Su Sky dal 18 gennaio Futura è distribuito da Adler Entertainment, prodotto da Indiana Production, MeMo Films, Lalavì Film con Rai Cinema e Rosebud Entertainment Pictures.
Alla sua seconda opera dietro la macchina da presa, dopo il riuscito Cloro, Lamberto Sanfelice realizza un film dall’identità forte, seducente, passionale. La musica ne detta il ritmo, il mood, fungendo al tempo stesso da colonna portante della trama.
«La musica è la chiave di comunicazione tra i diversi personaggi.» – Lamberto Sanfelice
Cr. Adele Pozzali
Louis (Niels Schneider, già apprezzato ne Gli amori immaginari di Xavier Dolan) è un ex trombettista a cui il talento non manca, ma che ha perso l’occasione di dimostrarlo. Padre di Anita (Aurora Onofri) che vede poco, in crisi con la moglie Valentina (Matilde Gioli), si barcamena come può, guidando il taxi per Lucya (Daniela Vega, Una donna fantastica), con la quale porta avanti un business criminale. Fino a quando non arriva una proposta che sconvolge tutti i suoi piani.
Futura | L’anima jazz e la doppia esistenza di Louis
L’apertura sulla performance jazz, con le inconfondibili note che si insinuano sin sotto la pelle, introduce lo spettatore nella storia e, soprattutto, in quella del suo protagonista. Louis ha una vera grande vocazione e dubbi su questo non ve ne sono di certo. Ma ne avremo la reale percezione in maniera graduale, man mano che ci si addentrerà fra i meandri delle sue vicende.
Tra il lavoro come autista e il ruolo di padre, l’uomo sembra sperimentare una sorta di doppia esistenza. Una vissuta alla luce del giorno e una radicata nel buio della notte. Gli effetti di questa situazione hanno ripercussioni sul suo rapporto con la famiglia, ma anche con gli amici e con la stessa Lucya.
Cr. Adele Pozzali
L’insonnia è uno dei tanti. A cui si aggiungono il malumore, l’incapacità di concentrarsi, la depressione e l’isolamento. L’unica costante della sua vita resta la musica. E sarà proprio grazie a quest’ultima che riuscirà in qualche modo a ricucire gli strappi della sua vita. Emblematica in tal senso la delicata scena di chiusura, sulle note di Faded di Alan Walker.
«Voglio portarvi nella musica. Voglio portarvi con me.»
Come raccontare l’uomo comune con un sogno nel cassetto
Il percorso per arrivare a fare ciò che desidera è costellato di ostacoli, alcuni più ingombranti e complessi di altri. Louis ha davanti a sé delle scelte da compiere, dalle quali dipenderanno i destini di tutti. E qualcuno potrebbe farsi male.
Con Futura, Sanfelice narra la storia di questo uomo allo sbaraglio in modo semplice e immediato, tingendola però con qualcosa di molto personale. L’amore per il jazz, nato per caso grazie a un incontro, gli permette di caratterizzare il suo personaggio principale con spessore e sfumature interessanti.
Cr. Adele Pozzali
Forte della bravura e della versatilità di Schneider, Louis rende l’idea della persona comune con un sogno ancora nel cassetto e la voglia irrefrenabile di realizzarlo. Senza farsi distrarre o abbattere dagli imprevisti, scende a compromessi anche con se stesso, al fine di farcela.
Futura | Jazz e dolore per un’opera in stile Refn
L’accostamento tra la musica jazz e il dolore, che per Stefano Di Battista – autore della colonna sonora e interprete di Niko – sono più o meno la stessa cosa, aiuta nella rappresentazione. Nel suonare la tromba, Louis mette la sua anima. Un’anima evidentemente a pezzi: passato, presente e futuro, nulla sembra andare per il verso giusto.
Futura ricorda per certi versi Solo Dio perdona di Nicolas Winding Refn, sia per alcune scelte visive e stilistiche, che per il protagonista in balia degli eventi. Sebbene sia semplicemente una suggestione, il paragone fa intuire il valore del progetto nostrano.
Cr. Adele Pozzali
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