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In Sala

‘Atlantide’, l’adolescenza sommersa della laguna veneziana

Nella scoscesa periferia lagunare la ragione di vita può essere un barchino da spingere il più veloce possibile al di là della barriera delle proprie insicurezzee e paure.

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Yuri Ancarani dirige un’opera atipica che è soprattutto sperimentazione e decostruzione. Atlantide, quasi all’impronta, conduce un gioco di testimonianze basato sull’osservazione della vita reale di un’adolescenza inquieta e marginale, che si sviluppa e si arena in un’isola della laguna veneziana.

Già in concorso nella sezione Orizzonti della Biennale del Cinema di Venezia e presentato ad Alice nella città nell’ambito della Festa del Cinema di Roma, il film arriva ora al Cinema.

Atlantide è prodotto da Dugong Films con Rai Cinema, Luxbox, Unbranded Pictures, Alebrije Producciones e Mirfilm.

Atlantide, la trama

A Sant’Erasmo, un’ isola della laguna veneziana, abita Daniele. Il giovane, dal carattere introverso e inquieto, non riesce a legare con i suoi coetanei e il suo unico orgoglio è il barchino con il quale spera di guadagnare la notorietà e il rispetto di tutti. Vive solo per questo, in una spirale quasi magica che finisce per danneggiare tutti gli altri suoi rapporti senza riuscire a trarne salvezza alcuna.

All’interno

Le apparenze sono un nemico difficile da sconfiggere. Dominano e governano lì dove latita il futuro immaginato. Yuri Ancarani prende spunto da un drammatico fatto di cronaca per indagare all’interno dell’animo umano. Non usa convenzioni o definizioni di massima, si muove senza una scrittura codificata, libero come l’istinto che governa le azioni del suo giovane protagonista. La macchina da presa diventa uno strumento estremamente duttile, in grado di raccontare e di costruire la realtà modellandola fino a renderla solo percezione. Le inquadrature agiscono lasciando spazio al melange virtuoso tra il piglio del reportage e quello della videoarte applicata al cinema. Un mix di indubbia efficacia e di grande fascino che filtra e declina emozioni e sentimenti.

Atlantide, la visione

Yuri Ancaraani infrange e innova a tal punto che se il suo lavoro si chiamasse Koyaanisqatsi, il documentario visionario di Godfrey Reggio del 1982 , è probabile che nessuno avrebbe da ridire. Le musiche di Lorenzo Senni e Francesco Fantini, associate al rap di Sick Luke, accompagnano la pellicola e creano i presupposti per la messa in scena di una dimensione onirica e subcosciente. Uno scandaglio all’interno di un animo umano  alla ricerca di una nuova disposizione, di una profondità in grado di placarne l’inquietudine. Una corsa a perdifiato, senza punti di riferimento, che si esaurisce nella laguna, madre imprescindibile del tutto.

Il protagonista

Il film di Ancarani non sarebbe tale senza la bella e naturale interpretazione di Daniele Barison, il protagonista. Fermo restando l’ottima prova del resto del cast, il suo personaggio appare perfettamente centrato nel cammino verso il registro dell’impossibile esplorazione di una normalità indefinita. I suoi sogni si perdono in un oblio che prende forma nella notte vanesia, schiava della laguna e delle sue acque. La tragica impossibile simbiosi si compie, senza tuttavia mai evocare la sensazione di un definitivo stralcio del Destino in grado di determinare una fine.

Venezia! Questa parola da sola sembra far scoppiare nell’anima un’esaltazione, eccita tutto ciò che vi è di poetico in noi, scatena tutte le nostre facoltà di ammirazione. E quando arriviamo in questa città inusitata, la contempliamo immancabilmente con occhi prevenuti e rapiti, la guardiamo coi nostri sogni.

Guy de Maupassant

La fotografia

Un indiscusso punto di forza di Atlantide è rappresentato dalla sua fotografia, a cura dello stesso Yuri Ancarani, che disegna spettri di luce complessi che strutturano, come in un grande teatro, i fondali di tutte le scene. Nel suo incedere virtuoso instaura una perfetta sincronia con i suoni e i dialoghi. Ne diventa essa stessa regia, sottolineandone stati d’animo e presagi.  Un’azione costante che accompagna abilmente lo spettatore attraverso le diverse modalità narrative di Atlantide.

  • Anno: 2021
  • Durata: 104 minuti
  • Distribuzione: Luxbox
  • Genere: Dramma
  • Nazionalita: Italia
  • Regia: Yuri Ancarani

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