Film dell’orrore firmato da cinque giovani attivi nell’underground nostrano, a cominciare dall’Alex Visani di cui abbiamo qui parlato recentemente a proposito del suo Stomach. Produttore esecutivo dell’operazione insieme a Raffaele Ottolenghi, è infatti lui a sceneggiare la circa ora e mezza di visione, oltre a firmarne il primo dei quattro segmenti.
Segmenti legati da una cornice e che ruotano attorno ad una bizzarra piramide di metallo giunta nel nostro mondo per seminare follia, morte e distruzione.
Una piramide di metallo che, in un certo senso, appare quasi in qualità di variante della diabolica scatola cubica introdotta da Hellraiser di Clive Barker. Anche se, in verità, è un dichiarato omaggio al Notte profonda diretto dal compianto Fabio Salerno quello messo in piedi attraverso The pyramid. Non a caso, anche in quel lungometraggio indipendente datato 1991 avevamo un oggetto di forma piramidale dagli influssi tutt’altro che benevoli.
Influssi non distanti da quelli inscenati da Visani affiancato da Luca Alessandro, Roberto Albanesi, Simone Chiesa e Antonio Zannone. I quattro nomi che, episodio dopo episodio, delineano con pochissimi mezzi e buone capacità tecniche una vicenda atta a deliziare gli amanti del genere. Perché si comincia da una bancarella in una fiera di paese, dove uno sventurato ragazzo, appunto, si appropria dell’infernale “gadget”. Senza immaginare di scatenare involontariamente una apparentemente inarrestabile catena di eventi terrificanti.
Eventi spazianti dalle possessioni demoniache all’apertura di varchi dimensionali, in mezzo a creature mostruose e ad una generale aria di catastrofe.
In fin dei conti, è proprio nel periodo in cui ha preso piede la serie televisiva The walking dead che The pyramid è stato realizzato. Quindi, con pestilenza in agguato, nella lenta evoluzione non possono certo risultare assenti gli zombi, per l’occasione veloci come vuole la moderna tradizione post-28 giorni dopo.
Sebbene lo spettatore maggiormente attento non potrà fare a meno di individuare ben altri riferimenti ai maestri della paura da grande e piccolo schermo. Vi dicono nulla quelle soggettive tra i boschi che sembrano uscite direttamente dallo splatter cult La casa di Sam Raimi? E che dire del liquido vomitato disgustosamente nelle bocche, proprio come avveniva ne Il signore del male di John Carpenter? Riferimenti, dunque, rivolti per lo più alla mitica celluloide horror a stelle e strisce risalente agli anni Ottanta.
Con tanto di mostruose creature in agguato, al servizio di un omnibus che non può mancare nella videoteca di ogni collezionista di exploitation tricolore. Collezionista destinato a scoprire, oltretutto, i contenuti extra offerti dal disco in alta definizione di The pyramid. Contenuti spazianti dal gore videoclip Testimone e assassino di Visani al cortometraggio Bastard serial killer, kill! Kill! Di Zannone, entrambi introdotti dai registi. Come pure gli short Questione di sguardi di Alessandro e Diesis, co-diretto da Albanesi e Chiesa.