Gomorra – La Serie è un prodotto Sky Original ed é ispirato a diversi fatti di cronaca locale. La maggior parte delle scene sono state girate in Campania.
Di questa che é a tutti gli effetti la Serie italiana piú venduta nel mondo, sono state prodotte quattro stagioni, e si è attualmente in attesa della quinta e ultima che si potrá vedere su SKY.
Mentre negli Stati Uniti è dall’alba degli Anni Zero che le serie tv rappresentano ormai la nuova frontiera dell’audiovisivo, avendo ampiamente superato nel rapporto qualità/quantità il grande schermo (parliamo della rinascita seriale avvenuta con Soprano, Sex & The City, 24 e poi da Lost in giù), l’intrattenimento televisivo in Italia ha sempre avuto come “punta di diamante” fiction con orde di professionisti -medici, colonnelli, carabinieri…- a tenere basso il gusto dello spettatore medio. In questo scenario, sicuramente ha giocato e giovato molto l’avvento degli Sky Original, che hanno dato il via ad una serie di produzioni narrativamente più ampie, a partire dal Gomorra diSergioSollima.
La prima stagione
Nata nel 2014, ha conquistato lentamente ma inesorabilmente critica e pubblico puntata dopo puntata, complice all’inizio anche il romanzo (di Roberto Saviano) da cui è tratta: la storia infatti parte nel 2006, quando viene pubblicato l’omonimo libro che raccontava l’impero costruito dalla camorra a Napoli.
Il romanzo ha venduto più di 10.000.000 di copie in tutto il mondo diventando un caso letterario, ispirando prima il capolavoro di Matteo Garrone, poi la serie tv.
Un successo insperato e inaspettato, specialmente perché il genere (il poliziesco a sfondo criminale) è inflazionato e riempiva -così come riempie- i palinsesti di ogni latitudine, figurarsi in Italia. Gomorra- la serie rimescola le carte e amplia gli orizzonti narrativi del libro e del film: raccontando la storia della famiglia Savastano, potente famiglia napoletana stanziata a Secondigliano, composta da don Pietro (Fortunato Cerlino), la moglie Imma (Maria Pia Calzone) e il figlio Gennaro detto Genny (Salvatore Esposito), mentre intorno a loro ruotano un microcosmo vario ed emozionante di personaggi e storie che arricchiscono l’intreccio narrativo con personalità e carisma.
Uno di questi è il braccio destro di don Pietro, Ciro “l’immortale” Di Marzio (Marco D’Amore), membro chiave del cast. La prima stagione di Gomorra è fulminante, dal sapore verghiano e insieme modernissima: con una vicenda che immerge lo spettatore in un paesaggio privo di moralità o lieto fine, dove non ci sono coordinate logiche o colori ma solo un tono cupo e ovattato.
I meriti di Gomorra la serie e il segreto del suo successo
Perché il segreto dello show, oltre che possedere una sceneggiatura di ferro, risiede nel suo essere perennemente in bilico fra cronaca sociale e melodramma: il coinvolgimento diventa massimo grazie a personaggi che vivono e respirano in punta di penna, avvinghiando con un’atmosfera malmostosa e torbida così reale da lasciare sbalorditi e attoniti, affascinati nel momento in cui ci si rende conto di essere realmente incapaci di decifrare il mondo che ci circonda.#
Sollima dal canto suo ci mette la sua regia vigorosa e una cura minuziosa per i dettagli, una ricercatezza unica negli ambienti, grazie anche ad una fotografia perfetta.
La tensione verso il reale e la potenza visiva, allora, insieme ad una scrittura drammaturgicamente matura, hanno fatto di Gomorra un prodotto che punta sulle nostre specificità.
Nonostante come si diceva all’inizio il romanzo di partenza è rimasto un presupposto, è notevole l’impegno profuso per non snaturare il lavoro di Saviano, senza però fermarsi ad una sorta di sudditanza. Il risultato è infatti anche merito di un lavoro svolto con professionalità, dalla scrittura fino alla messa in scena, finendo alla creazione dei personaggi: figure tragiche che affondano la loro radice nelle tragedie scespiriane e nei classici greci.
