É ora disponibile su Netflix Sopravvissuto – The Martian, film del 2015 diretto e prodotto da Ridley Scott.
Alcune informazioni sul film
Il film, basato sul romanzo L’uomo di Marte del 2011 di Andy Weir, ha come protagonista l’astronauta Mark Watney, Interpretato da Matt Damon. L’uomo viene lasciato su Marte perché erroneamente creduto morto, e si racconta la sua lotta per la sopravvivenza e gli innumerevoli sforzi per salvarsi e tornare sulla Terra.
Accolto molto positivamente dalla critica, il film ha ricevuto numerosi premi. Tra questi, il Golden Globe per il miglior film commedia o musicale, e sette candidature ai premi Oscar 2016 come: miglior film, miglior attore protagonista, migliore sceneggiatura non originale, miglior scenografia, migliori effetti speciali, miglior sonoro e miglior montaggio sonoro. Sopravvissuto – The Martian è uscito nelle sale americane il 2 Ottobre 2015, distribuito da 20th Century Fox, e in quelle italiane il 1° Ottobre.
Con Matt Damon, Jessica Chastain, Kate Mara, Kristen Wiig, Sebastian Stan, Sean Bean.
La trama di Sopravvissuto – The martian
L’astronauta Mark Watney (Matt Damon) rimane intrappolato su Marte dopo essere stato abbandonato dai suoi compagni di equipaggio a causa di un’emergenza. Dovrà trovare un modo per sopravvivere e per adattarsi alla vita sul pianeta, prima che qualcuno alla Nasa scopra come egli, creduto da tutti morto, sia ancora in vita.
La recensione di Taxi Drivers su Sopravvissuto – The Martian
Ecco qualcosa che non ci aspettavamo davvero più di vedere: un bel film diretto da Ridley Scott. Un film bellissimo in verità. Anzi, per dirla tutta Sopravvissuto – The Martian rappresenta il ritorno al capolavoro dell’autore di Alien. Il regista che, al culmine di una bulimia creativa che lo ha portato, negli anni, a raggiungere i ritmi alleniani (il vecchio Woody ci scuserà se lo tiriamo in ballo) di un film all’anno con risultati il più delle volte risibili (Exodus – Dei e re) quando non da prendere e dimenticare (The Counselor – Il procuratore), firma la sua opera migliore addirittura dai tempi di Thelma e Louise.
Lo fa grazie a uno script ricchissimo di Drew Goddard, tratto dall’omonimo best seller di Andy Weir. Lo sceneggiatore era già regista del bellissimo Quella casa nel bosco e autore di Daredevil, una delle serie TV migliori dell’anno. Nelle scorrevolissime due ore e venti di Sopravvissuto – The Martian ci sono spunti per almeno tre film diversi. Oltre a una serie di intelligenti richiami a tutta la fantascienza che conta e non solo. Se si escludono infatti gli ovvi e possibili paralleli con Moon, Interstellar e Gravity, lo spunto narrativo di partenza sembra essere quello di un Cast Away declinato in salsa sci-fi. Scott garantisce all’operazione stile visivo e solido mestiere. Ma la vera carta vincente è la scrittura. Una scrittura che non rimesta nell’angoscia che l’idea di un uomo lasciato solo su un pianeta a milioni di chilometri da casa potrebbe suggerire. Ma sceglie coraggiosamente di concentrarsi sul versante più leggero dello spettro emotivo, fin quasi a connotare l’intero film come una commedia.
Il protagonista
Tale risultato è garantito, in buona parte, dal fatto che il protagonista non rappresenti in alcun modo nessun idealtipo di uomo comune. Egli è, invece, un astronauta perfettamente addestrato e un geniale botanico. Due elementi che, se da un lato allontanano lo spettatore da una piena immedesimazione con il suo dramma umano, gli permettono dall’altro di godere delle virate più ironiche della storia. Senza che il tema della mera sopravvivenza diventi il fulcro del film.
A favorire il coinvolgimento in chi guarda provvedono i video-diari che Watney registra come lascito ai futuri astronauti qualora lui dovesse morire nell’attesa di una nuova spedizione. Sono utili ad informare lo spettatore di tutto quello che passa per la mente del protagonista, spezzando quello che avrebbe potuto essere un silenzio assordante, ma senza ricorrere al troppo facile escamotage della voice over.
Accuratissimo da un punto di vista scientifico (anche se immagino che fioccheranno gli esperti di ingegneria aerospaziale dell’ultima ora con i loro “però l’allacciatura della tuta spaziale non è come si vede nel film”) per molti versi Sopravvissuto – The Martian rappresenta il lato più umano e insospettabilmente ironico di Interstellar. Risultato notevole, soprattutto se consideriamo come la risata non sia mai stata una delle prerogative del cinema di Ridley Scott. E, in generale, un chiaro invito a non arrendersi mai di fronte alle difficoltà che la vita pone davanti, nemmeno quando tutto intorno sembra remare contro.
Matt Damon è perfettamente a suo agio in un ruolo così complesso – di fatto è realmente solo per quasi tutto il film – e stupisce con una gamma espressiva tutta modulata sui mezzi toni. Senza indulgere in eccessivi scoramenti né in un registro patetico che avrebbe rischiato di appesantire il tutto.
Il film è impreziosito da un corredo di musica pop perfettamente funzionale in termini narrativi. Qualora ve lo steste chiedendo, sì, c’è anche Starman di David Bowie. Ma anche da un cast “stellare”: oltre al già citato Damon e a Jessica Chastain ci sono il 12 anni schiavo Chiwetel Ejiofor, Kate Mara, Jeff Daniels, Sean “Eddard Stark” Bean e una Kristin Wiig in un ruolo più serio rispetto ai suoi standard abituali. Sopravvissuto – The Martian avvince e diverte grazie a un delicatissimo equilibrio degli elementi in gioco. Alterna tanta sostanza ad almeno un paio di americanate inevitabili, trattandosi comunque di un blockbuster, ma tutto con gusto. Riesce a non avere mai un solo attimo di cedimento. Ciò che più stupisce è però l’estrema vitalità di un regista. Lo stesso che, quasi ottantenne e dopo due decenni spesi dietro progetti il più delle volte fuori fuoco, tira fuori dal cilindro un vero colpo da maestro capace finalmente di non far rimpiangere i suoi tempi migliori.