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Si cresce e si diventa grandi con Penguin Highway di Hiroyasu Ishida su Prime Video

Un racconto di formazione che vede protagonista un curioso e studioso tredicenne. Tra elementi sovrannaturali e inspiegabili, Aoyama dovrà riuscire a mettere da parte, per una volta, la propria razionalità e lasciare spazio alle emozioni.

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Prodotto da Studio Colorido e distribuito da Nexo Digital in collaborazione con Dynit, Penguin Highway è il primo lungometraggio del regista giapponese Hiroyasu Ishida, tratto dall’omonimo romanzo di Tomihiko Morimi. Disponibile su Prime Video, il film, attraverso una storia semplice e abbastanza lineare, tocca tematiche importanti e profonde.

Penguin Highway. La trama.

Il protagonista è Aoyama, un ragazzino di 13 anni. Il giovanissimo è uno studente modello, molto attento e soprattutto molto curioso. Un giorno, improvvisamente e senza spiegazione, cominciano ad apparire nella sua città dei pinguini. Nessuno sa da dove arrivino né tantomeno il motivo. Aoyama, deciso a scoprire il perché di questo strano fenomeno, inizia ad indagare con alcuni suoi amici e compagni di classe. Grazie al suo essere molto razionale riuscirà a capire determinati aspetti del fenomeno. Sarà, però, solo grazie ai suoi amici e ad alcune particolari situazioni che il protagonista capirà veramente cosa fare e come comportarsi.

La crescita è il centro della vicenda.

Dalla storia, apparentemente banale e scontata, emergono in realtà tanti aspetti interessanti. Uno su tutti è il tema centrale attorno al quale ruota l’intera vicenda: la crescita. Aoyama è l’incarnazione di tutti coloro che tendono a negare il coinvolgimento emotivo in determinate questioni. La razionalità che caratterizza il protagonista lo porta a relazionarsi alle persone e ai fatti mettendo da parte la propria emotività. In questo modo, inoltre, non accetta e non riesce a comprendere nemmeno tutto ciò che ne consegue, come lo scorrere del tempo. La crescita, e tutto quello che essa porta con sé, sono tappe fondamentali e inevitabili nella vita di ciascuno di noi.

Quello che Aoyama sembra non comprendere (nonostante lo affermi sia all’inizio che alla fine del film contando i giorni che lo separano dall’età adulta) è proprio questo. Si rifiuta, in qualche modo indirettamente, di diventare qualcun altro, di mettersi in discussione. E così facendo si rifiuta anche di accettare la realtà che lo circonda. Questa, però, torna prepotentemente a chiamarlo e a tenerlo con i piedi per terra tramite la sorellina che, una notte, lo sveglia consapevole della futura morte della madre. E’ per questo che Penguin Highway può essere definito anche un racconto di formazione.

I pinguini come simbolo di negazione.

I pinguini sono un semplice escamotage necessario a legare la vicenda e gli avvenimenti (magici e non) che si susseguono sullo schermo. A livello di tematica, però, rappresentano come una forma di negazione dell’emotività e per questo si legano indissolubilmente al protagonista che ne è, in parte, affascinato perché attratto da qualcosa di diverso e “misterioso”. La grande forza di questo film, che a livello narrativo appare, come detto, forse banale, è quella di andare oltre la storia narrata per soffermarsi su tematiche che vanno a colpire direttamente il pubblico dei più piccoli, coinvolto in prima persona. Nonostante si dilunghi un po’ in alcuni momenti e voglia trattare troppi argomenti, riesce nell’intento di mostrare qualcosa in maniera semplice e diretta, senza troppi giri di parole.

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Di seguito il trailer del film:

Penguin Highway

  • Anno: 2018
  • Durata: 119'
  • Distribuzione: Nexo Digital
  • Genere: animazione
  • Nazionalita: Giappone
  • Regia: Hiroyasu Ishida
  • Data di uscita: 20-November-2018

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