Mustang Entertainment (www.cgentertainment.it) riscopre su supporto dvd Bisturi, la mafia Bianca, diretto nel 1973 da Luigi Zampa. Un’opera tramite cui il cineasta romano tornò ad affrontare la tematica della medicina, cinque anni dopo Il medico della mutua, interpretato dal mitico Alberto Sordi. Chiaramente, però, in questo caso non vi è spazio per risate e volti comici. Infatti, sebbene il ricco cast comprenda anche il fantozziano Luciano Salce, è su un barone incarnato da un eccellente Gabriele Ferzetti che si concentra l’insieme.
Un barone che nasconde una natura ambiziosa e predatoria dietro una facciata di altruismo e di pietà per il prossimo sofferente.
In quanto, re incontrastato della clinica privata in cui opera, seleziona i propri pazienti sulla base delle loro disponibilità economiche. Trovandosi come unico oppositore un irrimediabilmente onesto vecchio amico e collega dalle fattezze di Enrico Maria Salerno. Il quale, tra l’altro, si concede un memorabile duetto verbale con una Senta Berger suora. Come Ferzetti, invece, ce ne regala un altro in compagnia di un Claudio Gora anch’egli professore.
Tutti al servizio di novantotto minuti di visione (non ottantasette come erroneamente riportato sulla fascetta del disco) in forte aria di denuncia sociale. Una dura e vibrante denuncia su celluloide rivolta alla corruzione del sistema sanitario, tanto da rendere Bisturi, la mafia bianca un caposaldo del cinema civile anni Settanta. Un dramma intriso di realismo e che, non privo di momenti di morte e situazioni in sala operatoria, viene comunque gestito in maniera decisamente misurata.
Man mano che sullo schermo si avvicendano, tra le molte, le valide facce di Enzo Garinei, Tina Lattanzi e Piera Degli Esposti.
Ed è una magnifica colonna sonora dai toni tragici a firma di Riz Ortolani ad impreziosire ulteriormente Bisturi, la mafia bianca. Trasudante cinismo e rappresentante il Zampa più serio e tutt’altro che propenso alla leggerezza e alle battute strappa sorrisi. Il Zampa di Gente di rispetto e Il magistrato, per intenderci. Lontano da quello in vena di divertimento da Commedia all’italiana de Il vigile e Ladro lui, ladra lei. Coraggioso e ancora incredibilmente attuale nel terzo millennio.