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FESTIVAL DI CINEMA

Quattro registe in concorso alla 72esima edizione del Festival di Cannes per aggiudicarsi la Palma d’Oro

La senegalese Mati Diop, l'austriaca Jessica Hausner e le francesi Céline Sciamma e Justine Triet sono le quattro registe che concorrono con i loro film alla Palma d'Oro alla 72esima edizione del Festival di Cannes

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La senegalese Mati Diop con una storia di migrazione, l’austriaca Jessica Hausner, con un fantasy distopico e, infine, le francesi Céline Sciamma e Justine Triet, rispettivamente con una storia dai toni drammatici e un’amicizia-amorosa tra due donne: queste le quattro registe in concorso alla 72/a edizione del Festival di Cannes (14-25 Maggio).

La viennese Jessica Hausner porta sulla croisette Little Joe, che si annuncia come un fantasy-distopico. Un pianta creata dall’ingegneria genetica sembra produrre cambiamenti curiosi nelle persone o negli animali che entrano in contatto con essa. Le persone colpite sembrano aliene, come se le loro personalità fossero state alterate. Accade davvero o è solo frutto dell’immaginazione? In tale contesto, una madre teme di perdere suo figlio ma finisce con il perdere se stessa.

Per Diop, figlia del musicista jazz Wasis Diop e nipote del defunto, grande pioniere del cinema senegalese Djibril Diop Mambéty, è il debutto dietro la macchina da presa con Atlantique. Raccogliendo la testimonianza di Serine e dei suoi amici che raccontano come hanno tentato di raggiungere l’Europa, il film diventa un poema epico che attraversa non solo l’Atlantico, ma il Mito.

Portrait of a Lady on Fire di Céline Sciamma è ambientato in Bretagna, Francia, nel 1760. Marianne, una pittrice, è incaricata di realizzare il ritratto di nozze di Héloïse, una giovane donna che ha appena lasciato il convento. Héloïse è però riluttante al matrimonio e Marianne deve ritrarla senza che lei lo sappia, osservandola di giorno e lavorando di nascosto di notte. Tra le due pian piano nascerà un rapporto fatto di intimità e attrazione, destinato a un drammatico epilogo. Nel cast anche la nostra Valeria Golino nei panni della contessa madre di Helose.

Infine, sempre dalla Francia, arriva in concorso un’altra storia tra due donne. Si tratta da quella proposta in Sibyl da Justine Triet. Sibyl, una stressata psicoterapista, ritorna alla sua prima passione: la scrittura. Margot, sua ultima paziente e attrice emergente dai mille problemi, rappresenta per lei una fonte di ispirazione troppo allettante. Affascinata da lei fino all’ossessione, Sibyl finisce con l’essere coinvolta dalla sua tumultuosa vita, lasciando riemergere ricordi che la portano faccia a faccia con il suo passato. Con Virginie Efira, Adèle Exarchopoulos, Sandra Hüller, Gaspard Ulliel, Niels Schneide.

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