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Being Eriko, ritratto della pianista/perfomer giapponese, in strewing gratuito al Biografilm Festival

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BEING ERIKO

un film di Jannik Splidsboel

Un ritratto intimo della pianista classica e performer giapponese Eriko Makimura
in anteprima internazionale al 16° Biografilm Festival nella sezione Art & Music

Vincitore del Nordic:DOX Award al CPH:DOX di Copenaghen

 

Being Eriko ritratto intimo della pianista classica e artista performativa giapponese Eriko Makimura, scritto e diretto dal regista danese Jannik Splidsboel, arriva in anteprima internazionale al 16° Biografilm Festival – martedì 9 giugno, ore 17 – nella sezione Art & Music, in programma dal 5 al 15 giugno in streaming gratuito su MYmovies.

Prodotto dalla danese Sonntag Pictures, il film ha debuttato in anteprima mondiale al CPH:DOX di Copenaghen, tra i più importanti festival nel mondo dedicati ai documentari, dove si è aggiudicato il Nordic:DOX Award.

Quando ero più giovane … l’essere pianista veniva prima, prima di essere Eriko. Ma ora è l’esatto contrario. ” È così che Eriko Makimura si racconta all’inizio del film, descrivendo la sua  severa e disciplinata infanzia, che la vede cominciare a suonare il piano a soli due anni e partecipare ai primi concorsi a cinque. Dopo aver eccelso nel suo percorso di pianista classica – tra i tanti premi, ricordiamo il Krzysztof Penderecki International Chamber Music Competition ottenuto nel 2007 a Cracovia in Polonia – Eriko decide di liberarsi dal suo passato, rifiutando una promettente carriera internazionale come concertista e iniziando a sperimentare altre forme di espressioni artistica.

Per cinque anni, Jannik Splidsboel la segue da vicino durante un tour che la porta in Danimarca, a Berlino, in Polonia e nella sua città natale, Kobe, in Giappone, mostrando le immagini delle sue particolarissime e avvincenti esibizioni – “Chamber cabaret” così le ha definite Eriko – un mix di performance e piano, di energia allo stato puro e potente creatività, che ipnotizza il pubblico, non abituato a questo tipo di esecuzioni nel mondo della musica classica.

Attraverso le conversazioni di Eriko con colleghi e amici – in particolare quelle con la cara amica Ramona Macho, artista performativa e nota drag queen danese – otteniamo informazioni su come Eriko sia diventata un’artista e tutti i sacrifici personali che questo percorso ha richiesto.

Un film quello di Jannik Splidsboel che mette in scena con delicatezza e veridicità tutto il talento di un’incredibile artista e che rende omaggio all’universo della musica classica così come alle culture giapponese e nordica, nel cui incontro Eriko Makimura ha trovato una nuova forma di espressione artistica e personale.

Jannik Splidsboel è un pluripremiato regista e produttore danese, che si è formato tra Copenaghen e Roma. Ha diretto numerosi cortometraggi e documentari, invitati in più di 300 festival internazionali e distribuiti in tutto il mondo. Tra questi, The Monster cortometraggio premiato al Giffoni Film Festival, e i due documentari How Are You (2011) sul duo di artisti Elmgreen & Dragset e Misfits (2015) sulla dura realtà della gioventù LGBTQ nella cintura biblica americana, a Tulsa in Oklahoma, entrambi selezionati alla Berlinale nella sezione Panorama. Quest’anno Jannik Splidsboel è stato invitato dalla nuova direttrice di Biografilm Festival, Leena Pasanen, a far parte del comitato di selezione del festival.

La proiezione di Being Eriko organizzata in collaborazione con MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna è in programma per martedì 9 giugno, alle ore 17. Questo il link per accedere alla proiezione in streaming gratuito,  dove bisogna prima creare un account e poi prenotare il posto: https://www.mymovies.it/live/biografilm/movie/being-eriko/.

La proiezione sarà disponibile per 24 ore a partire dalle 17 di martedì 9 giugno.

Being Eriko (Erikos verdener)

di Jannik Splidsboel (Danimarca, Norvegia, 2020, 75′), anteprima internazionale

Sinossi
Da Kobe a Copenaghen, da “pulito ed educato” a spirito libero. Per l’artista giapponese Eriko Makimura gli opposti si attraggono. Dopo aver eccelso nel suo percorso di pianista classica, Eriko cerca di distinguere la propria identità dal titolo professionale e di liberarsi del suo passato. La sua arte e le sue performances uniscono grottesco, delicatezza e raffinatezza. Eriko deve però pagare a caro prezzo il suo perfezionismo. Dopo essere stata cresciuta a suon di regole e disciplina e avendo trascorso un’infanzia piena di frustrazioni, sognando la possibilità di una vita altrove, Eriko sta finalmente percorrendo il cammino della ricerca e accettazione di se stessa – e di riconciliamento con la sua passione per il pianoforte.

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