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Focus Italia

È nata La Biennale Cinema Chanel

È un’importante selezione di film presentati alla Mostra Internazionale d’Arte cinematografica.

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La Biennale Cinema Chanel

È nata la Biennale Cinema Chanel, la nuova piattaforma streaming promossa con la collaborazione di Mymovies. È un’importante selezione di film presentati alla Mostra Internazionale d’Arte cinematografica.

La Biennale Cinema Chanel è attiva da poche ore, con una library iniziale di 36 titoli. I film, già disponibili, sono divisi in diverse sezioni, tra opere in concorso, fuori concorso e orizzonti.

Una vasta scelta che comprende opere di autori come Atom Egoyan, Amat Escalante, Amos Gitai, Benoît Jacquot, Kiyoshi Kurosawa, Carlos Reygadas, Arturo Ripstein, Yesim Ustaoglu.

Dal prossimo settembre, si aggiungerà la selezione di prime mondiali della Sala Web della 78° Edizione della Mostra 2021, in contemporanea con le proiezioni al Lido.

Abbiamo deciso di creare un canale online per proporre una serie di film di alta qualità presentati in questi anni alla Mostra e attualmente non disponibili.”

A dichiararlo è il Direttore Alberto Barbera, che si pone l’obiettivo, con questa nuova iniziativa, di sostenere il mercato del cinema.

La Biennale Cinema Chanel, infatti, offrirà l’occasione di ottenere una distribuzione molto solida, soprattutto per il mercato italiano. Inoltre, ogni film potrà contare su una visibilità maggiore.

Alla Biennale Cinema Chanel si accede sottoscrivendo un abbonamento mensile di 7,90 euro, oppure trimestrale di 19,90 euro.

Il Cinema e la Storia

Nel panorama dei titoli selezionati, il tema della Storia unisce diverse opere. A partire da Rabin: The Last Day di Amos Gitai (Concorso, 2015), ricostruzione dell’intrico di interessi che portò all’uccisione di Yitzhak Rabin il 4 novembre del 1995.

Ma sono davvero tanti i momenti storici riproposti dai film disponibili sulla Biennale Cinema Chanel. Linhas de Wellington di Valeria Sarmiento (Concorso, 2012), per esempio, racconta la vittoria delle truppe anglo – portoghesi contro l’esercito di Napoleone.

The Announcement (Orizzonti, 2018), invece, è un noir che affronta, tra serietà e sarcasmo, il colpo di stato in Turchia del 1963.

La brutalità della seconda guerra mondiale è raccontata attraverso gli occhi di un bambino in The Painted Bird di Václav Marhoul (Concorso, 2019).

Altro tema storico riproposto dai film della Biennale Cinema Chanel è il colonialismo, trattato nel lungometraggio Blanco en blanco di Théo Court (Orizzonti, 2019, miglior regia).

Il Cinema poetico e le donne

Uniti da uno sguardo poetico, a cavallo fra vita e morte, sono invece alcuni film che a Venezia si sono imposti come sorprese o scoperte. Come l’ipnotico Leones di Jazmin Lopez (Orizzonti, 2009), Between Dying di Hilal Baydarov (Concorso, 2020), espressione di un talento acerbo e inimitabile e The Mountain di Rick Alverson.

Ci sono anche film che raccontano le storie di donne forti, testarde e sognatrici. Queste sono le protagoniste di Tales di Rakhshan Banietemad, Hava, Maryam, Ayesha di Sahraa Karimi e Malaria di Parviz Shahbazi.

Infine, sono disponibili i film di quattro grandi registi: Amos Gitai, in concorso lo scorso anno con Laila in Haifa; Arturo Ripstein con La calle de la Amargura; Amat Escalante, Leone d’oro per la regia nel 2016 con La region salvaje; Carlos Reygadas, con Nuestro tiempo (Concorso, 2019): un capolavoro sospeso fra autofiction e indagine sentimentale.

Il sito della Biennale di Venezia Link

Il sito della Biennale Cinema Chanel Link

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