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Ritals di Svevo Moltrasio, una web serie finalmente diversa da recuperare assolutamente

La grandezza di questa web serie sta nel trattare questi temi enormi con comicità, senza mettere da parte l’orrendo cinismo della realtà. Aspetto, questo, che sarà sempre più latente anche nella seconda stagione della serie

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Ritals, ideata e scritta da Svevo Moltrasio, si colloca sicuramente al di fuori dei classici schemi proposti dalle web serie, soprattutto italiane. L’autore con grande coraggio riesce a smarcarsi da quell’esigenza di produrre visualizzazioni, che troppo spesso governa le logiche del web. A Svevo Moltrasio non interessa accontentare il proprio pubblico, né tanto meno confezionare un prodotto sicuro e di successo, ma tenta soprattutto attraverso la costruzione dei propri personaggi di fare vera Arte.

Una web serie finalmente diversa, che dovete assolutamente recuperare

Il primo episodio di Ritals è stato caricato su youtube all’incirca quattro anni fa, da quel momento l’autore ha composto il suo progetto in tre stagioni, più una quarta presentata da poco all’istituto di cultura francese a Roma.  In quest’articolo e in quelli che seguiranno, saranno analizzate le diverse stagioni di Ritals, tentando di convincere il lettore a godere di questo gioiellino troppo poco conosciuto.

L’estero è veramente la terra promessa, rispetto all’Italia?

Ritals (season 1)

Già il titolo rappresenta un’ottima cartolina, infatti, il termine Ritals era utilizzato storicamente (oggi alquanto in disuso) in Francia per identificare in un’ottica negativa gli italiani emigrati.  L’autore sin dall’inizio si muove con spiccato dinamismo all’interno degli stereotipi, mostrando come siano allo stesso tempo lontani e vicini alla realtà. C’è sicuramente però un aspetto che rappresenta un filo conduttore in tutte le stagioni di Ritals, che può essere riassunto con una semplice formula “ estero/migliore”. Sembra quindi che gli altri paesi siano sempre “migliori” rispetto al nostro, anche se non si capisce esattamente in cosa. Ecco, tutta questa narrazione fatta spesso da chi vive in Italia non va giù assolutamente a Svevo, che attraverso le vicende dei suoi personaggi mostra come questa retorica sia ben lontana dalla realtà.

Due italiani a Parigi

Nel primo episodio sono introdotti i due protagonisti della serie, a interpretare se stessi nella loro avventura parigina, troviamo Svevo Moltrasio e Federico Iarlori. Il primo riveste i panni dell’italiano sempre insofferente nei confronti del paese ospitante, mentre Federico rampante intellettuale s’inebria del clima culturale di Parigi, felice d’aver ormai abbandonato la provincialità italiana. Non bisogna assolutamente farsi trarre in inganno da un’apparante staticità dei due protagonisti, che invece sarà continuamente ridisegnata nel corso dei vari episodi.

Nel ep1 i due amici sono alle prese con la ricerca di una casa. Subito si trovano davanti al primo ostacolo, che, per chi ha vissuto un periodo all’estero rappresenta un vero e proprio incubo, l’assenza del bidet. Questa fondamentale mancanza da vita a tutta una serie di gag su quale sia la maniera adeguata per andare in bagno. Nelle primissime puntate i due protagonisti mostrano le difficoltà che mediamente noi italiani abbiamo in Francia. Si passa dalla difficoltà di ritirare i soldi con il bancomat, perché osservati da troppi vicino, o come mediamente i francesi assimilino gli italiani agli spagnoli.

L’episodio 4 ha un fondamentale significato, perché rappresenta il momento in cui Svevo e Federico riescono finalmente ad ottenere un lavoro all’altezza delle loro aspettative. I due espatriati ottengono un ruolo come produttori di un nuovo format che mostri il mondo degli italiani in terra francese. Qui Svevo come sceneggiatore e regista rompe il confine tra finzione e realtà, una firma costante in tutta la sua produzione. Il lavoro dei loro sogni appare sempre più reale e tangibile, i due finalmente hanno un posto nella società, ma proprio quando tutto sembra concretarsi si scopre che è un lavoro non retribuito.  In questo episodio tanto leggero nella sua costruzione narrativa, ma incisivo nel messaggio, mostra come ritals non parla solo agli espatriati, ma a chi insegue una passione non riconosciuta dal mercato del lavoro.

Noi sappiamo bene cosa vuol dire uscire da un corso di studi sbagliato, o inseguire un sogno che non riesce mai a prendere forma, che continua a vivere eternamente solo nella nostra testa. Aspiranti registi, scrittori, poeti, insegnanti che popolano il nostro paese, costretti a espatriare cercando qualcosa di meglio che spesso non arriva mai. Svevo in questa serie sembra dirci “ ma pensate veramente che il problema è che non c’avemo il bidet”, o  questa è solamente un’altra assenza, che ci porta a vivere un’esistenza mancante.  Pensate veramente che se avessimo un lavoro in linea con la nostra vita vissuta, ci lamenteremmo di dover farsi la doccia ogni volta che andiamo di corpo. O forse l’assenza del bidet, si somma al vivere chilometri lontani da casa friggendo patatine, e condividendo il frigorifero con una ragazza finlandese che mangia pasta con avocado (scusate questa, è mia).

La seconda parte della prima stagione continua con questa comicità, che va però codificata per recuperare quei messaggi che sembrano solo apparentemente nascosti. Si parla di Tinder, degli aperativi francesi tanto diversi dai nostri e delle colazioni indigeribili. L’ultima puntata è probabilmente la più impegnata, la linea comica si fa sempre più sottile fino quasi a scomparire, lasciando spazio a quella nostalgia che attanaglia i due italiani.  A inizio puntata Federico è frustrato stanco e si rivolge all’amico e compagno di sventura con una semplice domanda “ a Svevo ma noi che c….o ce stamo a fa a Parigi”. Svevo lo guarda e dà l’unica risposta possibile nei nostri tempi “ a Federi ma che c….. ne so”.   Perché chi sta fuori da una logica di mercato, fa una cosa nella vita, tenta e spera. Si parte, si prova, si fanno dei lavoretti, si spera che qualcuno ci noti, ma spesso il più delle volte non accade.

La grandezza di questa web serie sta nel trattare questi temi enormi con comicità, senza mettere da parte l’orrendo cinismo della realtà. Aspetto, questo, che sarà sempre più latente anche nella seconda stagione della serie.

La prima stagione è interamente visibile su Yotube

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