Dopo il dramma intimo e profondamente autobiografico Dolor y Gloria,Pedro Almodovar ritorna a raccontare l’universo femminile, da lui tanto amato, con Madres Paralelas, film d’apertura diVenezia 78.
Il film è su Netflix.
Penelope Cruz e Milena Smith: donne a confronto
Janis (Penelope Cruz) e Ana (Milena Smith) sono due donne di età diverse (la prima è sulla quarantina, la seconda ha soli diciassette anni) che condividono la stanza d’ospedale in cui stanno per partorire. Entrambe sono mamme sole, alle prese con una gravidanza inattesa.
Per Janis, la creatura che sta per dare alla luce rappresenta l’ultima possibilità di esaudire il suo desiderio di maternità; per Ana, il parto non è che un’altra estrema prova di forza, in una vita costellata di dolore e mancanze.
Il legame che si instaura tra le donne, in quelle poche, cruciali ore, non è che il preludio di una serie di complicazioni in cui i loro due destini di solitudine si incroceranno indissolubilmente.
Almodovar maneggia con cura un intreccio complesso; la storia di Madres Paralelas , da lui stesso sceneggiata, è un melodramma intenso in cui le due protagoniste sono l’una il perfetto contrappunto dell’altra.
La Cruz, attrice feticcio del regista spagnolo, interpreta magistralmente un personaggio dalle mille sfaccettature, a tratti oscuro, mentre la Smith, nuova promessa del cinema spagnolo, con il suo fascino androgino ed etereo è perfetta nei panni di una ragazzina smarrita, diventata madre senza essere mai stata figlia.
Madres Paralelas: la maternità e gli altri temi
Madres Paralelas è molto più che una riflessione sulla maternità; è un film sui misteri della nascita e della morte, sulla solitudine, sulle origini e la memoria, sulla ricerca di una identità personale e storica. Janis è una donna alle prese con una verità intima e ingombrante, legata alla nascita della sua bambina.
C’è la sua storia, di donna, di amante, di madre e un’altra che la precede, che la riporta alle sue origini cancellate, motivandola a ritrovare i resti del bisnonno trucidato dai franchisti, uno dei migliaia di desaparecidos della Guerra Civile, e restituirli alla sua famiglia.
Così le immagini della dissepoltura si associano, per contrasto, alle scene iniziali del parto di Janis e Ana: il ventre profondo della terra nasconde segreti di morte di un passato oscuro, mentre quello di una madre custodisce la vita e l’inizio di un futuro, la promessa di una nuova storia.
Madres Paralelas aggiunge un altro tassello prezioso alla filmografia di Almodovar, incentrata su figure femminili forti, spesso contraddittorie, indipendenti e, al contempo, bisognose di un amore assoluto e puro che nessun uomo sembra in grado di saper offrire.
Madres Paralelas: un film che celebra la vita
Un film che gioca tutto sui contrasti, anche visivi, e che, pur traboccando di emotività, appare contenuto ed elegante. Nella quotidianità dei gesti e nelle scelte delle due protagoniste, istintive, coraggiose, viscerali, si dipana una vicenda che mette in luce i vari aspetti della femminilità, senza biasimarne alcuno.
E la vita, nonostante le circostanze, ne esce vittoriosa, assumendo le sembianze di donne imperfette che si destreggiano nei diversi ruoli, scelti, casuali o imposti.
“La storia umana si rifiuta di stare zitta”: la frase conclusiva di Madres Paralelas racchiude il senso di un film vibrante, in cui Almodovar rivela tutta la sua maestria e la sua grazia nel costruire narrazioni che, pur rimanendo saldamente ancorate ai suoi protagonisti, abbracciano temi universali e disvelano la complessità delle relazioniumane con uno sguardo autentico, onesto e sempre inaspettato.
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