inizio si rivela difficile da gestire ma, pian piano, i due imparano molto l’uno dall’altro.
Il tema del conflitto generazionale è sempre stato affrontato al cinema, così come il rapporto tra familiari con personalità contrapposte. In Juniper ritroviamo questi elementi narrativi, a cui si aggiunge uno sguardo introspettivo sul senso della vita e sulle difficoltà di trovare un equilibrio nel caos dell’esistenza.
Charlotte Rampling: miglior attrice al Bifest
Sam e Ruth costruiscono la loro relazione, scontrandosi e poi venendosi incontro, abbracciando l’uno la verità dell’altro.
Tra un bicchiere di gin e l’altro, i colori tenui dell’alba e il fuoco acceso di un falò, i due riscoprono loro stessi e stabiliscono una connessione vera e profonda.
La Rampling ci regala un’altra magnifica interpretazione, aggiudicandosi anche il Premio per la miglior interpretazione femminile al Bifest. Il suo personaggio si aggrappa all’illusorio effetto anestetizzante dell’alcol per affrontare i dolori passati e le difficoltà quotidiane, ma confrontandosi col giovane nipote riaffiora in lei il desiderio di afferrare la vita finché ancora è possibile.
I paesaggi sconfinati della Nuova Zelanda, location di Juniper, conferiscono un valore aggiunto alla pellicola e ammantano di bellezza le storie dei suoi personaggi.
Matthew J. Saville propone un film delicato e sincero con una coppia di interpreti davvero azzeccata.