Il 26 settembre del 1973, all’età di 65 anni, moriva Anna Magnani. Premiata con il premio Oscar nel 1956. É stata una delle attrici più apprezzate in tutto il mondo. Interprete di film indimenticabili, alcuni di questi disponibili su YouTube.
Anna Magnani, l’antidiva per eccellenza, ha interpretato i ruoli più svariati, senza mai rinunciare ad incarnare il sentimento popolare della sua Roma, rendendolo universale.
La sua fama non ha avuto confini e persino arrivata nello spazio, quando nel 1961, Jurij Gagarin, a bordo del Vostok, mandò un saluto alla fraternità degli uomini, al mondo delle arti e per l’appunto ad Anna Magnani.
L’attrice nasce a Roma il 7 marzo del 1908, nei pressi di Porta Pia. Giovanissima inizia a frequentare l’Accademia d’arte drammatica Eleonora Duse e dopo qualche anno inizia a recitare nel teatro di prosa, per poi passare alla rivista, genere oggi morto ma che allora era molto in voga.
L’esordio cinematografico
È con il successo ottenuto con la rivista, che Anna Magnani ottiene le prime partecipazioni nel mondo del cinema. Nel 1928 ha un ruolo marginale in Scampolo di Augusto Genina. Ma il vero debutto cinematografico avviene nel 1934, in La cieca di Sorrento, diretto da Nunzio Malasomma.
Vittorio De Sica, Alberto Lattuada, Luigi Zampa, Luchino Visconti, Mario Monicelli e Goffredo Alessandrini; sono solo alcuni dei grandi registi nostrani, che hanno diretto l’attrice.
Anna Magnani venne apprezzata anche da grandi cineasti stranieri, come William Dieterle, Jean Renoir e Daniel Mann, che la diresse in La rosa tatuata (1955), premiata con il premio Oscar.
Anna Magnani e Roberto Rossellini
Il ruolo più celebre, in ogni modo, resta quello interpretato in Roma città aperta (1945) di Roberto Rossellini. La corsa di Pina e il suo grido straziante, prima di essere ammazzata dai nazisti, è diventata un’immagine simbolo di un’intera stagione cinematografica.
È stato Roberto Rossellini ha sfruttare al meglio il suo carattere focoso e battagliero, ma anche il suo enorme fascino. Tratti esaltati soprattutto nel primo episodio di L’amore, tratto dal dramma di Jean Cocteau La voce Umana.
Anna Magnani, nonostante il suo enorme successo, ha avuto un difficile rapporto con l’industria cinematografica italiana. Rapporti inaspriti maggiormente, quando l’attrice rifiutò il ruolo di Cesira in La ciociara (1960) di Vittorio De Sica. Non è stato un caso, infatti, se una volta esaurita la stagione del neorealismo, Anna Magnani ebbe poco spazio nella commedia all’italiana.
I difficili rapporti con l’industria cinematografica
Ma fu l’attrice stessa, dopo aver accettato qualsiasi proposta, a selezionare i ruoli che gli proponevano, interpretando solo i copioni ritenuti validi artisticamente. In ogni modo, ad un certo punto della sua carriera, Anna Magnani sentì una sorta di malessere, nei confronti di un cinema che non riconosceva più.
Non si sentiva adatta alla nova Cinecittà, dove spadroneggiavano le produzioni americane, ma non si riconosceva nemmeno, nel nuovo cinema d’autore, carico di una protesta che non le apparteneva. Ma ci fu un’eccezione, Pier Paolo Pasolini.
Mamma Roma
Anna Magnani interpreta Mamma Roma (1962), il secondo film realizzato dallo scrittore bolognese.
Mamma Roma (Anna Magnani) è una prostituta che per amore del figlio, decide di abbandonare la strada e aprire un banco di verdura, per garantire un futuro dignitoso a Ettore (Ettore Garofolo), suo figlio. Ma quest’ultimo, però, invece di dedicarsi al lavoro, conduce una vita da balordo e non accetta il passato della madre.
In questo film, l’attrice incarna le sue qualità migliori. È una donna diabolica, ma allo stesso tempo angelica. Vittima di Carmine (Franco Citti), ma è anche lei autrice di ricatti, per garantire un futuro al suo figlio. Celebre è il lungo piano sequenza, dove Mamma Roma, tornata in strada e incontra vari personaggi. Ma Pier Paolo Pasolini non tralascia di sottolineare la potenza dello sguardo dell’attrice, come avviene nell’ultima immagine del film. Inquadratura che acquista un valore biblico.