Gomorra 2: La seconda stagione che supera la prima?
Da Ciro che diventa Iago a Don Pietro e Genny che hanno echi della Grecia classica, fino alla dinamica dei conflitti interni del sistema camorristico. Proprio per il perfetto equilibrio della prima stagione, stupisce e piace il fatto che nella seconda gli sceneggiatori abbiano voluto puntare in alto sterminando il cast: con un taglio netto, Gomorra 2 conferma però il successo e la qualità, con un finale di stagione che lascia col fiato sospeso esattamente come nella prima puntata della prima serie.
ATTENZIONE Spoiler:
Quando non si sapeva cosa aspettarsi da una serie così nuova nella concezione e nella realizzazione, quando nessuno poteva pensare che Gomorra si sarebbe potuta spingere fino a mostrare l’uccisione barbara di una bambina, uccisa con l’illusione che baciare un crocefisso prima di premere il grilletto possa rendere meno colpevoli.
Gomorra 2 amplia i propri orizzonti autoriali (e i registi diventano quattro: oltre a Sollima, superconfermato, anche Comencini, Cupellini e Giovannesi) e non concede niente a nessuno, neanche allo spettatore che tenta di riprendere fiato, non può farlo perché non mostra un mondo possibile, letterario e modificabile, il suo mondo è il nostro, quello reale.
La seconda stagione di Gomorra è come un cerchio, come la vita: azzarda, e ai personaggi sostituisce la narrazione del malaffare, che predomina e lascia spazio solo al tradimento. E si abbattono i limiti, si confondono le cose, si mescolano fede, perdono, vendetta e legittimazione. Mostrando che le persone sono fungibili, i soldi no. Che per un Pietro che muore, un altro ne nasce.
Gomorra la serie: Il bene non esiste. Il Male è eterno.
Gomorra 3 Uno sguardo sempre più ampio
La terza stagione di Gomorra nasceva sotto i migliori auspici, e di certo l’attenzione che portava addosso era enormemente più cresciuta rispetto agli inizi.
Così come la seconda, Gomorra 3conferma l’intelligenza della scrittura e l’apertura verso trame a cerchi concentrici: un processo narrativo di ampliamento messo in atto che non si ferma ai personaggi (se ne ripescano di secondari rendendoli centrali, se ne creano di nuovi) ma continua in un discorso di geo-politica che si fa via via sempre più complesso.
La riflessione sul crimine e sul Male assume caratteri biblici, si priva Scampia della sua centralità narrativa e si mantiene contemporaneamente la solita acutezza nel racconto dei processi della criminalità organizzata e delle sue dinamiche emotive. Tutte caratteristiche che hanno reso nel tempo Gomorra – La Serie l’opera seriale più preziosa e rivoluzionaria che il nostro paese abbia mai prodotto. E anche se la quarta stagione, ad oggi l’ultima andata in onda, ha peccato forse nel mostrare l’assenza di figure carismatiche, ha sempre brillato nel suo intreccio. Uno sviluppo lento e meditativo, anche qui spiazzante e inaspettato per chi era abituato ai ritmi frenetici delle prime tre stagioni: il fulcro sembra essere l’ascesa e il decadimento dei personaggi, vittime sacrificali in una storia di intrighi e tradimenti, mentre l’attenzione si sposta e torna sui “valori” della camorra contemporanea: la terra dei fuochi e gli illeciti finanziari, le faide tra i clan e i giochi di potere.
GENNARO SAVASTANO, INTERPRETATO DA SALVATORE ESPOSITO
Genny non ha bisogno di presentazioni, le prime tre stagioni hanno dipinto un quadro chiaro e cristallino della sua personalità, ma quando pensavamo di aver ormai visto tutto, le cose hanno preso una direzione differente. Infatti, nella quarta stagione l’uomo si ritroverà da solo dopo la morte di Ciro.
