The Queen of Spain, una commedia d’amore per il cinema e la libertà d’espressione
Fernando Trueba dirige il sequel de La niña dei tuoi sogni spostando l'azione 18 anni più avanti. Una commedia dai contorni grotteschi con i protagonisti alle prese con le restrizioni della Spagna del generalissimo Franco.
Amazon Prime Video riporta in scena The Queen of Spain, la pellicola di Fernando Trueba ambientata nella Spagna di Francisco Franco. Una commedia che riprende molti dei personaggi già visti ne La niña dei tuoi sogni, è il suo sequel naturale, cercando di ritrovarne lo stesso amalgama vincente. Purtroppo la brillantezza d’un tempo appare svanita e nonostante la buona prova dei due interpreti principali, Penelopre Cruz e Antonio Resines, che trascina l’intero cast, tra alti e bassi, totali, macchine avanti e molte artiginalità del cinema di una volta, l’intensità della storia resta tenue.
L’attrice Penélope Cruz è la star del film The Queen of Spain, in streaming dal 22 marzo su Amazon Prime Video.
Dal regista spagnolo Fernando Trueba, (La Nina dei tuoi sogni, Belle Epoque, Two Much – Uno di troppo, Memories of my father) il film é distribuito da 102 Distribution.
L’attrice spagnola ritrova per la terza volta il regista e sceneggiatore Fernando Trueba per questa commedia che la proietta indietro nel tempo, precisamente nel 1956
La trama di The Queen of Spain
Sono passati 18 anni dalla prima avventura a Berlino della troupe de La Niňa dei tuoi sogni e le storie e la Storia hanno consumato la loro realtà. Ora nel 1956 la coproduzione ispano-americana sulla vita della regina Isabella di Castiglia è l’occasione giusta per riunire gli amici e i cineasti di un tempo. Il regista Blas Fontivers decide di rientrare in patria sotto mentite spoglie solo per rivedere la sua ex musa, amante e protagonista di quel progetto berlinese: Macarena Granada.
Tuttavia, l’intera produzione è sotto il ferreo controllo della polizia franchista e Fontivers cade in disgrazia, per colpa del marito geloso della sua ex moglie, finendo ai lavori forzati non molto lontano dai luoghi delle riprese. Così mentre ill film va avanti, Macarena, complice un suo nuovo giovane amore, incita gli altri a mettere in atto un piano per salvare Blas.
Un difficile equilibrio
Del 1999 è il grande successo de La Niña dei tuoi occhi, con il clamore per la vittoria di Penelope Cruz nei Goya. Un film ambientato nella Berlino di Hitler del 1938, dalle trame musicali intense così come le sfaccettature drammatiche; un equilibrio fragile che tuttavia riusciva a catalizzare un buon senso delle emozioni, immune alle stilettate grottesche del copione. Quasi vent’anni dopo Fernando Trueba, già Oscar come miglior film straniero con Belle Époque (1992), si ripresenta con praticamente la stessa troupe e gli stessi personaggi per girarne il sequel. Dalle prime sequenze, con il ritorno sul set di Fontivers, ci si accorge che l’equilibrio e il pathos del passato si sono un po’ persi . Il bilanciamento diventa un esercizio complesso e la denuncia, celata tra gag e sorrisi, di quella Spagna autoritaria sopravvive a stento, sospinta da un ritmo narrativo maggiormente scandito da un incedere grottesco che ben presto muove la storia verso l’irto cammino che conduce alla farsa.