L’onorevole Angelina
Un altro film ambientato nella periferia di Roma è L’onorevole Angelina (1947) di Luigi Zampa.
Angelina (Anna Magnani) è una popolana, che vive a Pietralata, con il marito (Nando Bruno) e cinque figli. Angelina non sopporta le ingiustizie e ben presto si mette al capo di un gruppo di donne per combattere la borsa nera e la speculazione edilizia.
L’onorevole Angelina è un film a metà strada tra neorealismo e commedia all’italiana. Anna Magnani interpreta il personaggio di una donna battagliera, che non si abbatte dinanzi alle difficoltà economiche. La pellicola ha un andamento spensierato, nonostante la miseria dei protagonisti, ma nel finale cambia registro. E l’attrice sostiene magistralmente il ruolo, modificando il suo tono recitativo.
Nella città l’inferno
Una Magnani completamente diversa è una delle protagoniste in Nella città l’inferno (1959) di Renato Castellani.
Egle (Anna Magnani) è una prostituta finita in carcere e qui conosce altre donne con le loro storie e le loro speranze
Nella città l’inferno è tratto dal romanzo Roma, via delle Mantellate, scritto da Isa Mari.
Con questo film, Anna Magnani ottenne il David di Donatello come migliore attrice protagonista.
In questo caso l’attrice interpreta il ruolo di una donna diabolica, che si gabba delle altre detenute. Ma è nel finale che Egle si vergogna della sua malvagità, specie quando percepisce che ha tramutato una giovane e ingenua ragazza, interpretata da Giulietta Masina, in una donna spregiudicata, senza scrupoli.
Bellissima
Anna Magnani torna ad interpretare il ruolo di una madre amorevole in Bellissima (1951), diretto da Luchino Visconti.
Maddalena Cecconi (Anna Magnani) è una madre romana, che vuole a tutti i costi far entrare sua figlia, una bambina di 7 anni, nel mondo del cinema.
Il film nasce da un soggetto di Cesare Zavattini e vede come interpreti, oltre ad Anna Magnani, Walter Chiari, e il regista Alessandro Blasetti.
Bellissima potrebbe essere considerato come una critica al mondo del cinema e alle illusioni che crea, ma il suo obiettivo è molto più ambizioso. Il film denuncia i danni del boom economico e il suo impatto sulla coscienza del popolo italiano. E Anna Magnani incarna l’intero popolo italiano, illuso dal benessre e dal denaro. Esemplare è l’immagine della donna, seduta su una panchina, che piange, chiedendo aiuto, quando ogni sogno di successo è ormai abbandonato.
Siamo donne
Luchino Visconti dirige Anna Magnani anche in un episodio del Film Siamo donne (1953).
Il film è diviso in quattro episodi, preceduti da un prologo. Anna Magnani interpreta se stessa è racconta una storiella realmente accaduta nel quotidiano dell’attrice. L’episodio, della durata di circa venti minuti, ha un carattere esilarante e la Magnani gioca, ironizza, sul suo carattere spigoloso.
La sciantosa
In altri film, come La sciantosa (1971), diretto da Alfredo Giannetti, Anna Magnani, seppur non interpreta se stessa, indossa i panni di una grande attrice.
La storia si svolge durante il primo conflitto mondiale e ha come protagonista Flora Bertuccioli (Anna Magnani), diva caduta in disgrazia. Ma ad un certo punto arriva la proposta da parte dell’esercito di partecipare ad un grande spettacolo per i soldati al fronte. Quando sale sul palcoscenico si rende conto che il suo pubblico è composto da giovani soldati mutilati e viene assalita dalla commozione.
In La sciantosa viene sottolineato il carattere contrastante dell’attrice, non solo per quanto riguarda il suo stile recitativo. Flora è simile ad Anna Magnani, rude e severa, ma allo stesso modo umana e generosa.
Correva l’anno di grazia 1860
Con la la regia di Alfredo Giannetti, Anna Magnani realizza il suo ultimo film; Correva l’anno di grazia 1860 (1972).
Teresa Parenti (Anna Magnani) è la moglie di Augusto (Marcello Mastroianni), un prigioniero politico, detenuto nelle carceri papali. La vicenda è ambientata durante la rivoluzione risorgimentale e mentre molti decidono di chiedere la grazia al papa, rinunciando ai propri ideali, Augusto continua a credere nel suo sogno dell’Italia unita.
In questo film, che Anna Magnani interpreta solo un anno prima della sua morte, appare immutata.
Il suo volto, il suo sguardo la sua mimica è sempre la stessa, gli anni non sembrano passati per lei e appare sempre la donna affascinante di suoi primi film.