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Film da Vedere

Cloro, l’interessante opera prima di Lamberto Sanfelice con Sara Serraiocco

Interessante esordio quello di Lamberto Sanfelice con Cloro, opera prima dai toni minimalisti che mette in scena la vita emotiva di una giovane donna, la quasi esordiente, ma già convincente, Sara Serraiocco. Con un uso poetico della macchina da presa, il regista è abile a restituire i movimenti interiori della protagonista

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Cloro, un film del 2015, diretto da Lamberto Sanfelice e interpretato da Sara Serraiocco. Il film è uscito nelle sale italiane il 12 Marzo 2015. Sceneggiato da Elisa Amoruso, Cloro è interpretato da Sara Serraiocco, Piera Degli Esposti, Giorgio Colangeli, Ivan Franek, Anatol Sassi. Il film ha ricevuto una candidatura ai David di Donatello (Miglior regista esordiente a Lamberto Sanfelice) e due nomination al Globo d’Oro (Miglior opera prima a Lamberto Sanfelice, Migliore attrice a Sara Serraiocco). Cloro è stato presentato al Sundance e alla 65esima Berlinale (sezione Generation), dove è stato molto apprezzato.

Sinossi
Jennifer, una diciassettenne, vive a Ostia dove, oltre a frequentare l’ultimo anno di un istituto tecnico, si allena in piscina con la sua amica Flavia per partecipare in coppia alle gare di nuoto sincronizzato. Improvvisamente si ritrova a vivere tra le montagne della Majella. È accaduto che la madre è morta, il padre è caduto in forte esaurimento perdendo il lavoro e la casa e lei deve badare a lui e al fratellino in una baita montana messa a loro disposizione da uno zio. Lasciata la scuola, per mantenere la famiglia lavora nell’albergo presso la baita. L’albergo è dotato di una piscina coperta e Jenny trova la maniera di continuare gli allenamenti con la complicità di Ivan, il guardiano notturno con il quale intreccia una relazione.

 

La recensione di Taxi Drivers (Luca Biscontini)

Interessante esordio quello di Lamberto Sanfelice con Cloro, opera prima dai toni minimalisti che mette in scena la vita emotiva di una giovane donna, Jenny (interpretata da una convincente Sara Serraiocco), che, nonostante l’età, deve far fronte a una situazione famigliare assai compromessa a causa della perdita della madre e delle precarie condizioni psichiche di un padre che si sente responsabile della morte della moglie. Ad aggravare ulteriormente il contesto contribuisce il fratellino, Fabrizio, di cui Jenny, visto lo stato dei fatti, è l’unica a prendersi cura.

La regia di Sanfelice è assai abile a sfrondare la narrazione attraverso un ripetuto uso di ellissi che prosciuga un racconto in cui la parola cede il passo alla descrizione dei movimenti interiori della protagonista, la quale, per causa di forza maggiore, si ritrova a vivere in un ambiente a lei non connaturale (una baita in alta montagna), data la sua provenienza ‘marina’ (lei è di Ostia) e la familiarità con l’elemento acquatico, visto che è una semi professionista del nuoto sincronizzato e, per tale motivo, coltiva il sogno di partecipare ai campionati italiani. Uno zio (Giorgio Colangeli) la sostiene un po’ economicamente e riesce a far trasferire il padre, ormai non più autosufficiente, in un convento per cercare di farlo riprende da quell’evento doloroso che l’aveva sprofondato in uno stato di acuta depressione. E in tutto questa complicata faccenda Jenny non cessa di essere fedele a quella passione che da sempre la anima: i suoi sogni, nonostante tutto, rimangono intatti, nell’attesa di poter trovare un modo per concretizzarsi. Seguiamo la protagonista nei furtivi ingressi nella piscina dell’hotel presso cui lavora, e nella quale, con la complicità di Ivan (Ivan Franek), il custode con cui vive un’appassionata storia d’amore, prosegue i duri allenamenti necessari alla preparazione per le gare che la attendono.

Sanfelice, attraverso un uso poetico della macchina da presa, che si produce anche in emozionanti movimenti subacquei, ci restituisce caparbiamente la vita interiore di Jenny, che trova espressione nella dedizione prestata al nuoto, l’unico momento in cui può fuggire da tutte quelle circostanze che la braccano non lasciandole vie d’uscita; le nevi sempre presenti intorno alla casa in cui vive sembrano proprio incarnare quel malessere che la circonda e l’acqua, dunque, costituisce più che mai l’elemento che le consente una sana evasione. Nel film c’è spazio anche per la partecipazione di Piera Degli Esposti, che, con un piccolo ma ben ritagliato ruolo, risulta sempre incisiva e assai significativa nell’economia del racconto.

Dopo una serie di eventi che contribuiranno a conformarne la personalità, Jenny riesce a esaudire le sue speranze e a tornare laddove era partita. La vediamo mentre guarda, passeggiando all’esterno, la grande piscina in cui le altre sue colleghe si stanno allenando; alla freddezza del paesaggio montano si sostituisce la luminosità del mare che, segnalata dal gracchiare di un gabbiano, annuncia l’inizio di un nuovo entusiasmante percorso. L’ostinazione, dunque, trova la sospirata ricompensa e la speranza torna a tingersi di un verde intenso, configurando un nuovo soggetto.

  • Anno: 2015
  • Durata: 91'
  • Distribuzione: CG Entertainment
  • Genere: Drammatico
  • Nazionalita: Italia
  • Regia: Lamberto Sanfelice

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