The Queen of Spain e i fratelli Coen
Qualche mese prima dell’uscita in sala di The Queen of Spain dall’altra parte dell’oceano fa capolino Ave Cesare dei fratelli Joel ed Ethan Coen. Due pellicole caratterizzate dal medesimo piglio grottesco e dall’ambientazione hollywoodiana appartenente allo stesso periodo storico. Gli anni ’50 di un dopoguerra difficile, ammantato in schemi moralistici immediatamente recepiti dalla fabbrica dei sogni californiana. Gli anni della terribile caccia alle streghe del maccartismo, citato dallo stesso Trueba all’interno di The Queen of Spain. Un lampo che coincide con i 3 milioni di persone schedate nella Spagna di Franco. Ma il cinema in fondo è solo cinema e quando in entrambi i lavori uno dei protagonisti scompare l’occhio della macchina da presa sembra concedere allo spettatore uno sguardo indiscreto. Ci si inoltra nel territorio di nessuno nel quale la realtà diventa finzione e il sogno realtà. Lo stesso sguardo dissacrante accomuna le due regie con in entrambe le pellicole al centro della storia la realizzazione di un film in costume. Una cappa di sano cinismo avvolge tutto e tutti, quasi schernendosi della vita e del mondo. Alla fine, della politica, degli amori, delle contese resta solo il potersi esprimere liberamente, senza costrizioni di alcun tipo.
«Il film racconta di un gruppo e dei suoi rapporti di amicizia e, naturalmente, dell’amore per il cinema e la sua gente. Due dei film che più mi piacciono sul cinema nel cinema sono “Effetto Notte”, in cui girano un film senza importanza, e Ed Wood, sul peggior regista della storia, che faceva film deplorevoli, ma entrambi raccontano l’amore per la sua arte: il protagonista di quello di Tim Burton è un sognatore. Nel mio girano uno di quei film pseudo storici che a me non piacciono» spiega Fernando Trueba che a proposito della Cruz dichiara: «Nel primo film Penelope era giovane, e questo era giusto per La nina dei miei sogni, oggi la sua grande esperienza, il riconoscimento mondiale, il suo fascino, il fatto che lavori sia in America che in Spagna, è perfetto, quasi reale per “The Queen of Spain”».
La banalità del male
Svelare la banalità del male attraverso la derisione dei suoi adepti è sempre stata un’operazione cinematograficamente complicata. Trueba ci prova con alcuni escamotage scenici di cui il più riuscito sembra essere quello che vede protagonista lo stesso generalissimo. Nella Niña era toccato a Goebbels, in una cornice decisamente più truce; in The Queen of Spain è il caudillo Francisco Franco a incontrare Macarena Granada. Un uomo cosi potente e temuto, a cui Trueba enfatizza la voce in falsetto, è l’ultimo tassello della rappresentazione di un mondo di soldati, spie e funzionari mai credibili, oppressi dall’espressione della loro stessa mediocrità. Un punto fermo che troppo spesso rende ancora più sottile la distanza dalla deriva caricaturale. La bella musica di Zbigniew Preisner e l’incantevole fotografia di José Luis Alcaine fanno da argine dando al racconto un gradevole tocco favolistico. Ma all’ennesimo assonnato action! dell’improbabile regista americano John Scott, Clive Revill, ci si dimentica tutto, persino Granada cantata da Penelope Cruz, e The Queen of Spain ritorna a essere null’altro che una commedia.
THE QUEEN OF SPAIN di cosa parla
Cittadina “hollywoodiana” dove gode di fama planetaria, la diva spagnola Macarena Granada torna in Spagna a metà anni ’50 per vestire i panni della Regina Isabella di Castilla in un costoso kolossal di coproduzione ispano-americana. L’occasione la porta sulle tracce di vecchi amici, antichi e nuovi amori e un eroismo rivoluzionario di cui non si immaginava capace contro il regime franchista, infatti durante le riprese, Macarena incontra ex amici e colleghi, si innamora di un affascinante uomo della troupe, conduce una folle spedizione per liberare un combattente della resistenza e si dimostra assolutamente regale durante un incontro con il leader spagnolo Franco, che lei disprezza.
The Queen of Spain è un vero e proprio sequel de La nina dei tuoi sogni del 1999, che portò la Cruz a vincere il suo primo Goya. Il cast principale riprende i rispettivi ruoli, con 20 anni in più sulle spalle tanto nella realtà quanto nella finzione.
The Queen of Spain
Anno: 2016
Durata: 128 minuti
Distribuzione: 102 Distribution
Genere: Commedia
Nazionalita: Spagna
Regia: Fernando Trueba
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