All’epoca, nel 2004, ne era prevista anche un’uscita cinematografica italiana con il suo titolo originale, Shaun of the dead, ma quella storpiatura del contemporaneo Dawn of the dead (come è conosciuto in patria L’alba dei morti viventi di Zack Snyder), alla fine, non vide mai la luce dei nostri grandi schermi, finendo direttamente nel mercato dell’home video e simpaticamente rinominata L’alba dei morti dementi.
Lungometraggio cinematografico d’esordio per il britannico Edgar Wright, proveniente dalla televisione e in seguito autore, tra l’altro, di Scott Pilgrim vs. the world e Baby driver – il genio della fuga, nacque, ovviamente, nel tentativo di fornire una rilettura umoristica delle classiche invasioni di cadaveri ambulanti care al maestro degli zombie movie George A. Romero, in un periodo in cui il filone aveva ricominciato a prendere piede grazie a successi quali Resident evil di Paul W.S. Anderson e 28 giorni dopo di Danny Boyle.
Una rilettura sceneggiata dal regista stesso insieme a Simon Pegg, il quale veste nel corso della quasi ora e quaranta totale i panni, appunto, di Shaun, commesso in un negozio di elettronica che, oltre ad essere stato lasciato da poco dalla fidanzata e a condurre un pessimo rapporto con il patrigno Philip alias Bill Nighy, si trova a dover fronteggiare, affiancato da amici e parenti, l’improvvisa epidemia che ha trasformato in sanguinari morti viventi tutti gli abitanti della città in cui risiede.
Il semplicissimo punto di partenza al servizio di un esile script che, come un po’ tutti i living dead movie incentrati su invasioni su vasta scala, finisce per basarsi in maniera quasi esclusiva sull’azione e sulle sequenze sanguinolente, in questo caso infarcite con abbondanti dosi di ironia.
Perché, man mano che le splendide salme camminanti qui caratterizzate efficacemente da palpebre bianche aumentano di numero, come si possono non citare la sequenza in cui i protagonisti pestano un morto vivente sulle note diDon’t stop me nowdei Queen o quella divertentissima che, per difendersi dai primi due zombi che incontrano, li vede impegnati a lanciargli contro la testa dei vinili selezionandoli, però, in base alla qualità del gruppo musicale in questione e della rarità?
Ed è inutile precisare che Wright non manchi neppure di omaggiare il già citato Romero, tra riciclo della colonna sonora di Zombi e uno splatterissimo smembramento ripreso di pari passo da uno di quelli storici inscenati ne Il giorno degli zombi.
Per non parlare del fatto che, proprio come nella saga concepita dall’ormai compianto cineasta americano, tra una risata e l’altra non risulti assente neanche in questo caso un certo messaggio di denuncia nei confronti di una società sempre più schiavizzata mediaticamente (si pensi solo all’Ed che, interpretato da Nick Frost, sfodera la domanda-critica “Credi a tutto quello che dice la tv?”).
Del resto, l’andamento che hanno i cittadini prima dello scoppio dell’epidemia è praticamente identico a quello dinoccolato dei contaminati in questo già cult d’inizio terzo millennio che, in collaborazione con Universal, CG Entertainment (www.cgentertainment.it) provvede a rendere disponibile su supporto blu-ray, oltretutto corredato di ricchissima sezione extra.
Infatti, al di là di quattro trailer, due spot televisivi, una galleria fotografica degli zombi, un fumetto, disegni per la locandina e commenti audio del regista e del cast, sono un’infinità di contenuti video a rendere decisamente prezioso il disco in alta definizione.
Contenuti spazianti da quindici scene eliminate visionabili con commento audio alla gag L’uomo che sarebbe Shaun; passando per otto estratti relativi alla lavorazione de L’alba dei morti dementi, quasi undici minuti di blooper, tre in cui diversi personaggi del film raccontano attraverso tavole a fumetti cosa è accaduto nei vari buchi della sceneggiatura e la sequenza estesa Pete ha paura.
Senza contare l’opzione U-Control per la fruizione interattiva dei contenuti speciali, la possibilità di vedere gli storyboard in determinati punti del film e le clip tv T4 con i Coldplay, Divertirsi a morte, Trisha – Hai finito le tue nove vite, Trisha – Ho sposato un mostro e Ricordando il giorno Z.
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