Gli Infedeli (2020) di Stefano Mordini con Riccardo Scamarcio (coproduttore e cosceneggiatore), Massimiliano Gallo, Valentina Cervi, Laura Chiatti e Valerio Mastandrea in streaming su Netflix parla di tradimenti e di esistenze appese a un filo.
Alle prese con un altro remake dopo Il testimone invisibile la coppia Mordini Scamarcio continua a raccontare di verità nascoste, di tradimenti e di esistenze appese a un filo.
Scamarcio e il regista Mordini durante le riprese de Gli infedeli
Gli Infedeli prende di mira i fantasmi della sessualità maschile. Una narrazione più mentale che sanguigna, più ideale che materiale, rinunciando a mostrare l’oggetto del desiderio cosi come la sua soddisfazione nell’intenzione di entrare nella testa dei suoi personaggi.
Capace di recitare su più registri Scamarcio dimostra di saper fare una delle cose più difficili per un attore e cioè di saper recitare sul ridicolofacendo la parodia del proprio innegabile sex appeal.
Se si giudicasse un film per la sua confezione non c’è dubbio che Gli Infedeli di Stefano Mordini è il film italiano di maggior peso uscito fino a questo momento su Netflix, quello che più di altri passati sulla piattaforma aveva nel suo pacchetto le caratteristiche per essere distribuito in sala con alto numero di copie.
Insomma, almeno rispetto alla produzione nostrana, Gli Infedeli è quello che si dice un blockbuster non solo perché parliamodi una commedia, ovverosia del genere più amato dal pubblico nostrano e perché prodotto tra gli altri dalla Indigo Film di Nicola Giuliano, artefice e primo sponsor dei successi di Paolo Sorrentino, ma soprattutto perché a interpretarlo sono due attori di cartello come Valerio Mastandrea e Riccardo Scamarcio, dopo Euforiaancora una volta insieme, ancora una volta in una commedia.
Questo sulla carta, poiché in realtà Gli Infedeli è si un film il cui scopo principale è intrattenere lo spettatore ma nel farlo Mordini sceglie di andarecontrotendenza: da una parte, raccontando l’infedeltà maschile attraverso rapporti uomo donna vecchio stile, con la seconda lontana parente delle eroine modello #METOO, vittima sacrificale delle bugie dei propri partner; dall’altra, sfumando la vis comica e caricaturale dei personaggi nella tendenza a dissimulare gli stati d’animo interiorizzandoli.
La messa in scena di una ossessione autoreferenziale
In effetti per essere una macchina da risate e buon umore Gli Infedeli preferisce una narrazione più mentale che sanguigna, più ideale che materiale, rinunciando a mostrare l’oggetto del desiderio cosi come la sua soddisfazione nell’intenzione di entrare nella testa della controparte maschile. Più che il racconto di fattiGli infedeli è la messa in scena di un ossessione autoreferenziale, quella relativa ad appetiti sessuali talmente egotici da fare dell’altro una mera proiezione, come dimostra la scena finale – che non sveliamo per non togliere allo spettatore il piacere della sorpresa – ispirata al Billy Wilder de A qualcuno piace caldo.
I feticci e i fantasmi della sessualitá
A corroborare una visione psichica e intellettuale dell’argomento in questione concorre la rarefazione della messinscena, priva dei riferimenti più riconoscibili della metropoli romana, a differenza di altre occasioni mai presa in considerazione come contenitore di frizzi e lazzi tipici dello stile di vita e dei costumi del paese. Ad aumentare lo straniamento ci pensa poi la regia di Mordini ispirata dalla volontà di rappresentare i feticci della sessualità e i suoi fantasmi (l’episodio in cuiLaura Chiattivede/non vede il marito in compagnia di un’altra donna è illuminante) quindi a fare dei luoghi della trasgressione – il domicilio familiare, i club prive, le stanze d’albergo – l’estensione dell’io dei protagonisti, da cui l’utilizzo di campi stretti, volti a legare facce e corpi agli ambienti.
Se poi ci mettiamo la particolarità del montaggio che passa senza soluzione di continuità da un capitolo all’altro – tanti sono quelli presenti nel film – quasi si stessero raccontando differenti versioni della medesima storia, allora è chiaro che con Gli Infedeli siamo di fronte a una commedia sui generis, di quelle che si facevano una volta e ora non si ha il coraggio di fare.
Gli Infedeli Trama
Gli Infedeli, il film diretto da Stefano Mordini, è composto da brevi episodi uniti insieme da un unico tema, quello dell’infedeltà.
Protagonisti delle vicende narrate sono cinque uomini, che alle prese con mogli, fidanzate e amanti, racconteranno i loro insuccessi, le loro conquiste e i loro impietosi capitomboli.
Del cast del film fanno parte: Valerio Mastandrea, Riccardo Scamarcio, Laura Chiatti, Valentina Cervi, Marina Foïs, Massimiliano Gallo, Euridice Axen e Alessia Giuliani.
Valentina Cervi in una scena del film
Gli Infedeli Trailer
Cinque storie, cinque episodi e un unico, grande tema: il tradimento in amore. Attraverso le storie brevi, vengono raccontate le peripezie amorose maschili, ognuno alle prese con mogli, fidanzate, amanti. Uno sguardo irriverente e divertito, ma anche lievemente amaro, sull’amore.
Il film è il remake dell’omonimo film francese campione d’incassi e diretto da sette registi: Emmanuelle Bercot, Fred Cavayé, Alexandre Courtès, Jean Dujardin, Gilles Lellouche, Michel Hazanavicius e Eric Lartigau.
Laura Chiatti aveva giá lavorato con Riccardo Scamarcio in una interessante commedia girata in Puglia: Io che amo solo te. Ecco la recensione
Gli Infedeli
Durata: 88
Distribuzione: Netflix
Genere: commedia
Nazionalita: Italia
Regia: Stefano Mordini
Data di uscita: 15-July-2020
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