Salvatore Esposito, classe 1986, nasce a Napoli il 2 febbraio, il suo debutto nel mondo della recitazione arriva nel 2013 ma la grande esplosione mediatica avviene proprio con Gomorra. Da quel momento la sua carriera decolla prendendo parte a numerose pellicole, tra le quali “Lo chiamavano Jeeg Robot” di Gabriele Mainetti e a “Puoi baciare lo sposo” di Alessandro Genovesi.
AZZURRA, INTERPRETATA DA IVANA LOTITO
La morte di Ciro porterà a delle inevitabili ripercussioni anche nella vita di Azzurra che vedrà suo marito cercare fortuna all’estero.
L’attrice che interpreta la moglie di Genny è Ivana Lotito, nata il 19 luglio 1983 a Manfredonia, il suo debutto nella recitazione avviene verso la metà degli anni 2000, la popolarità arriva nel 2009 con “Cado dalle nubi” con protagonista Checco Zalone in cui interpreta la fidanzata Angela. Gli anni successivi rappresentano un successo dietro l’altro che vede Ivana divisa tra televisione e cinema.
PATRIZIA, INTERPRETATA DA CRISTIANA DELL’ANNA
Nella quarta stagione di Gomorra – la serie Patrizia avrà un ruolo chiave arrivando ad assumere il controllo, ma la situazione non sarà ovviamente facile, in primis poiché ora a dettare le regole sarà una donna.
Cristiana Dell’Anna nasce a Napoli il 25 agosto 1985, la sua carriera come attrice inizia nei primi anni di questo decennio prendendo parte a produzioni di grande successo.
VALERIO, INTERPRETATO DA LORIS DE LUNA
Un personaggio che cambia e si evolve episodio dopo episodio, Valerio è sicuramente tra i protagonisti di Gomorra – La serie che hanno più incuriosito il pubblico.
I panni del ragazzo sono rivestiti da Loris De Luna, il giovanissimo attore, classe 1992, che si sta affermando sempre di più nel mondo della settima arte. Presenza imponente e sguardo di ghiaccio, la fisicità di Loris non passa di certo inosservata.
ENZO, INTERPRETATO DA ARTURO MUSELLI
La perdita di un occhio e la scomparsa di sua sorella sono stati dei duri colpi per uno dei protagonisti più discussi della serie, quale sarà il destino di Enzo?
Il personaggio è interpretato da Arturo Muselli, nato a Napoli il 3 giugno 1983. L’attore si divide tra televisione, teatro e cinema, da ricordare la sua partecipazione all’interno de “La tenerezza” di Gianni Amelio.
DON GERLANDO, INTERPRETATO DA GIANNI PARISI
Una delle due new entry principali della quarta stagione di Gomorra – la serie sarà sicuramente Don Gerlando, patriarca della famiglia Levante e potente zio di Gennarì con un vero e proprio impero nell’entroterra. Il personaggio è interpretato da Gianni Parisi, classe 1957, tra le figure di spicco del teatro partenopeo; alla presenza sul palcoscenico, l’attore ha affiancato lavori in importanti produzioni cinematografiche.
MICHELANGELO “MICKEY” LEVANTE, INTERPRETATO DA LUCIANO GIUGLIANO
Un’altra novità di questa stagione sarà Mickey, secondogenito di Don Gerlando e personaggio dal carattere ambiguo. I panni di Michelangelo Levante sono indossati da Luciano Giugliano, nato a Sarno. Il debutto cinematografico dell’attore risale al 2012 quano prende parte a “Con tutto l’amore che ho” di Angelo Antonucci, negli anni successivi l’artista partecipa a numerose produzioni televisive fino all’approdo nel cast della quarta stagione di Gomorra – la serie.
O’CREZI E O’DIPLOMATO, INTERPRETATI DA CARLO CARACCIOLO E ANDREA DI MARIA.
