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Taxidrivers Magazine

Bastogne (Battleground)

L’assassino è sempre il maggiordomo . Rubrica a cura di Francesco Massaccesi

Pubblicato

il

Bastogne

Titolo originale: Battleground

Anno: 1949

Regia: William A. Wellman

Interpreti principali: Van Johnson (Holley), John Hodiak (Jarvess), George Murphy (“Pop” Stazak), James Whitmore (Kinnie), Marshall Thompson (Layton), Ricardo Montalban (Roderigues)

Dicembre 1944, la  101ª Divisione Aviotrasportata si prepara a passare un Natale lontano da casa in un campo base francese.

Il soldato Layton, appena arrivato e costretto a separarsi dall’amico Hooper, fa conoscenza della squadra:  tra gli altri, ci sono il sergente Wolowicz, appassionato di football, il sempliciotto Abner, il giornalista Jarvess, il vecchio “Pop” Stazak in attesa perenne del congedo e, di ritorno da un ospedale di Parigi, lo sbruffone Holley.

L’avanzata tedesca nelle Ardenne costringe la divisione, che sperava nella promessa di un po’ di riposo, a dover partire via camion per fermare il nemico, fermandosi a passare la notte nella cittadina di Bastogne; Holley e gli altri fanno la conoscenza di Denise, una donna con a carico due bambine, i cui genitori sono morti durante i bombardamenti; nonostante il soldato usi tutto il suo charme, non riesce ad ottenere niente se non di rubare qualche uovo fresco prima di dover ripartire, stavolta a piedi.

Dopo una lunga marcia e qualche raffica sparata contro di loro, gli uomini cominciano a scavare delle buche per stabilirsi sul posto, con Holley che rompe le uova nell’elmetto cercando di prepararsi un’omelette: Layton, essendo in numero dispari, non ha un compagno con cui condividere il posto ed è costretto a scavare da solo, ma, finito il lavoro, la compagnia riceve l’ordine di spostarsi, avendo faticato inutilmente.

Fermatisi di nuovo dopo un’altra marcia, Holley, Layton ed un altro soldato vengono messi a fare da sentinelle notturne, con l’ordine di stare attenti per la segnalazione di un gruppo di tedeschi travestiti da americani: questi effettivamente arrivano, riuscendo però a passare grazie ad un inglese perfetto ed alla conoscenza delle nuove parole d’ordine.

La mattina dopo i soldati si svegliano sotto una nevicata, per la gioia del latinoamericano Roderigues, mentre Layton, vista la momentanea presenza della Compagnia K, rimane sconvolto dalla scoperta che il suo amico Hooper è rimasto ucciso la notte prima da un colpo di mortaio.

Mentre viene distribuita la posta (nella quale manca ancora la lettera di congedo per Stazak), il sergente Kinnie annuncia che i tedeschi infiltrati hanno fatto saltare un ponte, e manda ad investigare Holley, Roderigues e Jarvess, ma, prima che i tre possano muoversi, la posizione viene raggiunta da colpi di artiglieria: durante le esplosioni, si scherza sulle uova di Holley saltate in aria, il soldato Bettis scappa via per il terrore e Layton capisce di essere stato accettato dai commilitoni.

Di pattuglia, il terzetto incrocia un maggiore su una jeep, ma la tensione è alta ed i militari finiscono per puntarsi contro le armi e a farsi domande ben oltre la parola d’ordine, prima di salutarsi con una battuta.

Fermatisi a riposare, Holley legge il vecchio quotidiano su cui scriveva Jarvess, il cui posto è adesso occupato dalla moglie, e quest’ultimo racconta al compagno di quando, da giornalista civile, sapeva in anteprima delle operazioni militari di cui è ignaro da soldato, e di come si è ritrovato arruolato dopo aver scritto un inattaccabile pezzo sul perché è necessario combattere la guerra.

Mentre i due parlano, Roderigues finge di giocare a baseball tirando palle di neve, ma si vede ritornare la palla lanciata: è il gruppo di tedeschi infiltrati, verso i quali i nostri fingono un’iniziale indiferenza, per poi scappare con il fuoco nemico alle spalle.

Roderigues viene ferito, ed i compagni sono costretti a lasciarlo sotto il rottame di una jeep mezza sepolta dalla neve, per  prenderlo più tardi, ma al loro ritorno il ragazzo è già morto assiderato.

Holley viene nominato nuovo caposquadra per il ferimento di Wolowicz, causato dal fuoco di artiglieria, ed il resto delle notizie è meno che buono, visto che l’ospedale da campo è stato occupato e, da un giornale che riescono a leggere, apprendono di star compiendo una difesa eroica contro la forza nazista; anche il congedo di Stazak, arrivato finalmente a destinazione, è un pezzo di carta straccia, perché nessuno può entrare o uscire da Bastogne, completamente circondata dai tedeschi.

Nella nebbia, all’alba, il nemico attacca: Abner rimane ucciso mentre tenta di riprendere gli stivali lasciati fuori dalla buca e anche Hansan, un altro dei membri principali del gruppo, viene ferito; Holley si fa prendere dal panico e prova a scappare, ma, quando vede che Layton lo sta seguendo, ha uno scatto di orgoglio e riesce a guidare una manovra di aggiramento che disperde gli assalitori e  fa qualche prigioniero.

In città, mentre Hansan viene curato, gli altri ritrovano Bettis, che è stato messo a lavorare nelle cucine, e Jarvess ha una reazione stizzita quando Holley si mostra quasi indifferente verso una vecchia che fruga tra i rifiuti cercando un po’ di cibo; lo stesso Holley scopre che Layton non è tanto ingenuo quanto credeva, ritrovandolo insieme a Denise, a bere alcool seduto comodamente con i piedi su un tavolo.

Una delegazione tedesca arriva per proporre agli americani di arrendersi per evitare di essere massacrati, ricevendo un secco rifiuto: per risposta, il nemico lancia dei volantini sugli alleati, invitandoli di nuovo a deporre le armi, promettendo la salvezza in cambio della resa.

È Natale e, al freddo, il cappellano militare tiene un lungo discorso sulla necessità di imporsi sul nazismo aggiungendo che, con gli anni, molti dimenticheranno, tranne chi ha combattuto e vissuto la guerra in prima persona.

Un bombardamento continuo martella Bastogne: durante la notte Denise muore quando la sua casa viene colpita, ed al mattino la stessa sorte tocca a Bettis, rimasto bloccato per la paura.

Tutti, compresi i feriti non gravi (tra cui Hansan), vengono chiamati a combattere per l’ultima resistenza, ed i disperati soldati, a corto di munizioni, già preparano le baionette; l’aiuto arriva letteralmente dal cielo, con la nebbia che si disperde e permette agli aerei americani di lanciare casse contenenti indispensabili viveri, munizioni e carburante.

Dopo aver riconquistato duramente le posizioni, i superstiti della compagnia si riposano mentre vedono passare rinforzi appiedati e su carri armati, per cominciare, subito dopo, la loro meritata marcia verso le retrovie, con un sorriso d’orgoglio.

Francesco Massaccesi

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