Tiny Pretty Things è una serie TV disponibile su Netflix dal 14 dicembre: una prima stagione di dieci episodi, quattro dei quali firmati dal creatore Michael McLennon (Queer As Folk).
La serie è tratta dai libri young adult di Sona Charaipotra e Dhonielle Clayton ed è ambientata in una prestigiosa accademia di danza di Chicago, la Archer School.
Protagonisti sono giovani talenti della danza classica disposti a tutto per un ruolo da primo ballerino. Ma fin dove si spingeranno?
Trama
Siamo a Chicago. La scena si apre sulla misteriosa caduta dall’alto di Cassie, una giovane promessa della Archer School, rinomata Accademia di danza classica. Cassie entra in coma e iniziano le indagini della polizia sul possibile colpevole. Sotto il mirino tutti gli allievi della scuola. Bette frustrata in quanto ombra della sorella Dehlia, prima ballerina dell’accademia. Oren, ragazzo sensibile e affetto da disturbi alimentari; Namil, innamorato di Cassie e diffidente verso tutti; June, competitiva e profondamente insicura, Caleb, legato ad un rapporto “edipico” sbagliato e con una personalità debole, Shane, che sembra non riuscire ad apprezzarsi veramente.
A rompere gli equilibri giunge Neveah, la cui forte e onesta personalità andrà a scontrarsi con gli intrighi di Mme Dubois, direttrice senza scrupoli, e con le torbide ambiguità di Ramon, coreografo dello spettacolo. Attorno a loro il mondo della danza fatto di grandi sacrifici, di ambizioni e di forti rivalità.
Tiny pretty Things: danza e thriller
” voi fate sogni ambiziosi: successo, fama, ma queste cose costano ed é proprio qui che cominciate a pagare, col sudore “.
Era Lidia Grant a pronunciare queste celebri parole e la serie era il cult Fame alias Saranno famosi negli anni ottanta.
Beh , dimenticatevi del serial tratto dal film di Alan Parker: qui non c’è Leroy Johnson che vive da solo a 15 anni nel Bronx, ne Jesse Velasquez, portoricano immigrato clandestino per poter studiare alla School performing of arts di New York.
L’universo di Tiny Pretty things è di tutt altro genere, popolato da ragazzini quasi tutti privilegiati che esprimono il loro profondo disagio esistenziale attraverso disturbi alimentari o sessuali e un’evidente sentimento di ribellione ad una inesistente figura genitoriale.
La danza non ha una valenza positiva nella serie e non porta salvezza per nessuno dei ragazzi dell’accademia. Anzi, rappresenta spesso una costrizione imposta a se stessi da qualcosa o da qualcuno di esterno: ambizione, frustrazione sociale o artistica, confusione sessuale, traumi da esorcizzare, conflitti generazionali, famiglia da ricostruire.
Dietro ogni personaggio si cela un aspetto dark e la parte thriller della storia sembra dunque la sua più naturale conseguenza.
Ma se ne Il cigno nerol’aspetto oscuro delle scelte della protagonista arricchivano la trama esaltando allo stesso tempo la danza, qui l’operazione non riesce in pieno e alcuni personaggi ne pagano le conseguenze.
È il caso di Neveah ( Kylie Jefferson), una delle protagoniste del serial. Presentata come un grande talento e come una promessa per l’accademia, il suo ruolo di ballerina viene subito messo in secondo piano, oscurato dalla trama noir del serial.
Ingabbiata nel meccanismo delle indagini, il personaggio perde di continuità dopo qualche episodio, risultando poco approfondito, spesso contraddittorio e forse proprio il meno riuscito.
Tiny pretty Things: troppe storie in una sola
Nonostante l’energia della serie, innegabile soprattutto nei momenti di pura danza e spettacolo, la lunghezza eccessiva degli episodi penalizza la fluidità della storia. A ciò si aggiunge una sceneggiatura troppo complessa che tenta di districarsi tra le vicende dei personaggi senza riuscire però a non sembrare superficiale. Ognuno di loro ha una storia interessante da raccontare ma il quadro offerto è confusionario ed eccessivamente contorto. La spinta eccessiva sul sesso risulta inoltre spesso inutile e ridondante.
Aldilà degli aspetti negativi, fa però piacere vedere come la danza sia sempre al centro di interessanti produzioni televisive, un richiamo a cui non si resta mai insensibili come dimostra anche il grande successo di Tiny pretty Things.
Cast e trailer
Il cast dello show Netflix è composto da molti attori e attrici che hanno anche lavorato come ballerini a Broadway. Ecco chi sono:
–Lauren Holly, che ha già lavorato anche nelle serie tv NCIS e Designated Survivor.
–Kylie Jefferson è Neveah
–Casimere Jollette è Bette
–Daniela Norman è June
–Brennan Clost è Shane
–Michael Hsu Rosen è Nabil
–Damon J. Gillespie è Caleb
–Bayardo De Murguia è Ramon
–Barton Cowperthwaite è Oren
–Tory Trowbridge è Delia
–Jess Salgueiro è Isabel
Tiny pretty Things
Anno: 2020
Durata: 1 stagione 10 episodi
Distribuzione: Netflix
Genere: drammatico
Nazionalita: USA
Data di uscita: 14-December-2020
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