Penalizzato da una distribuzione travagliata a causa dell’emergenza da Coronavirus, arriva in dvd per CG Entertainment (www.cgentertainment.it) Il delitto Mattarella, diretto da Aurelio Grimaldi. Come il titolo suggerisce, un’operazione in fotogrammi attraverso cui il regista di Rosa Funzeca cerca di ricostruire i giorni che precedettero l’omicidio di Piersanti Mattarella. Operazione che prende avvio il 10 Maggio del 1978 per calare David Coco nei panni dell’allora Presidente della Regione Sicilia, fratello dell’attuale Presidente della Repubblica, Sergio.
Presidente della Regione Sicilia che considerava Sandro Pertini il suo angelo custode e la cui uccisione viene mostrata già dopo dieci minuti di visione.
Uccisione che avviene quando si sta recando a messa e in seguito alla quale è soprattutto in flashback che si struttura l’ora e trentatré totale. Flashback per tentare di far luce su un delitto anomalo a proposito delle sue modalità. Man mano che apprendiamo come il politico, protetto a Roma dal segretario della DC, fosse totalmente avversato dai capi-corrente siciliani del suo partito. E, con i sottotitoli tirati in ballo quando i personaggi parlano in dialetto stretto, è al cinema di Giuseppe Ferrara che si riallaccia chiaramente Grimaldi.
![](https://www.taxidrivers.it/wp-content/uploads/2021/03/FrancescoLomuscio_Taxidrivers__Il-delitto-Mattarella_Grimaldi.jpg)
Quel cinema che, tra un Cento giorni a Palermo e un Giovanni Falcone, ha provveduto a raccontare sullo schermo i massacri attuati dalla mafia. Massacri le cui vittime sono sempre, appunto, proprio coloro che mirano a debellare la temibile organizzazione criminale. Sebbene Il delitto Mattarella tenda ad essere meno “spettacolare” nella messa in scena delle morti e maggiormente poggiato sugli attori. Da una Donatella Finocchiaro moglie di Mattarella al grandissimo Leo Gullotta nel ruolo dell’esponente DC Rosario Nicoletti, passando per Luigi Bonanno in quello di Giovanni Gioia. Senza contare l’imprenditore Rosario Spatola incarnato da un inedito Sergio Friscia drammatico e un Tony Sperandeo immenso come di consueto, qui mafioso Vito Ciancimino.
Al servizio di un documento filmico orchestrato tra terroristi di sinistra, cellule neofasciste, omicidio di Pio La Torre e coinvolgimento della famigerata Banda della Magliana.
In questo caso rappresentata in particolar modo da un Francesco Di Leva in aria carminatiana. Mentre a Umberto Cantone spetta interpretare un Giulio Andreotti che non proferisce parola, come ne Il traditore di Marco Bellocchio. Valore aggiunto a Il delitto Mattarella è la colonna sonora, alternata tra i temi di Marco Werba e hit del passato. Si spazia da È domenica mattina di Caterina Caselli a Dove volano i gabbiani di Lara Saintt Paul.