Ferdinando e Elia, i nipoti di Don Aniello, sono gli ultimi due Confederati rimasti in vita, e hanno intenzione di farla pagare cara a Gennaro Savastano e a riprendere il controllo. TEnteranno di convincere Enzo ad andare in guerra con loro. Insieme allo zio controllano la zona del porto.
NICOLA, INTERPRETATO DA RICCARDO RICCIARELLI.
Fedelissimo di Gennaro, come abbiamo visto nella terza stagione, non prende molto bene il fatto che ora a gestire il business ci sia Patrizia.
IL CLAN DI ENZO
Troviamo ovviamente la fidanzata di Sangueblù,Maria (Gina Amarante), e gli altri ragazzi del gruppo, tra cui spiccano O’Golia (Francesco Capriello), O’Belle’Bbuono (Alessandro Palladino), Ronni (Roberto Olivieri), e MMA (Francesoa Da Vinci).
Gomorra 4: dall’inizio alla fine
E a proposito di strutture circolari: Gomorra 4 si chiude con Genny rinchiuso in un bunker, un nascondiglio simile a quello dove don Pietro pensava di poter continuare a gestire il suo impero pure in cattività.
La serie fa scelte radicali in quanto a narrazione, mentre rinuncia a quella coralità tipica degli inizi a favore di una scrittura sistematica, che segue un subplot ordinatamente per ogni episodio. Resta quindi intatta quella coesione interna: perché Gomorra – La Serie sa cambiare scenario senza rinunciare a muoversi come la marea, (s)muovendo contemporaneamente tutte le sue pedine, singolarmente o insieme, e facendo sì che il suo percorso sia magmatico e inesorabile, ipnotico nel suo incedere elegante e sinuosa ora rallentando ora accelerando, ruotando intorno ad un fil rouge che sembra essere il luogo: che siano case -circondariali o domicili-, prigioni, gabbie, bunker o interi rioni, sono (non)luoghi all’interno dei quali i vari personaggi si rinchiudono o si fanno rinchiudere, per fuggire o per nascondersi, ma sempre per (soprav)vivere.
Luoghi che incatenano le persone: perché si può anche finire ad andare fino a Londra, ma l’unico linguaggio comprensibile resta quello della violenza, dei legami di sangue impossibili da sciogliere o anche solo dimenticare. Legami che stringono in un destino grandioso e pietoso, ma sempre infame.
Gomorra: i premi
La serie basata sul romanzo di Roberto Saviano si è aggiudicata il premio come Miglior Serie Tv, miglior Serie/fiction italiana e miglior serie dell’anno per Movieplayer.it Awards; al Roma Fiction Fest invece il Premio come miglior prodotto italiano, il premio L.A.R.A., la menzione speciale della Giuria, il premio Francesco Scardamaglia alla miglior sceneggiatura.
Gomorra 5: La quinta stagione uscita e cosa ci aspettiamo
Perché al gioco dei troni di Napoli o si vince o si muore.
A sette anni dal debutto, la quinta stagione di Gomorra – La Serie promette di chiudere ogni storia e concludere la corsa dello show.
Il primo ciak è stato battuto a settembre 2020, e l’ultimo pare sarà (Covid permettendo) a maggio 2021: le riprese si sono svolte tra Riga e Napoli, e la nuova e conclusiva stagione sarà diretta da Claudio Cupellini e Marco D’Amore, che nel frattempo ha debuttato alla regia su grande schermo con lo spinoff delle serie Ciro L’Immortale, film che fa da ponte proprio tra la quarta e la quinta stagione.
Poco e niente si sa della trama, se non che Genny vorrà (in pieno stile Savastano…) “ripigliarsi tutto quello che è suo” e che Ciro continua a giurargli di non averlo mai tradito. Genny abbandonerà la carriera imprenditoriale tornando latitante, e i due protagonisti della serie si ritroveranno faccia a faccia in una vendetta che si preannuncia violentissima. Il produttore della serie Riccardo Tozzi ha infine confermato che la sceneggiatura dell’ “ultimo atto” è basata su un’idea centrale fortissima.
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